mercoledì 14 agosto 2013

Edicola e complotti

L'immagine è off topic? Sarà... ma con questo caldo, cosa c'è di meglio?



Leggo quanto scrive qui il buon Giuseppe Di Bernardo.

Avevamo già parlato di distribuzione da edicola, soprattutto riguardo Long Wei: qui e qui.

Leggendo quanto dice Giuseppe che, per chi non lo conoscesse, è un autore completo che lavora per Diabolik e supervisiona il settore italiano di Star Comics (ormai in dismissione, farà notare qualcuno), e quindi un addetto ai lavori di esperienza e, sicuramente non uno che le manda a dire, vengono da fare alcune riflessioni.

Il pezzo è interessante, e secondo me va messo in rapporto con quanto scriveva Alessandro Bottero su Fumetto D'Autore qualche giorno fa.


Quello che mi domando, dopo aver visto questi post, è: perché insistere con l'edicola?

Se è vero che:
-la distribuzione è a macchia di leopardo, senza controllo;
-il reso è tanto, costa, genera "incomprensioni" (chiamiamole così...) come dice Di Bernardo;
-c'è necessità di alte tirature (ed alti costi) per raggiungere tutti i punti vendita.
-soprattutto: non si vende come un tempo (ovvero, molto ma molto meno del bonelliano più "scarso)...

... perché insistere con l'edicola?

Perché delle due l'una: o sei la Bonelli, ed allora macini decine di migliaia di copie (anche qui: in continuo declino...), oppure, per vendere tre-cinquemila albi, ti conviene stamparne decine di migliaia, spendendo comunque cifre folli, che non recupererai mai e poi mai?

Perché non puntare su fumetteria e libreria, quando non hai un prodotto sufficientemente forte per l'edicola? Perché, diciamocelo: degli ultimi bonellidi, ha venduto solo TWD, che comunque andava già a gonfie vele anche in volume.

Se parliamo di queste cifre, sicuri che le centinaia o poco più delle copie "distribuibili" in fumetteria, non farebbero la differenza? Quanto avrebbe venduto Long Wei (ormai è il nostro esempio) se ben spinto (a costi irrisori) e ben distribuito (senza costi ulteriori) anche nelle librerie specializzate?
Un 20-30% in più? Magari si...


Ora Lion si prepara a sfruttare questo formato per Fables e Y L'Ultimo Uomo, due titoli già transitati in fumetteria in almeno un paio di edizioni, è vero, ma che forse - almeno il secondo - avrebbero meritato una sorte diversa.

Personalmente sono contrario a produrre fumetti in formato diverso da quello originale, e sono anche convinto che nel caso concreto non sia una buona idea puntare su questi titoli. Ma almeno, va detto, sono nomi forti e verranno distribuiti anche in fumetteria, a differenza di Long Wei.

Chi vivrà vedrà.
Buon Ferragosto...


PS: per tornare a qaunto diceva il buon Giuseppe Di Bernardo, ricordo che anni fa venni a sapere di un noto, notissimo editore del settore che, prima di mandare al macero le rese, le metteva a mollo nell'acqua per farle pesare di più... Il mondo è bello perché è vario, ma di questi piccoli truffatori travestiti da figure di livello nel nostro settore, purtroppo, se ne trovano...

10 commenti:

  1. Questa cosa degli albi a mollo è bellissima! :D

    Mi permetto di sintetizzare...
    Certamente bisogna cercare strade nuove (e vedrai che qualcosa a primavera arriva anche da queste sponde). Io, comunque, mi preoccupavo di suggerire di verificare che tutto avvenga correttamente. Tutto qui.

    Non ho formulette magiche ;)

    Grazie per aver rilanciato il post!




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  2. Prego :)

    Non so dove va il futuro, ma sicuramente non in edicola. Il cambio di passo, culturale e commerciale, va segnato altrove.

