Come abbiamo parzialmente raccontato qui, il festival è cresciuto. Sta crescendo velocemente: di rado mi è capitato di vedere un così repentino salto di qualità in una manifestazione dopo un solo anno dalla sua nascita.
La "piccola rivoluzione", che consiste nel mettere il fumetto al centro del progetto, è ormai assodato: ha funzionato! L'Arf non è stata la prima, né l'unica manifestazione a farlo: ma l'ha fatto in modo quasi integralista. Fumetto, fumetto, fumetto.
Fumetto come mostre, come autori, come iniziative per i bambini. Come grandi eventi.
Come mostra mercato riservata quasi solo ad editori ed autoproduzioni.
Il tutto basato sulla competenza degli organizzatori, autori per esperienza e vocazione diversissimi tra di loro, e sulla collaborazione con altre realtà, come il Comicon, per la mostra di Hugo Pratt.
Nel parlare di questa manifestazione, mi sento di aver poco da dire: mi sono complimentato per le tante cose che hanno funzionato, e le critiche sono ben poche. In primis, i costi: il biglietto, 10 euro, è alto, e non includere la mostra di Pratt, chiedendo per questa un extra, non mi è piaciuto. Gli stand costano ancora troppo, con prezzi paragonabili a quelli di Romics.
Queste le critiche "economiche": ma capisco perfettamente che, non avendo grossi sponsor o istituzioni dietro, sia difficile rientrare delle spese, e i prezzi derivano da quelli che sono i costi. Detto tra noi, sono stato uno dei pochi ad essere sempre a favore di un equo biglietto di ingresso: ma, secondo me, per quello che è l'ARF oggi, 10 euro sono troppi.
Ovviamente, questa è solo una mia opinione.
Sugli stand, invece, mi sento di essere un po' più oggettivo: i prezzi di listino solo poco più bassi di Romics, a fronte di una affluenza molto più bassa, e di vendite oggettivamente minori.
Per il resto, sono contento di averci creduto, e spero di continuare a farne parte: manifestazioni del genere vanno sostenute, perché è facile (anche se giusto) parlare male di come si organizzano le fiere oggi, ma è poi necessario anche sostenere chi fa le cose in un certo modo, anche a costo di rimetterci qualche soldo, se serve, per cambiare qualcosa che non funziona, in questo settore.
Forse, per migliorare ulteriormente, basterebbe allargare un po' la tipologia degli stand della mostra mercato: il pubblico è composto quasi tutto un da lettori di un certo tipo, interessati agli autori, preparati. La massa, quelli che prendono supereroi, magari manga, è rimasta esclusa da questa manifestazione: non so se per il prezzo, o per la comunicazione, ma non ho mai venduto pochi manga - e non sono il solo a dirlo! - come durante questo fine settimana. E questo è un male, perché si trascura una parte di pubblico che fa comunque parte del "fumetto".
Per finire, mi ritengo soddisfatto di questo ARF: non troppo delle vendite, che sono comunque state discrete, molto dell'organizzazione, della location e delle modalità con cui ho potuto lavorare.
Personalmente, mi sono sentito un po' un pesce fuor d'acqua: è una manifestazione che mette il fumetto al centro, ma soprattutto "usando" autori ed editori. Da libraio, devo dire che ho sentito la mancanza di una parte della mostra mercato: che è comunque "fumetto".
Non vorrei che si confondesse la volontà di mettere quest'ultimo, al centro, con il lato commerciale di tutto quello che riguarda questo settore, perché senza quest'ultimo, il fumetto stesso, non può esistere...
Congratulazioni all'organizzazione, ed arrivederci all'anno prossimo!
Sio che fa la fila per il pranzo, senza l'assillo dei fan... |
Un grazie a tutti gli autori che hanno partecipato alla manifestazione stando nel nostro stand, capitanati da Stefano Antonucci, ed a Manicomix e Edizioni Inkiostro per il supporto.
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