mercoledì 9 maggio 2018

Bentornati al Comicon. Un reportage da Napoli.

Una settimana fa, proprio a quest'ora, ero in viaggio da Napoli verso casa, di ritorno dal Comicon.
Il mio fido smartphone mi aveva mollato, dopo cinque anni e mezzo di onorato servizio, per cui al momento non ho neanche chissà quali foto da farvi vedere.

Ma ricordo benissimo che, durante il viaggio, pur stanco, ero contento della manifestazione.
Anche con un 30% di incasso in meno rispetto agli ultimi anni.

Ed avevo in mente questo reportage.



E' difficile parlare ancora di questa manifestazione: ritengo che quello che ho detto qui, quattro anni fa, sia ancora oggi valido e spieghi bene la realtà del Comicon.

Una cornice in cui tutti sono a casa: dal visitatore, che non viene preso in giro con promesse mai mantenute o costi esosi, dal biglietto alla ristorazione, ma viene trattato da vecchio cliente, all'autore che - artist alley a parte, visto che lo spazio va ripensato e realizzato all'altezza di quello che rappresenta la fiera di Napoli - si trova tra amici, per finire con l'espositore, che sa di avere interlocutori cui interessa il suo parere, e che cercheranno di metterlo in condizione di rendere al meglio nel proprio lavoro.

D'altronde, quando qualche giorno prima ti scrivono per inviarti un kit con tutte le informazioni - scusandosi perché non hanno avuto il modo di spedirtelo, come l'anno prima - che altro puoi chiedere?

Gentile Espositore,
a nome di tutta l'organizzazione e di tutto lo staff COMICON, ti ringrazio per la tua partecipazione a quest'edizione speciale. 
COMICON compie 20 anni e senza di voi questo non sarebbe mai potuto accadere.
Per poterti aiutare a gestire anche questa edizione con la maggiore serenità possibile ti invio in allegato le "Istruzioni per l'uso" per quanto riguarda l'allestimento, i parcheggi, gli accrediti e tutto ciò che può essere utile prima e durante il salone.
Saluti,

Badate bene: non è cosa da poco.
Ho partecipato a quasi tutte le grandi fiere in Italia, e non ho mai visto questa attenzione.
Lo stesso vale, e non è altrettanto ovvio, per tutte le realtà medio-piccole...

Oltretutto, rispondono alle mai, in tempi veloci ed in modo competente. Anche durante l'allestimento:

Ciao Francesco,
I bancali tuoi sono in magazzino. Te li faccio uscire domattina.
Saluti,

In questo modo, sai già che l'organizzazione è tua alleata.
In fiera, poi, ho chiesto tre volte un intervento per problemi allo stand, elettrici e di connessione ad internet (ah, già: danno la wi-fi!): la risposta è stata veloce e competente.

Poco sopra parlavo di un calo di incassi: generalizzato, per quello che ho sentito, anche se meno notevole del mio. Per quello che mi riguarda, sono comunque contento: da tempo avevo deciso di cambiare l'impostazione dello stand (in sintesi: meno offerte, che fanno incassare ma non guadagnare, e più fumetti, più collezionismo ed albi USA) che non mi piaceva e secondo me non aveva futuro. Almeno in parte sto pagando questo investimento: il tempo solo potrà dire se avevo ragione.

Ma, dicevo, la crisi di incassi è stata generalizzata: probabilmente perché gli spazi sono stati rivisti ed ingranditi, anche se il pubblico è comunque in aumento. Sicuramente i visitatori si sono dispersi, ed è altrettanto vero che hanno avuto più occasioni di spesa. Nel tempo, sicuramente beneficeremo di una manifestazione più vivibile, sicura, e magari di introiti maggiori.
Sta di fatto che gli editori, messi per la prima volta non al primo posto dopo le biglietterie, ma a lato dei negozi, hanno - in linea di massima - sofferto il cambio: una volta tanto, ci sta, soprattutto pensando ai grandi editori/distributori che vengono in fiera solo per esserci, bruciando risorse che potrebbero investire altrove e danneggiando di fatto sia chi vende in fiera, che chi lo fa tutto l'anno in negozio (ne abbiamo parlato qui).

Anche se sembra, non vengo pagato dal Comicon per parlarne bene, ma lo faccio volentieri perché è una realtà dove mi sento un professionista che lavora ed è trattato come tale, dove di solito incasso decentemente, e so che posso far crescere la mia attività. Se ho critiche, so a chi indirizzarle, e sono certo che verranno prese in considerazione.
Il tutto in una città accogliente, bella ed economica come Napoli, dove pernotti in una casa di lusso per tutta la manifestazione, spendendo quello che a Lucca ti costa una notte.

Considerando la crisi di tante manifestazioni del fumetto, che sono sempre meno tali, le difficoltà organizzative e di programmazione che molte di queste hanno, e il mestiere improvvisato di molti personaggi del nostro monto, non mi sembra poco.

E continuo a definire Napoli Comicon come una manifestazione che dovrebbe far scuola alle altre.

3 commenti:

  1. Sarebbe interessante capire perchè non si esporta il modello "napoli comicon" altrove.
    Cioè cosa impedisce di avere i medesimi servizi e costi ?
    E' un problema manageriale che opta per altre scelte ? Ma come mai tutti (più o meno) fanno tali scelte diverse da Napoli ?
    Come mai l'anomalia (più o meno) è lei e non il contrario, almeno numericamente parlando ?
    O è un problema di costi "locali", di città dove "tutto" è più costoso che a Napoli e anche i costi fieristici (diretti e indiretti) vi si riflettono aumentando il peso su espositori e visitatori ?

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    1. semplicemente: l'organizzazione è capace ed ha buona volontà.

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  2. Perfettamente d'accordo. Il futuro è a Napoli, con ampi spazi di crescita.

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