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  3. nel mio piccolo posso dire una mia esperienza da lettore e quasi commerciante, per caso ho visto in edicola un fumetto molto carino, il cammino dei sette millenni, non l'avevo mai visto ne sentito, era già al 5° numero e l'ho preso, informandomi in giro scopro che è distribuito solo in edicola.
    volevo gli arretrati, impossibili da trovare, ho contattato l'editore/autore direttamente per avere notizie, impossibile da acquistare fuori dalle edicole, mi hanno detto che avevano contattato dei distributori ma non avevano avuto molti riscontri, forse in un futuro si sarebbero potuti acquistare gli albi dal sito
    ho fatto notare che era difficile aumentare le vendite di un fumetto che aveva una storia portata avanti da vari numeri senza che fosse possibile acquistare gli arretrati, ho consigliato di contattare distributori per fumetterie, mi ero anche proposto di prendere direttamente o tramite distributori varie copie da portare in fiera.
    nulla da fare, non è possibile, intanto l'autore/editore si lamenta sul sito che nessuno l'aiuta, non è possibile sfondare in edicola e il fumetto chiude.
    è ovvio che le mie 10-20 copie (fra tutti i numeri usciti) non avrebbero portato molto in più all'editore, ma davvero era impossibile mandarmele? era così complicata da gestire la cosa?
    l'editore non ha escluso la vendita in fumetteria, non è mai avvenuta perchè non gli hanno mai risposto, non è risucito a farsi distribuire, ma non mi sembra che avesse tutta questa volontà, non lo attiravano le vendite in fumetteria.
    il fatto che non mi ha neanche fatto una proposta di vendita delle 3-4 copie a numero che avevo chiesto mi sembra esplicativo, 50 copie in più? non interessano, chiudiamo la serie, vendere gli arretrati? non interessa, meglio chiudere la serie.
    non voglio essere troppo critico con l'editore/autore, sicuramente chiuedere una serie in cui ha messo tutto, lavoro, impegno, soldi, non deve essere stato facile, una mazzata non da poco.
    però continuo a non capire perchè non spingere nelle fumetterie.
    se il progetto va male perchè non spinegre altre strade? magari con idee alternative, se il fumetto ha venduto poco in edicola perchè non proporre ai negozi gli arretrati anche scontati? l'editore ha il magazzino pieno, anche scontati valgono sicuramente più della carta da macero, alle edicole vengono mandati in contovendita, perchè alle fumetterie non è possibile? l'editore, ripeto, li ha in magazzino ad ammuffire.
    non li vuole dare in contovendita? va bene, ma scontato almeno si, è un fumetto vecchio, già passato in edicola, fare un bel pacco dei primi 5 numeri a metà prezzo?
    neanche scontato? ok, ma una copia da leggere almeno? non ho mai letto il numero 1 di questo fumetto.

    il fumetto in questione ha chiuso, credo anche l'editore, la distribuzione da edicola non ha funzionato, o almeno, non come speravano, le vendite erano in aumento, ma un aumento lento, che non permetteva al piccolo editore di sopravvivere.

    secondo me una distribuzione anche in fumetteria non toglie vendite alle edicole, semmai può anche aumentarle.
    se la fumetteria non è sotto casa, magari il lettore non assiduo frequentatore delle fumetterie quando ci capita prende qualcosa, il numero dopo se lo prende in edicola quando lo vede.
    col senno di poi probabilemnte questo fumetto in fumetteria avrebbe resistito di più, forse avrebbe chiuso lo stesso, ma se sono usciti 6 numeri in perdita (e di molto) con la vendita solo in fumetteria poteva reggere di più, più numeri usciti, magari meno visibilità, meno copie ipotetiche vendute in futuro, ma anche meno spese.
    ha davvero senso stampare 20000 copie di un fumetto per venderne 500? ma anche fossero 10000 ha senso?

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    1. Diciamo anche che la distribuzione in Fumetteria non può essere solo se "va me", eh!!

