mercoledì 21 gennaio 2015

Torna Lazarus Ledd: intervista ad Ade Capone

Era il 1992, quando fu presentato il numero zero di Lazarus Ledd.
All'epoca, avevo da poco ricominciato  a leggere regolarmente fumetti: seguivo i supereroi, pubblicati principalmente dalla Star Comics, quindi mi venne naturale provare questa nuova serie italiana proposta dall'editore perugino.

Tutto avrei immaginato, tranne che LL sarebbe stata l'unica serie italiana che avrei seguito senza pause nei successivi quindici anni.
E che, appena aperta la mia fumetteria (!), avrei ospitato una nutrita posse dei suoi autori...

Dopo quasi un anno di pausa, torniamo a fare interviste. E lo facciamo con un "personaggio" unico nel panorama del fumetto italiano: sceneggiatore per tv e fumetti, scrittore, talent scout, libraio, editore e distributore... Ade Capone!

8 maggio 2004: secondo evento nella neonata fumetteria
Antani Comics: la Lazarus Ledd Fest!
A destra, Ade Capone, al centro il sottoscritto,
a sinistra il disegnatore Arturo Lozzi.

-Lazarus Ledd: tra il 1992 e il 2009, centocinquantuno numeri della serie regolare e ventisette speciali. Il più lungo fumetto seriale non bonelliano uscito regolarmente in Italia. Che sensazioni ti dà ripensarci?

E’ stata una gran bella avventura, in alcuni momenti esaltante. Tanta fatica, ma ne valeva la pena. Soddisfazione, orgoglio... le sensazioni sono queste. Soprattutto è bello ricevere ancora oggi mail di lettori cresciuti con LL: da ragazzini quali erano si sono diplomati, magari laureati, magari sposati, e ci tengono a farmi sapere che Larry è stato costantemente un amico al loro fianco. Provo un senso di privilegio ad aver vissuto questo. 

-Per la fine di quest'anno, Cosmo Editoriale - che, partita in sordina si sta ritagliando un bello spazio nelle edicole e nelle fumetterie, non solo ristampando ma anche producendo inediti - ne ha annunciato la conclusione. Cosa ci puoi dire? Sarà un albo singolo?

Sarà un bel volume di oltre 160 pagine. Da leggere tutte d’un fiato. Di più per ora preferisco non rivelare.

-Almeno gli autori?

Posso dirti che la prima parte è stata realizzata da Ivan Cappiello, Stefano Santoro e Matteo Mosca.
Per la seconda ci sarà qualche bella sorpresina ;)

-Tu, negli anni novanta, con la Liberty, fosti il primo ad intuire le potenzialità della distribuzione nelle librerie specializzate. Come nacque e come finì quell'esperienza?

Nacque perché alla Star non interessava pubblicare certe cose, mentre a me sì. Volevo raccontarle. Punto. E sull’onda lunga dell’Image americana feci da me. Aprii anche un distributore, la Cosmic Comics, da cui poi mi staccai per divergenza di vedute. Aprii delle fumetterie, che andarono molto bene e via via cedetti. So di avere capacità commerciali, ma mi sottraggono tempo alla scrittura. 
Anche fare l’editore me lo sottraeva. E io fin da bambino una cosa sola voglio davvero: scrivere. Con Liberty vendetti parecchio, vinsi il Premio come miglior editore indipendente, poi chiusi. In attivo, e pagando tutti fino all’ultimo centesimo. Ho un bellissimo ricordo delle fiere fatte come Liberty. Montavo lo stand, scaricavo le scatole dal furgone. E’ importante “sporcarsi le mani”, la fatica fisica. Grandi tempi. E di nuovo il senso di privilegio ad averli vissuti. 

-Che ne pensi del mercato di oggi?

Si pubblica di tutto, perché si cerca con la quantità di sopperire al grosso calo di pubblico. E’ una segmentazione a oltranza. Si spreme quello chè è lo zoccolo duro. Ancora piuttosto ampio, per fortuna, e alla fin fine felice di essere spremuto. Ma i lettori tradizionali invecchiano, e calano, il lettore “casuale” quasi non esiste più, e le nuove generazioni trovano poche proposte che le interessi. Fortunatamente ci sono fenomeni come Zerocalcare che fanno sperare in un mercato diverso, più da graphic novel. 

-Prima parlavi di "sporcarsi" le mani: quali pensi che siano davvero i problemi del mercato di oggi? Come si potrebbe provare, distributivamente, a cambiare le cose, tu che hai visto il tutto da più punti di vista?

Francamente sono fuori ormai da tempo dalle problematiche del mercato. So però che a livello distributivo è sempre una lotta di tutti contro tutti, anche con colpi bassi, ma non faccio nomi. Quando pubblicavo Liberty qualche tentativo di ricatto lo fecero anche con me (della serie: o questa percentuale o non ti distribuiamo) ma alla fine mi distribuirono tutti. Cambiare le cose? Io le mie battaglie le ho già fatte. Non mi va di pormi il problema.


-Attualmente, a cosa stai lavorando, per la tv? Hai creato la Liberty, lanciato - come detto - il più longevo personaggio italiano extrabonelliano, scoperto moltissimi autori, quasi tutti affermati, oggi... 
Ti manca il fumetto?

Lavoro a Mistero, fin dalla prima edizione del format TV. E dirigo la rivista omonima. E scrivo libri. Che, devo dire, stanno andando molto bene. Mi manca la possibilità di scrivere fumetti come vorrei scriverli ora, in volumi alla francese. Per il mercato degli albetti ho già dato. Ma l’Italia resta un mercato di albetti. Spesso di grande qualità, certo. Ma è frustrante vedere le tue storie restare in edicola un mese e poi cedere il passo alle uscite successive. C’è tanto lavoro dietro ogni storia. 

Grazie e... in bocca al lupo!

3 commenti:

  1. Molto bella la considerazione finale - anche se io per primo sono appassionato di fumetto seriale/mensile, però capisco il punto di vista...

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    1. diciamo che, effettivamente, si può capire il punto di vista di chi "fa altro" e quindi è abituato a lavorare in modo diverso...

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  2. addio Ade e grazie di tutto!
    T.A. Roma

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