martedì 4 giugno 2019

Bonelli aumenta i prezzi e macera il magazzino

Come anticipato da Mad Mitch, Bonelli aumenterà i prezzi dei propri albi.
Preavviso ovviamente nullo: come sempre queste cose un libraio le scopre o dai propri clienti o dai siti informativi, mentre una newsletter arrivata proprio ieri e riguardante le uscite di giugno e luglio riportava ancora i vecchi prezzi...

Gli albi mensili da 96 pagine avranno un rincaro di 40 centesimi e passeranno da 3,50 a 3,90. Tra questi: Dylan Dog, Zagor, Dragonero, Nathan Never, Morgan Lost e Dampyr. Lo stesso per la linea Audace.Tex Classic passerà da 2,90 a 3,20 euro.Julia passerà da 4,00 a 4,50 euro.Martin Mystère passerà da 5,70 a 6,30 euro.I Magazine passeranno da 6,90 a 7,50 euro.Agenzia Alfa passerà da 6,90 a 7,90 euro.Dylan Dog Color Fest passerà da 4,90 a 5,50 euro.



Tutto si può dire tranne che gli albi Bonelli siano cari.
Non lo sono oggi, né lo saranno domani dopo l'aumento. Tantomeno lo sono mai stati.


E' vero che su questo, l'editore sconta un peccato antico, ovvero quello di aver puntato sempre e solo sul fumetto "popolare", intendendolo come "giornalini" a basso prezzo. Oggi gli albi prodotti non sono più quelli di qualche decennio fa, quando pochi autori lavoravano anche la notte per fare più tavole possibili: hanno una cura migliore, sono edizioni meno soggette ai danni dovuti al trascorrere del tempo. Ci lavorano decine di persone, dalla redazione al letterista, passando per coloristi, revisori, supervisori.
Non si tratta più di "giornaletti", quanto di veri e propri "libri periodici".

Ma Bonelli continua a sfornare albi a prezzo popolarissimo: in nessuna altra realtà fumettistica al mondo, si possono trovare cento pagine inedite a questi prezzi.

Però è anche vero che, se abitui i lettori a pagare poco, questi continueranno a voler spendere poco: e questa è mancanza di cultura del fumetto (e del lavoro). Tutto questo si traduce in pretese assurde, o peggio in insulti: chi compra e quindi paga, pensa di avere il diritto di poter dire e fare tutto.
E, forse, questo può essere il momento - lo diciamo già "da un po' di aumenti" - per una piccola svolta "educativa". Far capire al lettore, al fan, che fare fumetti è un lavoro, che il "libro a fumetti" ha la dignità di un prodotto culturale, che c'è un lato commerciale che va rispettato.
E che qualcosa che piace può essere acquistato anche se ha un piccolo aumento, che però gli consente di continuare ad esistere: non credo di dire niente di rivoluzionario, se affermo che i prezzi aumentano oltre che per i costi anche e soprattutto per la continua ed ineluttabile erosione delle vendite.

Problema che l'attuale dirigenza sta cercando di arginare in vari modi: merchandising, variant, creazione di una linea da libreria, vendita diretta in fiera ed online; abbassamento dei costi di realizzazione delle storie, col taglio dei compensi agli autori. E sfoltimento del magazzino.

E' notizia di pochi giorni fa quella del "taglio" di tantissimi arretrati dal catalogo dell'editore...


Sergio Bonelli Editore comunica che i seguenti numeri sono esauriti: 
ADAM WILD da 1 a 27
AGENZIA ALFA da 2 a 39
ASTEROIDE ARGO da 1 a 10
BRENDON da 1 a 103
CASSIDY da 1 a 19
DEMIAN da 1 a 18
DYLAN DOG GIGANTE da 1 a 25
GREGORY HUNTER MAXI da 1 a 4
JAN DIX da 1 a 14
JULIA da 4 a 224
LUKAS da 1 a 12
MARTIN MYSTERE da 116 a 347
MARTIN MYSTERE GIGANTE da 1 a 25
MARTIN MYSTERE MAXI da 1 a 7
MISTER NO MAXI 1 e 2
NAPOLEONE da 1 a 58
NATHAN NEVER ?GIGANTE da 1 a 18
NATHAN NEVER MAXI da 1 a 13
ROMANZI A FUMETTI 4, 6, 8, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22
SAGUARO da 1 a 37
SHANGHAI DEVIL da 1 a 23
SPECIALE JULIA da 1 a 3
STORIE DA ALTROVE  da 1 a 16
TEX da 494 a 575
TUTTO TEX da 400 a 538
ZAGOR da 463 a 599
ZAGOR GIGANTE  da 1 a 3

Decine, forse centinaia, di migliaia di copie macerate, per risparmiare su costi di gestione e tasse.
Ma anche un segno inequivocabile che, probabilmente, gli arretrati si muovono pochissimo.
Non tanto almeno da giustificare lo spazio, fisico e in bilancio, occupato.

E questo è anche un sintomo della difficoltà di trovare nuovi lettori...

