venerdì 24 maggio 2019

Il feedback che ti meriti

Il feedback.
Ne parlammo già qui e qui, e sicuramente altrove.

Questo geniale meccanismo asce per tutelare il cliente - soprattutto online - dal venditore, grosso, brutto e cattivo.
O almeno presunto tale.

D'altronde, tutta la legislazione a tutela dell'acquirente ha questo fine: in un mondo che va sempre più verso l'online - purtroppo, per certi versi... - è giusto che la parte debole sia tutelata.
Solo che... da un estremo a un altro: quando compri su Amazon o un grande colosso, non puoi avere le stesse tutele che se lo fai dal negozietto privato? Perché? Perché il primo è un gigante che ha ben altri mezzi di legali di difesa e possibilità economiche di livello superiore.
Ma non è questo il punto: il feedback nasce come tutela, ma oggi che ci sono altre altri strumenti è diventato un'arma carica in mano a un cliente, spesso inconsapevole e impreparato, puntata contro chi vende.

Il quale non ha letteralmente difese contro un abuso.



Solita premessa, per chi ancora dice "ma io i feedback manco li guardo": una recensione negativa, su una piattaforma di vendita online, taglia le gambe alle vendite. Abbassa le "metriche" di un negozio, ovvero lo fa scendere in classifica nel gradimento della piattaforma stessa. Il venditore apparirà dopo altri: più si abbassa il suo punteggio, più scende verso il fondo. Ad un certo punto, verrà pure penalizzato, magari col blocco dell'account.
Oltretutto: a un feedback ne segue un altro. Un cliente ha un ritardo con un pacco, va sul profilo del venditore, e trova una recensione "pacco non arrivato": non sarà spinto a dire la sua? E così via...
Quindi non è questione di "vederli" o meno...

Il bello di tutto questo è che lasciare un feedback non è obbligatorio, non ha utilità per chi lo fa.

Ma, alla fine, sarebbe sano e giusto lasciare recensioni su tutto.
La tizia che mi ha tagliato la strada in auto? Negativo! Il postino porta tardi un pacco e magari è sgarbato? Negativissimo! La maestra di mio figlio non è così brava, magari veste pure sciatta? UNA STELLA! La barista poteva pure farmelo un sorriso, no, mentre mi dava il cappuccino... NEGATIVO! E pure segnalazione al supervisore di Tripadvisor... E così via: un ciclista attraversa veloce sulle strice? Taac, feedback pronto! La tua fumetteria di fiducia non ha ancora l'ultimo favoloso Tex Willer? Non scampano, UNA stella!

Sarebbe bello valutare tutti così... o no?
Come? Sto dicendo una marea di fesserie?

Certo.

E come credete sia la vita - lavorativa - di chi vende online? Esattamente così!
Si vive per il feedback: quando lavori con una piattaforma online, eBay, Amazon, ma anche Tripadvisor (altro sito pieno di nefandezze: spesso mi diverto a leggere "i negativi", e vedo della cattiveria e della supponenza che meriterebbero ben altra risposta) devi controllare e verificare continuamente la tua attività in base a quello che ricevi.

Ma si sa: il cliente ha sempre ragione.
La cosa interessante è che chi da tanti soldi a queste piattaforme, è chi ci vende, non chi compra.
E il venditore conta MENO di chi acquista, visto che non può dare a sua volta feedback e, spesso, neanche bloccare o decidere di eliminare clienti molesti...

3 commenti:

  1. Concordo sugli abusi, voluti o per incoscienza, fatti dagli utenti.
    Detto ciò quale sarebbe l'alternativa?
    Eliminare i feedback?

    Mah.

    Io sono un clienti molto, e sottolineo il molto, permissivo, tendo a giustificare il venditore, non mi preoccupo di un ritardo, lo ringrazio sinceramente se mi avvisa di questo e faccio spallucce se non lo fa.
    Per me alla fine conta, come una certa squadra di calcio, il risultato.
    Il pacco mi arriva in tempi ragionevoli con il contenuto richiesto e conforme alla vendita? Perfetto, ogni ulteriore plus è gradito e apprezzato ma non indispensabile.

    Però pure a me è capitato di trovarmi di fronte a venditori che sinceramente non riesco a non definire truffaldini.
    Su Amazon, venditori terzi.

    Caso 1 - Vendita di oggetto "farlocco" cinese spacciato per originale.
    Reso grazie ad Amazon (ormai scelgo le cose spedite da loro proprio per questo motivo), zero polemiche, soldi restituiti ma feedback negativo perchè non puoi vendere una cosa così spacciandola per cosa non è.

    Caso 2 - Acquisto più oggetti da un venditore terzo, gli oggetti non arrivano nei tempi predefiniti nonostante il venditore abbia segnato l'ordine come spedito.
    Come detto sopra, no problem, aspetto e poi chiedo info se ci sono stati problemi con la spedizione.
    Dopo 2 giorni mi rispondono scusandosi dicendo che gli articoli non erano disponibili e posso chiedere il rimborso che mi accetteranno senza problemi (e vorrei vedere).
    Quindi
    1) Hai mentito segnando l'ordine spedito sapendo che non lo era, e così hai fatto partire il pagamento obbligandomi alla pratica di rimborso
    2) Hai riportato gli articoli come indisponibili, ok, ci sta, certo che curiosamente lo erano proprio TUTTI (mi pare 6 o 8)...
    3) Mentre vedevo la risposta controllavo e magia gli articoli citati erano ancora in vendita nello store ma TUTTI con prezzo maggiorato.

    Scusami ma per un venditore del genere il feedback negativo sarebbe pure poco.....

    Purtroppo i venditori onesti pagano le conseguenze dell'esistenza dei venditori disonesti, così come gli acquirenti onesti finiscono per venire accumunati in un calderone unico con gli acquirenti disonesti o incapaci.

    Non c'è molto da fare se non cercare di portare avanti onestà e correttezza personale confidando nel prossimo.

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    1. un po' di buonsenso.
      nei tuoi casi, mi sembra che ci sia stato solo dalla tua parte. gli altri erano truffatori.

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    2. anche se, va detto: tu non hai idea di cosa significhi vendere su amazon. davvero.

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