Benvenuti a quota diecimila... è questo, infatti, il numero di copie già vendute dall'Atto Primo di Erinni. Una cifra davvero notevole, se considerate che l'albo è stato diffuso solo nelle librerie specializzate, e nemmeno in tutte, visto che qualche distributore ha snobbato la mia iniziativa editoriale.
Sapete com'è: certi distributori, abituati a fare il bello e il cattivo tempo sul mercato, pretendono che il produttore, se è un piccolo editore come il sottoscritto, gli si inginocchi davanti e li supplichi di diffondere il suo albo, concedendogli gli sconti che vogliono loro.
Bé, la Liberty ricatti non ne accetta. Se non ne trovate gli albi in una fumetteria, cambiate negozio, o richiedeteli per corrispondenza. Nuove librerie specializzate stanno nascendo un po' ovunque, e le mostre/mercato si moltiplicano: per la gente arrogante ci sarà sempre meno spazio. E' un discorso generale, che vale non solo per certi distributori ma anche per certi editori (purtroppo, nel mondo del fumetto, di galantuomini come Sergio Bonelli ce ne sono davvero pochi, e non lo dico per piaggeria verso Sergio). La Liberty non avrà nessuna paura di denunciare certe storture: indipendenza e (appunto) libertà significano anche questo.
Insomma, amici autori (redattori, letteristi, ecc.) e amici lettori, finalmente avete (abbiamo) uno spazio dove raccontare a tutta Italia ciò che a volte vi (ci) tocca sopportare. E voglio iniziare subito con tre esempi significativi:
-Dopo cinque anni, alla "gang bresciana" (Olivares, Vietti & C.) non sono ancora state restituite le tavole originali di "Full Moon Project". L'editore, di "Full Moon Project", inoltre, ha ripubblicato la miniserie senza pagare ai bresciani i sacrosanti diritti. L'individuo in questione si chiama Gianni Eusebio.
-La gloriosa Casa Editrice Universo non ha ancora restituito centinaia di tavole originali (frutto di decenni di lavoro) a Loredano Ugolini, nome storico del fumetto italiano. Le tavole, per legge, sono di Ugolini. Nessun altro ha il diritto di possederle se non lui.
-La Marvel Italia ha commissionato a Giulio De Vita una campagna pubblicitaria per la Philips nella quale comparivano alcuni supereroi Marvel. Giulio è stato pagato per la pubblicazione dei disegni, ma con gli stessi disegni sono stati prodotti poster, diffusi in tutta Italia, per i quali non è stato versato al disegnatore nessun compenso aggiuntivo, in contrasto con la vigente Legge d'Autore. Giulio ha reclamato ciò che gli spetta, ma senza alcun risultato.
A voi il giudizio su tutto ciò. Buona lettura, e a risentirci nella pagina della posta.
8 maggio 2004: secondo evento nella neonata fumetteria
Antani Comics: la Lazarus Ledd Fest!
A destra, Ade Capone, al centro il sottoscritto,
a sinistra il disegnatore Arturo Lozzi.
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Cinque anni fa, moriva Ade Capone. Autore, editore, libraio.
Ho voluto ricordarlo ripubblicando l'editoriale di Erinni numero 3, del maggio 1995.
Esattamente due settimane prima della sua scomparsa, lo sentivo per l'ultima volta nell'occasione di una intervista.
Ve la ripubblico qui sotto, tanto è ancora attuale quello che diceva...
-Lazarus Ledd: tra il 1992 e il 2009, centocinquantuno numeri della serie regolare e ventisette speciali. Il più lungo fumetto seriale non bonelliano uscito regolarmente in Italia. Che sensazioni ti dà ripensarci?
E’ stata una gran bella avventura, in alcuni momenti esaltante. Tanta fatica, ma ne valeva la pena. Soddisfazione, orgoglio... le sensazioni sono queste. Soprattutto è bello ricevere ancora oggi mail di lettori cresciuti con LL: da ragazzini quali erano si sono diplomati, magari laureati, magari sposati, e ci tengono a farmi sapere che Larry è stato costantemente un amico al loro fianco. Provo un senso di privilegio ad aver vissuto questo.
-Per la fine di quest'anno, Cosmo Editoriale - che, partita in sordina si sta ritagliando un bello spazio nelle edicole e nelle fumetterie, non solo ristampando ma anche producendo inediti - ne ha annunciato la conclusione. Cosa ci puoi dire? Sarà un albo singolo?
Sarà un bel volume di oltre 160 pagine. Da leggere tutte d’un fiato. Di più per ora preferisco non rivelare.
-Almeno gli autori?
Posso dirti che la prima parte è stata realizzata da Ivan Cappiello, Stefano Santoro e Matteo Mosca.
