Talvolta capita che un cliente chieda un consiglio per una lettura.
E' uno dei momenti più entusiasmanti di questo lavoro.
Devi sforzare fantasia e memoria: capire cosa vuole, ma darglielo nel modo giusto.
E quando esce soddisfatto, e torna contento, per una volta ti sembra di aver raggiunto l'obiettivo per il quale hai alzato la saracinesca per anni. E di averlo fatto pure bene.
Nessuno di noi venditori, si sognerebbe mai di far acquistare roba inutile, o in sovrappiù, a un buon cliente: meglio dirgli: "No, questo non prenderlo". Perché lo scontenterebbe, lo metterebbe in difficoltà e, alla fine, lo porterebbe a comprare altrove. Per questo, quando si consiglia, bisogna anche saper essere moderati, invitare alla prudenza: anche questo far parte del servizio che offriamo...
Per chi "vende ai venditori" (una definizione alla Watchmen!) non vale la stessa regola: i nostri fornitori fanno sconti a fasce di fatturato il che, se può sembrar logico, porta a dover sempre mantenere o aumentare ciò che si acquista, pur di accontentarli.
Il che non è possibile in alcun modo, almeno non se si vuole avere un utile dal proprio lavoro...
Il discorso è questo: una libreria ha tre voci da vedere, acquisti, vendite e costi. Le seconde, meno i primi ed i terzi, generano l'utile. Semplicistico ma vero.
Aumentare le vendite è possibile, ma fino a un certo punto. E non è immediato: non credete a chi vende libri o organizza corsi su come vendere, perché c'è molta verità, ma anche un limite oltre il quale non si può andare.
E vendere di più costa tempo, fatica ed applicazione.
Per i costi vale un discorso similare: si possono tagliare, ma con intelligenza e comunque in modo limitato.
Su queste due voci il potere di un negoziante è minimo.
Ma sugli acquisti no.
E' regolando questi che un libraio, come ogni negoziante, caratterizza la propria attività.
Se la merce in vendita aumenta continuamente, non si ha modo di esporla in modo produttivo, conoscerla e "indirizzarla" verso il cliente giusto. E si continua a generare utile in fumetti, anziché in vil danaro, che potrebbe anche essere investito meglio: provate a pagare un elettricista o un fornitore "in fumetti"!
Certo: ci sarebbe il reso. Ma vuoi che distributori e editori (con colpa da attribuirsi nell'italico modo dello scaricabarile!) possano riprendere indietro quello che fino a qualche mese - almeno fino a quando dovevano propinartelo - era oro?
Per cui, la risposta è solo una. Tagliare gli acquisti. Prendere meno materiale possibile.
Spendere meno.
Almeno fino quando qualcuno si renderà conto che il vendere a un proprio partner commerciale, un po' come farlo al cliente finale, non si esaurisce col dare la merce e ricevere i soldi...
È il cruccio di un pò tutti i commercianti quello di aumentare il fatturato. Io devo dire che ho ottenuto interessanti risultati seguendo i consigli di Marina Ionescu
RispondiElimina