domenica 4 agosto 2019

La Bonelli rilancia: Magico Vento vs Mister No. Chi preferite?

Magico Vento ci ha lasciati nel 2010, con lo speciale che chiudeva la serie di centotrenta albi durata circa tredici anni, mentre il trecentosettantanove di Mister No, invece, metteva fine alla saga dell'eroe di Manaus dopo quasi trentadue anni nel 2006.

Entrambi molto amati, i due protagonisti erano antieroi in fuga da qualcosa: Magico Vento un bianco che perse la memoria e acquisì dei poteri, diventando uno sciamano in lotta a fianco del popolo "rosso"; Jerry Drake, alias Mister No, un ex militare americano che, deluso dal mondo occidentale, si ritirò in Amazzonia, diventando una guida turistica che, tra una rissa e una bevuta con gli amici, sa tener fede ai valori in cui crede...

I primi di luglio queste due serie sono state rilanciate: Magico Vento con una mini di quattro - ma è già in preparazione una seconda saga - Mister No con una serie di (pare, ma non trovo riscontri né sul cartaceo né sui cataloghi) dieci episodi. Sui numeri uno, poster in omaggio!


Entrambi sono tra i miei personaggi preferiti: Magico Vento lo seguii dall'inizio alla fine, Mister No lo scoprii gli ultimi anni della sua prima serie, durante il (disperato) rilancio che ne fece l'editore. Grazie ad Antani Comics, ma anche a Narnia Fumetto, ho avuto l'onore di ospitare anche degli importanti autori di entrambe le serie, da Mastantuono a Diso, da Manfredi a Bianchini e Frisenda


Negli ultimi anni sto recuperando tutte le storie che mi sono perso di Mister No, personaggio che, scrivevo anni fa "è lampante quanto sia di rottura e rappresenti una interessante novità (...) un poco di buono, che campa facendo l'avventuriero, ed abbia come unico obiettivo quello di alzare abbastanza soldi per passare il tempo coi suoi amici a bere al bar. Poi, certo: antieroe, ricco di ideali, ma anche di quelli che va avanti coi pugni, per poi prendere colossali "suonate" e, talvolta, passare anche dalla parte del torto!"

Tutto questo diventa quasi parodistico nella nuova serie: da un lato i disegni, che vedono un Diso sempre in forma, ma anche un Massimo Cipriani sicuramente bravo, ma con un tratto un po' acerbo. La storia riprende i classici elementi della serie, ma non scorre e si legge a fatica. Dopo tredici anni, forse, era necessario cambiare qualche elemento a livello di trama o cercare una modalità diversa di narrazione. Mi ricorda molto l'ultimo Lazarus Ledd, sforzato e poco credibile.
Le altre storie magari mi faranno ricredere, ma per ora questo rilancio non mi riporta alla mente le storie classiche del personaggio, né mi fa tornare una gran voglia di leggerlo.

Il contrario per Magico Vento: sarà il team creativo Manfredi - Perovic, già visto sulla serie, o le copertine di Mastantuono, davvero incantevoli, ma la serie non tradisce le aspettative e non sa di minestra riscaldata: il clima è quello delle ultime storie del personaggio, sicuramente "pesante", ma la narrazione è fluida e le idee per far vivere qualche nuova avventura a un personaggio che non ha già detto tutto ci sono.


Insomma: ottima idea quella di riprendere vecchi personaggi, purché con idee di qualità e autori in grado di poter dire qualcosa di nuovo anche senza stravolgere quanto già fatto, senza che la (lunga) storia precedente debba essere un ostacolo.

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