Per la seconda ci sarà qualche bella sorpresina ;)
-Tu, negli anni novanta, con la Liberty, fosti il primo ad intuire le potenzialità della distribuzione nelle librerie specializzate. Come nacque e come finì quell'esperienza?
Nacque perché alla Star non interessava pubblicare certe cose, mentre a me sì. Volevo raccontarle. Punto. E sull’onda lunga dell’Image americana feci da me. Aprii anche un distributore, la Cosmic Comics, da cui poi mi staccai per divergenza di vedute. Aprii delle fumetterie, che andarono molto bene e via via cedetti. So di avere capacità commerciali, ma mi sottraggono tempo alla scrittura.
Anche fare l’editore me lo sottraeva. E io fin da bambino una cosa sola voglio davvero: scrivere. Con Liberty vendetti parecchio, vinsi il Premio come miglior editore indipendente, poi chiusi. In attivo, e pagando tutti fino all’ultimo centesimo. Ho un bellissimo ricordo delle fiere fatte come Liberty. Montavo lo stand, scaricavo le scatole dal furgone. E’ importante “sporcarsi le mani”, la fatica fisica. Grandi tempi. E di nuovo il senso di privilegio ad averli vissuti.
-Che ne pensi del mercato di oggi?
Si pubblica di tutto, perché si cerca con la quantità di sopperire al grosso calo di pubblico. E’ una segmentazione a oltranza. Si spreme quello chè è lo zoccolo duro. Ancora piuttosto ampio, per fortuna, e alla fin fine felice di essere spremuto. Ma i lettori tradizionali invecchiano, e calano, il lettore “casuale” quasi non esiste più, e le nuove generazioni trovano poche proposte che le interessi. Fortunatamente ci sono fenomeni come Zerocalcare che fanno sperare in un mercato diverso, più da graphic novel.
-Prima parlavi di "sporcarsi" le mani: quali pensi che siano davvero i problemi del mercato di oggi? Come si potrebbe provare, distributivamente, a cambiare le cose, tu che hai visto il tutto da più punti di vista?
Francamente sono fuori ormai da tempo dalle problematiche del mercato. So però che a livello distributivo è sempre una lotta di tutti contro tutti, anche con colpi bassi, ma non faccio nomi. Quando pubblicavo Liberty qualche tentativo di ricatto lo fecero anche con me (della serie: o questa percentuale o non ti distribuiamo) ma alla fine mi distribuirono tutti. Cambiare le cose? Io le mie battaglie le ho già fatte. Non mi va di pormi il problema.
-Attualmente, a cosa stai lavorando, per la tv? Hai creato la Liberty, lanciato - come detto - il più longevo personaggio italiano extrabonelliano, scoperto moltissimi autori, quasi tutti affermati, oggi...
Ti manca il fumetto?
Lavoro a Mistero, fin dalla prima edizione del format TV. E dirigo la rivista omonima. E scrivo libri. Che, devo dire, stanno andando molto bene. Mi manca la possibilità di scrivere fumetti come vorrei scriverli ora, in volumi alla francese. Per il mercato degli albetti ho già dato. Ma l’Italia resta un mercato di albetti. Spesso di grande qualità, certo. Ma è frustrante vedere le tue storie restare in edicola un mese e poi cedere il passo alle uscite successive. C’è tanto lavoro dietro ogni storia.
In un vecchio editoriale sempre di Erinni, sempre del 1995, Ade scriveva:
Il caos delle edicole è stato seguito dal declino delle stesse, ma Ade ci aveva preso: è necessario, perché il fumetto sopravviva, che alla quantità delle pubblicazioni si sostituisca la capacità di saper scegliere.
E qui starà la sfida, in questo nuovo ruolo che hanno assunto - ma dovranno sempre più avere - i librai "a fumetti".
Ciao, Ade, cercheremo di esserne degni.
Il tuo contributo è stato essenziale, e lo ricorderemo nel tempo...
Nel mondo del fumetto gli anni novanta verranno ricordati come il decennio in cui gli autori hanno preso coscienza delle proprie potenzialità, iniziando a editarsi da soli (...) l'espansione delle librerie specializzate (...) nel nostro paese permette di stampare un albo senza dover necessariamente distribuirlo alla cieca in edicole sempre più caotiche.
Il caos delle edicole è stato seguito dal declino delle stesse, ma Ade ci aveva preso: è necessario, perché il fumetto sopravviva, che alla quantità delle pubblicazioni si sostituisca la capacità di saper scegliere.
E qui starà la sfida, in questo nuovo ruolo che hanno assunto - ma dovranno sempre più avere - i librai "a fumetti".
Ciao, Ade, cercheremo di esserne degni.
Il tuo contributo è stato essenziale, e lo ricorderemo nel tempo...
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