domenica 8 maggio 2016

Associazione Fumetterie: è la volta buona!

I soci della Reale Aggregazione Venditori Carta Stampata Con Cordiali Nuvolette
(RAVCSCCN), ovvero la prima associazione di protofumetterie.
Era il 1896, in provincia di Belluno.


Ne abbiamo già parlato:

Oltre otto anni fa, l’Afui - Associazione Fumetterie Italiana - nasceva, per raccogliere, organizzare ed indirizzare l’attività comune delle “librerie del fumetto"...
In poco tempo, ma con un duro lavoro di promozione e ricerca di contatti, era riuscita a guadagnarsi il riconoscimento da parte di tutti i maggiori distributori, a farsi una buona pubblicità, e a consegnare due edizioni del PFUI (Premio delle Fumetterie Italiane) ad autori, editori e distributori: a Lucca nel 2007, a Narnia Fumetto nel 2008.

Sicuramente, l’associazione non ha rivoluzionato il mondo del fumetto, intendiamoci.
Ma in poco tempo si è, altrettanto indubbiamente, ritagliata uno spazio: ha coinvolto oltre quaranta negozi (il venti per cento di quelli esistenti… non so se esistono associazioni di categoria o sindacati così rappresentativi…), ha creato uno spazio di discussione che prima non c’era.
Ha anche permesso, al proprio interno, un dialogo tra i negozi su metodi di lavoro, strategie di vendita, scambi di esuberi: un obiettivo secondario ma non di minore importanza. Anzi: un semplice passo - quello della scelta di un luogo per dialogare - che ha portato enormi vantaggi per le condizioni di lavoro di molti.

Poi, cosa è successo?
Semplicemente, che chi ha tirato il carro per molto tempo si è un po’ stancato, e che il ricambio non c’è stato, perché i “nuovi” che salivano a bordo, si aspettavano di ricevere una tutela, un aiuto, una “copertura” che possono offrire solo enti strutturati, organizzati e, sicuramente, più grandi. E che, sicuramente, non può essere gratuita (o quasi, visto che la quota di adesione all’Afui, quando c’è stata, era di poche decine di euro).
Tutti volevano “prendere”, nessuno aveva il tempo di “dare”.
Questo, unitamente alle difficoltà che gli altri soggetti del mercato creavano intorno all’associazione, è stato fonte di demotivazione per molti. Capiamoci: le colpe sono state sicuramente “interne”, ma nessuno o quasi, al di fuori dell’Afui, ha fatto niente per facilitare la vita e la crescita di una associazione che - ne  sono convintissimo - col tempo avrebbe dato molto all’intero mercato. Anzi: molti sono stati i tentativi di affossare il nostro lavoro.

Un paio di anni fa, riprovammo.
Ma i tempi non erano maturi: all'incontro eravamo in quattro.

Forse, dico "forse", adesso è la volta buona.
Molto probabilmente, l'ultima chiamata: del genere che, o saltate a bordo ora, o potreste pentirvene.

Il sottoscritto, insieme ad un notevole gruppo di colleghi, sta cercando di ricreare i presupposti per una nuova esperienza significativa.
Anzi: ABBIAMO GIA’ INIZIATO: domenica 3 luglio, a Roma, ci sarà un incontro, durante il quale decideremo se e come creare un nuovo soggetto, e quali saranno i suoi obiettivi. Nuovo, perché ripartiremo da zero, a livello organizzativo, anche se con l’esperienza del vissuto precedente, come è giusto che sia: l’incontro sarà aperto a tutte le fumetterie indipendenti che vorranno partecipare, e durerà tutta la giornata.

Fondamentale iscriversi: non ci sono costi, ma vogliamo comunque avere la possibilità di conoscere chi interverrà, oltre che organizzarci per spazi e pranzo, visto che - anche se mancano una cinquantina di giorni, siamo già OLTRE VENTI NEGOZI ad aver aderito!!
Per farlo, scrivete a info@antaninet.it: vi aggiungeremo ad un gruppo segreto su Facebook, dove stiamo organizzando interventi e programma. Saranno presenti anche alcuni legali, coi quali definiremo i dettagli di alcune iniziative, e le modalità di organizzazione e gestione dell'associazione.

Se siete interessati, contattateci e non lasciatevi scappare questa possibilità.
Con la premessa, sia chiaro, che CHIUNQUE dovesse far parte di questo nuovo soggetto, dovrà in qualche modo dare un contributo per "fare sistema", visto che l’esperienza dell’Afui ci insegna che non è importante quanti si è, ma soprattutto come si lavora.

Con preghiera di diffusione.
Grazie.

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