martedì 25 settembre 2018

Un crowdfunding per Goen #EditoriCreativi 64

Scelte dubbie, comportamenti al limite dell'illogico: spiegazioni, anche se richieste, zero. Se va bene: altrimenti, solo notevoli arrampicate sullo specchio, o discorsi campati in aria.
Cosa fanno i nostri eroici (??) editori allo sbaraglio, quando non sono impegnati a pianificare la conquista del mondo?

Continua la saga di EDITORI CREATIVI... una rubrica più o meno mensile, ma quasi quotidiana da quando Lion, o degni compari come 001 Edizioni, ci mettono lo zampino...



Proprio ieri sulla pagina FB di Goen, l'etichetta di RW che si occupa dei manga...

Carissimi lettori,
in molti ci chiedete notizie sulla programmazione editoriale.
La nostra casa editrice condivide con VOI la passione per ciascuno dei titoli che propone e qualunque lancio è per noi un impegno verso VOI lettori.
La nostra policy è quella di non cancellare nessuna serie anche, come in questo caso, quando e logiche commerciali e i costi editoriali non sono proporzionali rispetto agli ordini ricevuti. Questo ci distingue dagli altri editori.
Vogliamo quindi rassicurarvi che stiamo affrontando il massimo sforzo finanziario per proseguire le nostre e VOSTRE serie manga ma non possiamo al momento garantire nessuna periodicità costante.
Pertanto comunicheremo solo sulla pagina ufficiale le uscite quando saranno previste ma non è disponibile al momento una programmazione certa ed attendibile. Solo con il vostro supporto queste serie continueranno a vivere. Per questo vi invitiamo a sostenerci in questa mission.


Cari quattro lettori di questo blog,
è ora di alzarvi dalle vostre sedie, e sostenere Goen.
Si: facciamo una raccolta fondi, un crowdfunding su una qualche piattaforma: appoggiamo la passione di Goen e di tutto il gruppo RW, incluso chi si occupa di comunicazione - con notevole competenza, aggiungerei - non facciamoli sparire dal novero degli editori. La loro mission, quello che li distingue dagli altri, è che loro vanno oltre le logiche editoriali: loro pubblicano anche in perdita, perché per loro è una MISSIONE, non un lavoro.

Ecco, forse, perché non pubblica quasi nulla: perché se lavori in perdita non vai lontano.

Per questo, dico: sosteniamo la loro passione.
In ricordo anche di coloro che si autodefinivano "Gli editori per passione", la mai dimenticata Play Press, che le divinità del macero e dell'IVA editoriale la abbiano in gloria!

Le modalità prescelte sono due:
-un crownfunding: raccolta fondi attraverso una piattaforma;
-comprare i loro prodotti. Che non escono se nessuno li compra, ma che se nessuno spende soldi non vengono stampati; ma che non è possibile pubblicarli se qualcuno non caccia i vil denari, i quali non possono essere spesi se i suddetti libri non arrivano sugli scaffali dei negozi: dubbi amletici che non possono esser risolti se non da alti filosofi (è nato prima l'uovo o la gallina?).

Ma forse qualcosa l'abbiamo già fatta: le fumetterie hanno comprato i loro manga, serie che vedranno la fine - SE succederà - in tempi molto lunghi. Hanno creduto nei prodotti, riordinabili per cinque minuti e poi esauriti perché stampati in basse tirature; nelle doppie edizioni, edicola o libreria, stesso prezzo ma una con sovracoperta l'altra senza; nelle orrende pecette o fascette (arrivate a parte, sia mai che ci manchi un po' di lavoro) con i favolosi cut- price (da 4,95 a 4,50, da 5,90 a 4,95, offerte da perdere il fiato!); in serie bimestrali, diventate biannuali, poi semestrali poi boh.
Hanno creduto in circa 200 prodotti "appesi": novità annunciate e mai uscite (fonte: siti di StarShop e Manicomix, due distributori), che forse arriveranno o forse no.
In tanti gioielli, ma anche tanta paccottiglia.

Per non parlare poi dei clienti: ad oggi ho ancora decine e decine di abbonamenti a serie che escono non si sa quando, perché un calendario non c'è e non c'è mai stato.

E poi vengono a parlarti di cose che li "distinguono" dagli altri editori: "altri" che forse certi post non li hanno mai scritti, ma si limitano a far uscire i propri prodotti, cercando di realizzarli al meglio, e promuoverli col pubblico che li segue.

Che già sarebbe qualcosa, come "mission".


Nessun commento:

Posta un commento