25 commenti:

  1. Sul magazzino le cose sono sicuramente cambiate, non tanto nel "macero" quanto nel fatto che una volta riutilizzavano buona parte degli arretrati riconfezionandoli nelle "raccolte" (2 numeri togliendo le copertine e ritagliandoli di qualche mm).
    Mettendole poi in vendita nei soliti canali.
    Oggi evidentemente non c'è spazio nemmeno per quel prodotto economico ed è meno oneroso distruggerle direttamente.

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    1. sicuramente.
      credo oggi le raccolte costino troppo rispetto a quanto possano rendere.

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. Posso chiederle qual è la fonte del comunicato sugli albi esauriti? Non riesco a trovare il comunicato originale.

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    1. non è una fonte pubblica, ma un comunicato girato dai distributori.

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  4. Buongiorno ... Scusate ma come si fa a prendere sul serio un comunicato che straborda di numerazioni sballate inesistenti : Brendon chiuse con il 100, Cassidy miniserie da 18, DD gigante sono stati 22, Gregory Hunter ha avuto un solo Maxi, MM gigante solo 13 (25 ?!?) Napoleone 54 ...
    Ho anche ho voluto fare una prova sul sito SBE con gli arretrati di MM e risultano in questo momento ordinabili in massima parte, tra quelli indicati come esauriti in tale "comunicato".
    Che poi posso capire una sfoltita degli arretrati, ma sarebbe assurdo fare una tabula rasa completa come quella.

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    1. hai ragione. non è serio ed è assurdo. peccato che sia un comunicato ufficiale dell'editore.

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    2. Incredibile che facciano questi errori.

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    3. In realtà non sono errori ... semplicemente si riferisce alla "testata registrata" ... le miniserie di 6 di Nathan Never uscite, se non ricordo male, come numerazione di testata registrata riportavano la prosecuzione dei Giganti di Nathan Never ...

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    4. allo stesso modo la miniserie a colori di Martin Mystere ... e cosi via ... andate a leggere in seconda di copertina per vedere quale sia il numero reale della testata ;-)

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    5. per quanto riguarda il fatto che siano ordinabili è un discorso diverso ... quella comunicazione è stata fatta ai distributori non ai clienti individuali ... un distributore potrebbe ordinare 100 copie di un singolo albo e la Bonelli sta comunicando che non ha disponibilità per i distributori ... state confondendo i canali di vendita ...

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    6. sulle numerazioni ti do ragione. ciò non toglie che le "doppie numerazioni" alla panini stiano notevolmente incasinando un catalogo prima abbastanza lineare. Sulle quantità no. Se è macerato, è macerato...

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  5. Mi rendo conto che i problemi che SBE arreca ai librai siano ben altri, ma da lettore non posso non sentire un certo senso di abbandono e di menefreghismo, da parte di chi dovrebbe continuare una tradizione e invece è il primo a ritenere vecchio e inutile il prodotto che vende.

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    1. il libraio è abituato a questo atteggiamento. ti assicuro che i problemi sono paralleli.

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  6. Oggi un albo Bonelli costa 8.000 lire. Si, un prezzo molto popolare!

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    1. parlare in lire dopo 17 anni significa non capire un cazzo di economia.

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    2. Significa invece capire molto, non solo di economia. Il potere di acquisto della moneta si è ridotto di molto in questi anni, Francesco. Paradossalmente, 8.000 lire sono anche poche. Tenuto conto di quanto l'euro ha devastato l'economia nazionale, svenduta da poliici corrotti al soldo delle élite massoniche, si dovrebbe parlare di quasi il doppio. Oggi la Bonelli aumenta il prezzo dei suoi albi di 40 centesimi, cioè 800 lire in un sol botto. Ai tempi della lira si aumentava di 100-200 lire e dal pubblico veniva percepito come un trauma. Se vogliamo parlare di euro e non più di lire, tuttavia 40 centesimi sono tanti, ma proprio tanti che fanno capire quanto in casa Bonelli siano disperati. Tra meno di due anni il prezzo salirà ancora e potresti trovarti a comprare Tex a 4,50 euro. Ma per te saranno sempre pochi. Non per i tuoi clienti, che magari tra un fumetto decaduto e un manga preferiranno il secondo.

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    3. 3,90 per 100 pagine inedite contro 4,50 per un manga di 200 pagine di cui paghi solo i diritti non sono nulla. Ma si può discutere ancora in lire, una moneta che non esiste da 17 anni e quindi non è più ancorata all'economia reale?

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    4. La lira esiste ancora nella consapevolezza di quanti oggi capiscono di quanto il potere di acquisto del loro denaro abbia perduto.

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    5. vero. domani ci vado a fare la spesa e glielo spiego.

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  7. Al di la del prezzo trovo più grave la pessima qualità della carta.Tende in breve tempo esposta alla luce a ingiaĺlire

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  8. Bah...apparte i notevoli aumenti di prezzo di giugno 2019!la SBE sforna albi di tutti i tipi/colori edizioni etc ,ogni personaggio ha almeno un paio di testate ,basta andare a guardare tex!

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