mercoledì 31 luglio 2019

Walking Dead: The Story Needed to End (con UNO spoiler)

Lo avevamo scritto poche settimane fa: Walking Dead finisce.
Cosi si accomiatava lo scrittore:...

Mi dispiace. Mancherà a me così quanto mancherà a voi, se non di più. Mi si spezza il cuore a dover mettere fine a questa serie per andare oltre... ma amo troppo questo universo narrativo per correre il rischi di tirarlo avanti troppo a lungo fino a farlo diventare non più all'altezza di quello che meriterebbe di essere. Spero che voi capiate il perché di questa decisione. E voglio che tu, caro lettore, sia consapevole di quanto abbia apprezzato il regalo che mi hai fatto, seguendo il  mio lavoro e consentendomi di raccontare la mia storia per 193 albi, così come avrei voluto raccontarla. Questa è una cosa rara, che è stata resa possibile solo grazie al supporto che lettori come te hanno dato alla serie. Grazie Mille. Robert Kirkman

Nessun problema di vendite. O di idee.
La storia è semplicemente arrivata alla fine...


Intanto diciamolo: la saga non finisce col 193, ma col doppio episodio 191/192: Rick Grimes, l'eroe che ha salvato il mondo, muore. Il figlio lo piange, tutti lo "accompagnano" a casa.

Punto, stop. Fine.

All'improvviso, senza celebrazioni, variant, o altre trovate commerciali.
Solo per questo, chapeau a Kirkman.

Ma poi c'è il 193. Una graphic novel di quasi settanta pagine (brossurata e allo stesso prezzo delle solite venti!!) che racconta il mondo qualche decennio dopo. La civiltà che sta tornando, le nuove generazioni che neanche hanno visto uno zombie in vita loro.
Non si tratta ovviamente di conoscere il destino dei personaggi: in questo gli autori si abbandonano ben poco al fan service: molti appaiono, in una carrellata di addii finali, ma senza pesantezza e necessità di indovinare tutti i cameo. Alcuni neanche si vedono.

Il protagonista del racconto è Carl Grimes, figlio di Rick, e il modo in cui decide di vivere e onorare la memoria del padre, di ricordare a tutti che in un mondo dominato dai morti, siamo finalmente obbligati a vivere...


Non vi racconto altro: ma vi esorto a leggere la serie e soprattutto gli ultimi albi.
Alla fine del 193, Robert Kirman racconta come è arrivato alla fine, di come si sia accorto, nel numero cruciale in cui si organizza la prima fiera, il primo segno di normalità dopo l'apocalisse (albo 142) di come la storia stesse andando verso la fine. E di essersi reso conto che non avrebbe potuto fare altri centocinquanta numeri per raggiungere Cerebus (celebre fumetto indipendente USA) e battere i suoi 300 albi. Certo: lui amava scrivere questa serie, e ha pensato a dei modi per prolungarla.

Ma non voleva tirarla per le lunghe, perché pur essendo appassionato dei film di una certa durata, ha adorato le serie come Game of Thrones "in cui il tuo cervello non può dire se la sta guardando da 15 o 50 minuti": per questo è stato felice di poterla chiudere col quarto compendium, a sua detta il formato più amato, senza stravolgerne il formato.

Le pagine finali in cui Kirkman racconta - e SI racconta - la storia della fine della serie sono stupende: "The story needed to end."
La cosa più difficile per chiunque: sapere quando chiudere qualcosa.

Ovviamente vi consiglio di leggerla, per chi non lo avesse fatto. Qui trovate la nuova edizione, qui una bella serie completa che noi mettiamo in offerta (un po' di pubblicità fa sempre bene)...


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