mercoledì 27 gennaio 2016

Perché Terni non può essere capitale della cultura

Riassunto delle puntate precedenti.

Terni è stata candidata come capitale italiana della cultura per il 2017.
Ha vinto Pistoia.
Come prevedibile, la nostra città non poteva competere praticamente con nessuno, essendo quasi priva di progettualità, iniziative, luoghi di cultura.

"Città candidata" scritto in piccolo, eh...

Senza astio, acredine, ma con molta, molta amarezza, Terni non ha chances di essere nominata capitale di qualcosa che non sa cosa sia.

Se decido di investire nel mondo del calcio, non penso allo stadio.
Cerco persone competenti, per mettere insieme uno staff tecnico ed organizzativo.
Prima ancora, magari, cerco sponsor e fondi.
Poi penso alla società, quindi a squadra, campo di allenamento.
Personale, divise.

E questo è quello che mi viene in mente di fare in cinque minuti, senza pensarci.

Ecco: a Terni abbiamo pensato di costruire lo stadio, prima di fare tutto questo.
Anzi, scusate: di progettare lo stadio: e chiedendo pure di ospitare una finale di Champions League, prima ancora di avere anche solo una squadra!

Terni non è una città di cultura: non ha una pianificazione strategica della progettazione culturale; non considera lo sviluppo culturale quale paradigma del proprio progresso economico e di una maggiore coesione sociale. Non sa valorizzare i beni culturali e paesaggistici, che pure ci sono. Non sa sviluppare le industrie culturali e creative, ne favorire processi di rigenerazione e riqualificazione urbana.

Questo è quello che serviva.

Terni ha una bellissima biblioteca. Sulla carta. Che in realtà non funziona, visto che ha svenduto parte del proprio patrimonio librario. Ah: e dentro, ci piove, pure.
Non ha un vero teatro: deve restaurarne uno - storico - che è chiuso da una vita.


Abbiamo pensato che fare un buon (?) piano di battaglia, partecipare ad un bando, fosse condizione sufficiente per vincerlo: ma non è vero.
Perché se non investi in cultura, non basta far vedere che vorresti farlo, per ottenere i fondi necessari: devi, intanto, iniziare con quello che hai. Anche se è poco: perché qualcosa c'è, visto che la città ha delle risorse, magari mal gestite. Visto che c'è una fondazione che ha speso, per la cultura, nel 2015, un milione di euro: mi piacerebbe sapere per cosa, visto che non mi sembra di vedere tutti questi eventi, progetti, tutta questa CULTURA a Terni.

E lo dico da cittadino interessato: non sono un "gufo", non sono di quelli cui piace vedere del marcio dappertutto.

Anche perché, per un paio di anni, noi ci abbiamo provato, a fare cultura, ovviamente nel nostro campo: l'Associazione Amici Miei, dopo Narnia Fumetto, ha realizzato due edizioni di Fumetterni, una mostra mercato che ha portato una cinquantina di espositori, decine e decine di autori, e migliaia di partecipanti, al Centro Multimediale di Terni.
Lo abbiamo fatto nel 2009 e, con fondi ridotti, nel 2010. Entrambe le volte con mille difficoltà, e tempi ristrettissimi.
Poi, evidentemente, non è bastato l'ampio successo per venire considerati dall'amministrazione di questa città.

Fumetterni: c'era qualcuno, dai...

Ci abbiamo riprovato lo scorso anno. Fermo restando che ci sono state chieste cifre fuori dal mondo - dopo mesi di attesa per avere un preventivo - per utilizzare il quasi abbandonato Centro Multimediale, questo è quello che ci ha risposto la locale Fondazione bancaria:

"Siamo spiacenti doverLa informare che la Sua richiesta (...) di un contributo per la realizzazione del progetto "Fumetterni - mostra mercato del fumetto" non è stata ritenuta accoglibile dal Consiglio di Amministrazione di questa Fondazione.Con i migliori saluti."

Terni è anche la mia città.

Penso che, con tutto l'incredibile staff di ragazzi con il quale abbiamo messo in piedi OTTO Narnia Fumetto e solo DUE Fumetterni, pur giocando in casa, abbiamo dato qualcosa di importante a questa città: una mostra di valore internazionale, riempiendo alberghi, ristoranti e accendendo la luce sul nostro territorio.

E mi fa incazzare da morire, pensare che, per la miopia di questa amministrazione, mascherata con scuse come la "crisi economica" - che c'è (da commerciante posso dirlo!), ma non ha impedito di realizzare tantissime altre cose! - si sia scavata la fossa a quella che poteva essere una GRANDE manifestazione, che avrebbe aumentato la cifra culturale e turistica della città.
Come, nel suo piccolo, aveva già fatto.

Terni, la città che vorrebbe essere capitale di qualcosa che non ha...

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