venerdì 22 giugno 2012

Il Reboot DC in Italia (6): Reboot o Rebut?



Abbiamo più e più volte parlato del Reboot DC del New 52, "importato" in Italia da Lion Comics.Qui trovate tutti i nostri post, nei quali presentavamo l'evento, intervistavamo il disponibilissimo direttore editoriale Lorenzo Corti, criticavamo e commentavamo qualche scelta.Ora: a quasi due mesi dall'uscita dei numeri 1, un resoconto generale: come è andata, come poteva andare.
Il Reboot è stato un evento storico per il fumetto mondiale.
La Lion, coadiuvata da Alastor, ha fatto un lavoro discreto da un lato, pessimo per altre cose.
Si poteva fare di meglio? Si.
Gli aspetti apprezzabili sono stati, essenzialmente, la "mancata anteprima" al Comicon. Mi spiego meglio: un editore diverso (Panini in primis, a ruota tutti gli altri), avrebbe sicuramente portato i titoli PRIMA ad un salone (Lucca, il Comicon di Napoli in questo caso) per POI distribuirli ai negozianti, come da loro prassi. Invece, gli albi del Reboot sono stati inviati alle fumetterie in modo che potessero averli prima della manifestazione partenopea. Il che, di questi tempi, non è poco, e denota una certa attenzione.Ho sottolineato questo particolare, perché per me, venditore, è fondamentale anche la tipologia di appoggio e sostegno del distributore.
Per il resto, mi sento di dire che, mentre è buona la confezione editoriale, anche se la stampa e il lettering sono da migliorare ancora, e fantastico è l'espositore creato ad hoc, tante altre cose sono da rivedere.
Innanzitutto: è paradossale che, dopo i numeri "zero" di gennaio, anche il Reboot sia a cavallo di un ponte, anzi due. Come avevamo detto ad inizio anno, il giorno festivo, che fa slittare la distribuzione (se ci sono disguidi anche di diversi giorni), fa perdere l'effetto contemporaneità, che crea attesa e commenti in giro per la rete. Così, la scelta di far uscire tutto al Comicon, porta Alastor ad inviare le uscite in tre scaglioni diversi (espositore compreso) a cavallo tra il 25 aprile (un mercoledì) ed il 1° maggio (martedì). Personalmente, pur essendo reboot point, ho avuto la possibilità di esporre il tutto il 3 maggio! Poi, va detto che le variant hanno ulteriormente tardato. L'effetto reboot, quindi, non c'è stato: il "giorno unico" per vedere tutti gli albi nei punti distributivi, è miseramente saltato.
Da ultimo: i cofanetti, croce e delizia! Le prenotazioni erano bassissime, ma quando si è sparsa la voce di quanto fossero ben fatti, c'è stato un assalto. Risultato? Esauriti ed in ristampa.
Possibile che non ci fosse il modo di farli vedere tramite i cataloghi?

Allo stesso tempo: in ristampa quasi tutti i numeri uno, mentre le variant ed ultravariant erano esaurite (non ordinabili) già prima dell'uscita.
Quindi, la domanda è questa: se pure è stata ottima ed apprezzabile la politica di fare le variant "vere", nel senso di "a tiratura realmente limitata", come è possibile che i numeri uno siano andati subito sold out? Alastor e Lion, sia su Mega che sul sito dell'editore, hanno imputato (più o meno velatamente) la colpa alle fumetterie, ree di scarsi ordini. Ma come potevano i negozianti rendersi protagonisti di chissà quali cifre di acquisti, sia considerando il momento economico, che -soprattutto- la scarsa confusione e credibilità che aveva il reboot già prima delle uscite delle nuove serie?

E qui veniamo al tasto maggiormente dolente: la promozione.
Ne accennavamo qui.

Il Reboot DOVEVA essere un evento vero e proprio. Se ne doveva parlare.
Doveva essere sulla bocca di tutti.
L'albetto promozionale doveva girare, le fumetterie dovevano essere tappezzate di manifesti.
Magari si poteva realizzare un bel video pubblicitario, fatto per bene.
Invece? Poster e manifesti sono arrivati dopo l'uscita dei numeri 1, come le vetrofanie.
L'albetto gratuito, bella "arma" promozionale, è uscito tardi e solo in fumetteria.
Insomma, una pubblicità "discreta" rivolta però al solito circuito, mentre poteva essere (e DOVEVA essere) puntata verso un circuito diverso e più ampio. Ovviamente non parlo di pubblicità televisiva, ci mancherebbe: ma tra questa e niente c'è un abisso di scelte.

E poi, ripeto: ritardi degli espositori, serie che arrivano a singhiozzo, anticipi per i Reboot Point molto risicati già dai numeri 2. Il Reboot Day era il 27 aprile: il 27 aprile tutti i negozi dovevano avere albi ed espositori. Magari qualcuno il 26, ma NESSUNO il 28.
La critica più importante, alla fine, è che il Reboot non ha coinvolto. Soprattutto i negozianti.
Ed è riuscita a farlo con un buon materiale, sia narrativo che "umano", visto che continuo a pensare che sia Alastor che Lion, viste le persone coinvolte, possano fare di meglio.
E, a chi parla di dati di vendita alti, posso solo dire che, in primis, questi andranno valutati tra qualche mese. Ma, soprattutto che, essendo segreti e inconoscibili, rimarranno assolutamente non valutabili. Purtroppo.


Qui un altro genere di Reboot...

8 commenti:

  1. I poster sono stati ditribuiti solo ai reboot point x quanto mi risulta. A me per esempio, non sono mai arrivati.

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  2. Concordo pienamente con te per quanto riguarda la questione pubblicità e i dati di vendita.
    Ma com'è possibile? Esiste Youtube, Facebook, Twitter, i blog, esiste l'impossibile per fare pubblicità gratuitamente e, invece, si preferisce mangiare sui soliti di quello che è VOLUTAMENTE un mercato di nicchia per poi gridare al mega successo e accusare altri per i propri errori.
    Io non solo credo che speculino, ma che siano anche degli incapaci. Ovviamente, non sono gli unici che ci fregano, ma altri lo fanno con stile e confezionandoci buone edizioni.
    Fatto sta che, da oggi, ho deciso di acquistare solo "comics" originali americani. In Italia, comprerò prodotti italiani e sosterrò tutti i progetti indipendenti che nasceranno. Com'è giusto che sia.

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  3. Si è fatta molta più pubblicità la Villain Comics per il suo debutto al Napoli Comicon. :P

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  4. Ti dirò di più: nella mia fumetteria, che non è un reboot point e che aveva prenotato poche copie, hanno avuto i numeri uno tutti assieme, nello stesso giorno dei reboot point.
    Ovviamente, non era finito il Napoli Comicon che già aveva venduto tutto al pubblico.

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  5. Ogni volta che vedo quel trailer mi stupisco del Robin stempiato.....
    Tornando alla Lion credo che possano, debbano migliorare, specie creando un canale comunicativo esclusivo verso le fumetterie, ma credo che quando e se effettueranno ad esempio le promesse sostituzioni degli albi con problemi credo potremo dirci sulla giusta strada.

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  6. in effetti alastor non è stata capace di gestire la corretta distribuzione e, lion & alastor assieme hann gestito male la possibilità di fare una pubblicità più su larga scala. si sono concentrati più su cover e controcover che su poster, libretti gratuiti, trailer su youtube ecc.

    piccola chicca: nella lista dei reboot point che si trovano all'interno degli albi hanno messo la fumetteria di cui sono cliente... peccato che il proprietario non ha aderito all'iniziativa reboot point :D

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