mercoledì 14 agosto 2013

Un pennone nuovo per i ternani




Terni non è una città particolarmente bella.
Quasi distrutta durante la guerra, per la sua importanza strategica, ricostruita - spesso male - è stata abbellita con alcune opere interessanti verso la fine degli anni '90. Città vivibilissima, culturalmente in coma profondo, potrebbe essere una delle città più famose al mondo, in quanto patria di una delle feste più importanti - commercialmente parlando - al mondo: San Valentino.
Ma non lo sa nessuno (ne abbiamo già parlato).

Il "marchio" San Valentino non viene sfruttato per nulla, e il tutto si risolve in una grossa ed inutile, che si svolge il 14 febbraio davanti alla basilica del santo.
E questo dice molto sulle capacità dei ternani.

Ed ora il "pennone".

Terni ha un monumento che la "rappresenterebbe" come città.
La fontana di piazza Tacito.

Chi mi conosce, sa che ospito decine di autori di fumetti l'anno. Spesso, quindi, mi trovo ad accompagnarli per le vie del centro, vuoi per scortarli fino al negozio, vuoi per andare a cena dopo un pomeriggio di lavoro col pubblico. E lo stesso mi capita di fare con colleghi che vengono a trovarmi, o che ho portato in giro per la città durante Narnia Fumetto o Fumetterni.
E tutti, dico: TUTTI, hanno sempre trovato orrenda la fontana.

Orrenda.
Un monumento brutto, avvizzito, sporco (grazie all'educazione del pubblico), in una piazza grande ma spoglia.

Terni merita di meglio: c'è la pressa idraulica davanti alla Stazione Centrale. Quella fa parte della storia di Terni, storia industriale. E' parte della realtà storica della città.

Invece, non si sa perché, si ritiene che questa fontana, orrenda ripeto, sia il "nostro" simbolo.
Devastata da anni di incuria, col pennone centrale crollato dopo che, un paio di Natali fa, furbescamente si era usato come appoggio per le luminarie natalizie, ora il Comune di Terni apre la "cordata" (insieme ad altri enti e privati) per restaurare la fontana.
Costo: sei-settecentomila euro.

Terni, la città delle buche in strada (ho quasi smesso di girare in motorino, ho paura di farlo), Terni, la città che vanta(va) uno dei maggiori "centri commerciali all'aperto" del centro italia (come numero di negozi nel centro città) e che ora sta vedendo ridursi sempre più il numero delle attività commerciali, che chiudono o si trasferiscono; Terni, la città che fa la raccolta differenziata, ma da alcune parti si e da altre no; Terni, la città dell'acciaieria, che chiude...
Questa città, merita un investimento così cospicuo per... rifare un monumento del centro?

Sono queste le scelte che ci meritiamo?
O che vogliamo?

5 commenti:

  1. Sono figlio di ternano ed avendo ancora parenti ogni tanto capito in città, anche quando si organizza qualcosa lle ex officine Bosco, arrivando in treno è bellissimo trovarsi davanti la pressa all'uscita della stazione e sinceramente anc'io non ho mai capito perchè si desse tanta importanza a quella squallida fontana, sarà che mio nonno lavorava all'acciaieria e quindi per me la pressa rappresenta la città e non la fontana all'inizio dela "via dello struscio".

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  2. Bella testimonianza :)

    La pressa, bella o brutta, ci rappresenta come città... E questo conta più di tutto.

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  3. La prima cosa da fare per aiutare Terni è abolire l'istituzione comunale. Si eviterebbero, per il futuro, altre ruberie e malcostume, come del resto avviene in tutti gli altri ottomila comuni italiani.

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  4. Mi accontenterei delle province.
    Di tutte.

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  5. Credo che nell'attuale contesto italiano, sia le province che le regioni siano il male minore. Eliminare i comuni significherebbe abbattere del 75% le illegalità che ogni giorno si consumano in Italia. E' difficile, per non dire impossibile, trovare un solo comune che non sia diventato un centro affaristico-illecito.

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