      Cmq concordo. Il fatto è che c'è troppa "passione" in questo settore. Ci dovrebbe essere un po' + di professionalità, invece...
      Oltre alla capacità di coltivare i clienti, che è attività tipica delle Fumetterie...

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  4. "Il cambio di passo, culturale e commerciale, va segnato altrove."

    quando gli addetti ai lavori e le case editrici l'avranno capito sarà sempre troppo tardi...

    siamo in un momento in cui bisogna dare maggior risalto alla quantità piuttosto che alla qualità...

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    1. oooops volevo dire il contrario: maggior risalto alla qualità piuttosto che alla quantità...

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  5. Non ha senso investire in edicola. Gli editori di comics americani lo hanno capito da anni (infatti, resiste solo la Panini grazie al traino Marvel e il solito due Bats/Supes del fallace licenziatario di turno DC).

    Antani è stato chiarissimo quando ha scritto:

    "Perché delle due l'una: o sei la Bonelli, ed allora macini decine di migliaia di copie (anche qui: in continuo declino...), oppure, per vendere tre-cinquemila albi, ti conviene stamparne decine di migliaia, spendendo comunque cifre folli, che non recupererai mai e poi mai?"

    Antani ha ragione.

    E allora perché gli editori di bonellidi insistono ancora con l'edicola?

    La risposta è più semplice di quanto si pensi:

    gli editori non sono professionali. Per loro stessa ammissione, tabiliscono le strategie a caso, tentando di indovinare quella fortunata. Per quanto sembri paradossale, questa è la verità.
    Ovvio, quindi, che più del 90% delle proposte finisce in un "annunciato" fallimento.

    Longwei è solo l'ultimo fallimento in ordine di tempo della Aurea, ma possiamo aggiungere i recenti fallimenti della Star con proposte come Davvero e Suore Ninjia.

    Domanda: oltre che non professionali, perché certi editori si lasciano, diciamo così, ingannare dai falsi clamori della rete?

    Basta che il grande scrittore Tizio dica cose bellissime di un certo prodotto di imminente uscita. Al codazzo si aggiunge l'autore e/o il disegnatore con annessi commenti/post dei soliti amici di amici. E l'editore quasi sempre ci casca, credendo che quel fumetto sarà un successone commerciali.
    Invece, quasi sempre finisce male.
    Come male è finita per Longwei con le sue 4000 copie finora.
    L'unico successo è stato TWD della Saldapress che con le sue 10.000 copie di venduto si posiziona la vertice della classifica di fumetti c.d. bonellidi.

    La cosa strana di Longwei è che non appena sono stati diffusi i dati di vendita da Bottero, immediatamente è iniziato il fuoco di sbarramento dei forum di sinistra, che hanno detto di tutto contro Bottero e FdA. Però... però, tra le tante voci, c'è stata anche quella di Ade Capone, che ha dichiarato che i suoi dati coincidono con quelli forniti finora da Bottero!

    Quindi, Bottero ha sempre detto la verità e si può capire come la verità faccia male a certa gente, abituata a vivere delle false realtà dei forum.

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  6. Strano che dopo diversi giorni non siano più seguiti commenti sul flop di Longwei.
    Silenzio assoluto.
    Un silenzio strano che dimostra come ormai la comunità fumettistica della rete sia composta quasi esclusivamente da "interessati", che in quanto tale non hanno interesse a sottolineare l'insuccesso di una proposta che li ha visti, direttamente e/o indirettamente, interessati.
    Un silenzio che sarebbe rimasto tale se non fosse stato per Bottero, che ha rivelato i dati di vendita inconsistenti di Longwei.
    E intanto, dopo un paio di giorni di clamore (normale), si è passati alla consegna del silenzio sui forum di sinistra.
    Questo può anche andare bene, ma resta il fatto che Longwei è stato un fallimento come era nelle attese.

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  7. Oppure, Erich, si potrebbe dire agli editori di arrotondare i magri incassi con delle lezioni on line di diritto.
    Giusto?

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