domenica 18 giugno 2017

#ilMestiereDellaFiera 13 - LuccaComics detta le regole: "o lo stand o il temporary shop!"

Dall'alto della nostra profonda e plurale umilté, qualche tempo fa ci siamo permessi di fare una lista delle fiere che potevano tranquillamente evitare di invitarci... Eccola: "Le 10 fiere da non fare".
L'intento era ironico, ma non troppo...

Dando seguito a quel post, in questa rubrica, il "mestiere della fiera", parliamo delle mostre del fumetto e di tutto quello che c'è dietro: costi, fattibilità, aneddoti. E, ovviamente, retroscena succosi...
Ovviamente, dal punto di vista di chi le fiere le fa per lavoro!


Come raccontavamo circa un anno fa, i prezzi degli stand di Lucca Comica aumentano di anno in anno. Un po' come il biglietto, ma anche di più:

2007: costo di uno stand 6x3 angolare: 1587 + IVA. Ovvero 88 euro al metro quadro.2016: costo di uno stand 6x2,5 angolare: 2600 + IVA. Ovvero 173 euro al metro quadro. 
Questi stand sono senza corrente, che si paga a parte. Senza faretti. Senza internet. Senza alcun servizio. Tutti optional da pagare. A parte e cari, tipo che noleggiare un tavolo o uno sgabello, costa almeno due volte quanto ti serve per comprarlo.
Ma, nonostante questo, i costi sono aumentati del 100% in nove anni. Raddoppiati.

E sono gli espositori a pagare anche la sicurezza: la riduzione di metratura degli stand, per rispettare le norme avvenuta un paio di anni fa (e prima?), ha comportato lo stesso prezzo per una superficie minore. Di fatto un ulteriore aumento.

Ma la vera novità, quest'anno, la troviamo nel regolamento fatto firmare agli espositori.

Un passo indietro.

Lucca Comics cresce. Dal 2006, da quando è in centro, ogni anno l'organizzazione deve inventarsi di tutto e fare salti mortali, per soddisfare le richieste degli espositori. Ogni anno grandi aziende, brand internazionali, chiedono spazi maggiori: chi ne fa le spese, spesso, sono le piccole attività.
Che rimangono escluse.
Ogni anno, la manifestazione ha più richieste di quante riesca a soddisfarne.

Per questo, oltre che per il continuo aumento dei costi della fiera, sono nati i temporary shop: attività che aprono in negozi sfitti (o "sfittati" ad hoc) per i giorni della fiera. Vendendo di tutto: dai panini, ai gadgets. Qualcuno, qua e là, fumetti.
In questo, siamo stati dei precursori: i primi, e per un bel po' gli unici, a vendere fumetti fuori dai padiglioni. E, lasciatemelo dire: ci siamo tolti delle belle soddisfazioni!
Per quattro anni, siamo riusciti ad allestire uno o più negozi nelle vie centralissime, quelle vicine ai padiglioni più frequentati.

Poi i costi sono aumentati a dismisura. Idem la concorrenza (addirittura Panini Comics ha aperto un suo temporary shop, per poi rendersi conto che era meglio avere un padiglione intero ma ad accesso libero, come lo scorso anno). Ma sono i primi il problema maggiore: affitti di fondi commerciali raddoppiati da un anno all'altro, condizioni degli stessi pessime, pretese di pagamenti in nero... tutto questo mi ha portato a dire basta, e a chiudere l'esperienza di "Lucca Fuori"... almeno per ora.

Ma i temporary shop hanno continuato a prosperare, aumentando di anno in anno.
Probabilmente perché vendono cose diverse dai fumetti nuovi, visto che i margini sono insufficienti per puntare a guadagnarci, a meno di incassi clamorosi...
In ogni caso: i negozi aumentano, gli stand aumentano.

Tutti felici?
No.

Leggete qui:

Costituzione italiana, articolo 41 
L'iniziativa economica privata è libera.Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali. 

"Costituzione" di Lucca Comics, Titolo 1 (Iscrizione e Assegnazione Spazi)Articolo 11 - TEMPORARY STORE ALL’INTERNO DELLE MURA URBANE DI LUCCA 
All’Espositore a cui verrà assegnato uno stand presso Lucca Comics & Games 2017 è fatto divieto, nei giorni della manifestazione, di avere uno o più rivendite temporanee (Temporary Store) ubicati all’interno delle Mura Urbane di Lucca. La violazione del presente divieto comporterà l’immediata chiusura dello stand da parte dell’Organizzazione del festival.

Di fatto, l'organizzazione punta ad eliminare i temporary store, dicendo loro che o stanno "dentro" la manifestazione, oppure solo "fuori".
Al di là degli espedienti, tutti legali, che esistono per superare questo divieto (tipo aprire un'altra attività, o appoggiarsi ad essa), dobbiamo notare necessariamente alcune cose: il temporary shop, innanzitutto, non esiste. E' una semplice attività commerciale che apre, fa il suo lavoro, e chiude. Gli adempimenti sono gli stessi: e se ne giova il comune di Lucca (organizzatore di Lucca Comics, ricordiamolo!) che guadagna tra tasse e balzelli spesso cifre notevoli. E ne guadagnano i lucchesi, che affittano locali - spesso indegni - a prezzi fuori mercato.

Quindi: nessun danno ne viene alla manifestazione (che, ricordiamolo, non ha comunque spazi per tutti!), mentre tale divieto potrebbe creare disagio a chi i locali li affitta...

Detto questo, mi chiedo se tale articolo verrà applicato, perché secondo me l'organizzazione rischia di mettersi in una situazione scomoda: far chiudere (come?) uno stand, rischiando di sentirsi chiedere i danni dal commerciante che, secondo me, subisce una palese violazione dei propri diritti.

O, forse, è solo l'ennesima prepotenza di una manifestazione i cui organizzatori si sentono sopra la legge, e sanno bene che nessuno mai si ribellerà: pena, l'eliminazione dal circo dei lauti incassi (spesso non "guadagni") che Lucca Comics garantisce. Come ben sa chi scrive.

Vogliamo vedere quanti siti fumettistici parleranno di questa notizia?

4 commenti:

  1. Non vedo tutti questi problemi, quelli che prendevano un Temporary Shop fuoori dalla fiera, di sicuro non avevano un banco anche all'interno di essa, cioè io quei negozi li ho visti sempre come soluzione al fatto che non potevano essere dentro la fiera. A meno che non sei Panini, ma allora li si prende un'altra strada come hai detto giustamente tu, con uno stand gratuito direttamente in fiera!

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    1. non è così semplice. Intanto: non è vero: alcuni adottavano la doppia soluzione. Ma poi... la questione di principio la vedo solo io?

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  2. Ecco una segnalazione http://www.infoludiche.org/?p=5029

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    1. Grazie. Specifico che:
      -non sono concorrenza per i negozi "veri", perché vendono generalmente cose diverse. L'unica concorrenza sono i venditori di cibarie, ma sono stati rigidamente regolamentati. Per il resto, spesso i soldi degli affitti vanno a chi ha già una attività, quindi non vedo come possano non esserne contenti;
      -la concorrenza con la manifestazione non c'è: Lucca Comics non ha spazi per tutti. Punto.

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