sabato 26 maggio 2018

Da Alastor a Lion: una perplessità del sabato sera

Abbiamo parlato mesi fa del lancio del cofanetto in plexiglass della trilogia del Cavaliere Oscuro di Frank Miller. Con allegate molte perplessità.
Poi, vedendolo al Napoli Comicon, ci siamo ricreduti: è un prodotto bello da vedere, e collezionisticamente valido. Indubbiamente costoso: ma nessuno obbliga chicchessia a fare salti mortali per averlo. E' collezionismo, è un lusso.

Permettetemi, però, di "usare" questo cofanetto per esprimere il mio più grosso dubbio riguardo alle modalità con cui lavora Lion.

Partiamo da alcune foto inviateci da un cliente relative ad un cofanetto di Batman spedito ben imballato ed arrivato danneggiato.









La perplessità è semplice. Lion nasce da Alastor Distribuzione, che a sua volta è il terminale ultraventennale della stessa ditta passata attraverso vari cambi di nome, da Pegasus a Windstar. Distributore. Di fumetti.

Nel tempo, ha messo in piedi una sua catena di negozi.
Partecipa regolarmente a molte fiere.
Oltre dieci anni fa, ha fatto bingo distribuendo per oltre un lustro e in esclusiva Planeta/DeAgostini, licenziatario DC Comics: un colosso che - almeno all'inizio - partì fortissimo, sfornando centinaia di volumi e migliaia di albi, e facendo ripartire di fatto l'Universo di Superman e Batman in Italia come mai era accaduto prima.

Poi tutto finì, Planeta mollò l'Italia, e dal gennaio 2012 Alastor "si fece" editore, e come RW-Lion iniziò a pubblicare lo stesso materiale.
Con grandi polemiche da subito.
Partirono con svariati errori editoriali, ma col tempo migliorarono molto.

Ancora oggi ci sono grandi lamentele, soprattutto su errori - inaccettabili in edizioni di lusso! - e ritardi clamorosi: più volte ne abbiamo parlato.

La cosa strana, ed inaccettabile secondo me, è che ci siano errori distributivi e commerciali.
Lion nasce da un distributore da anni sul mercato, come detto: è normale, sacrosanto, che si commettano degli errori editoriali. Magari non dopo sei anni e passa di lavoro, ma questo è un altro discorso.

La cosa che trovo inconcepibile, e il cofanetto di cui sopra ne è l'emblema, è che si commettano errori che un distributore, o almeno chi ha lavorato decenni in questo ramo, non dovrebbe neanche considerare. Realizzare un prodotto del genere, bellissimo, non è nelle corde di chi impacchetta e spedisce da una vita fumetti di tutti i tipi: il cofanetto in plexiglass di Batman, infatti, è tanto bello quanto difficile da inviare ai clienti online. Considerando che, quando arriva in fumetteria ha già fatto ALMENO due viaggi - e molti sono andati distrutti in questi passaggi, la struttura risulta già abbastanza "provata". Molti ne abbiamo spediti, e molti sono arrivati danneggiati, nonostante un imballaggio in pluriball, carta e cartone...

Questo discorso vale anche per le promozioni assurde, le richieste di ordini smodati per avere variant costose ed invendibili, e tutta una pletora di iniziative sbagliate senza capire il perché, almeno quando ti trovi davanti una realtà che non nasce nell'editoria, ma nella distribuzione a fumetti.
Ovvero, con i dovuti distinguo, il nostro stesso lavoro.

Ed è questa la mia più grande perplessità sul lavoro che sta portando avanti Lion...

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