domenica 3 giugno 2012

Enrique Breccia e la bicicletta

Recentemente, ho preso la (bella?) abitudine di fare un consuntivo, qui sul blog, degli incontri con autori in negozio: abbiamo parlato -per rimanere nell'ultimo mese- di Pino Rinaldi, Alessandro Vitti e David Lloyd. Toni non troppo seri, tante foto, e quando ci vuole, anche qualche critica.
Perché di critiche ce ne sono state: agli "appassionati" locali, spesso disattenti; ai giornalisti (anche qui dovrei usare le virgolette) autoctoni, che non se ne sono accorti per niente che, in una settimana, sono sfilati sotto i loro occhi sia il creatore della maschera di "V", tanto usata ed abusata negli ultimi anni, che uno degli ultimi maestri del fumetto sudamericano, al quale tanti loro colleghi avrebbero fatto una intervista senza farsi supplicare...

Ma, per onestà intellettuale, quando le cose vanno diversamente, mi sento di doverlo dire...
E diciamolo subito, allora: quando la prima immagine che ti capita, di venerdì (prefestivo!) mattina, dopo una settimana abbastanza dura (per motivi personali) è quella qui sotto, come non essere di buonumore?

...oltretutto, sapendo che, il giorno stesso, ovvero venerdì 1° giugno, stai per ospitare un vero mito del fumetto mondiale: Enrique Breccia.

L'autore arriva presto, accompagnato da Carmelo di 001, editore che mi ha dato la possibilità di organizzare questo evento. E' molto disponibile, e francamente mi sento abbastanza intimidito nel trovarmi davanti cotanta leggenda...
Dalle 15,30, per la prima volta in anticipo, e fino alle 18 circa, Breccia realizza una quindicina di disegni per il pubblico presente (e anche qualche assente) ed una decina di "dediche".
Tutta roba di alta qualità: presto, se i clienti mi assistono, la vedrete qui.
Ecco qualche foto dell'evento.






Nell'ultima foto, qui sopra, Breccia chiacchiera con Stefano Andreucci, narnese d'adozione, e disegnatore di Zagor, Dampyr e Tex.
Come dicevo, l'autore se ne è andato alle 18 circa: quasi tutti coloro che sono venuti prima, ed hanno "beccato" il disegnino, erano di fuori Terni. Nel tardo pomeriggio si sono svegliati gli autoctoni, che però poco hanno potuto chiedere, se non qualche dedica: peccato.
Ma, se alle 15 riesce ad esserci un discreto pubblico da Orte, Perugia, Rieti e Roma, lo stesso varrebbe per i ternani, no?
Al di là di qualche polemica spicciola, comunque, l'evento è stato interessantissimo, anche nella fase finale, in cui mi sono fermato con un gruppo di clienti a parlare di fumetti, autori e dintorni.
Una vera atmosfera da... fumetteria!
Ogni tanto, capita.

(Se vi serve una bici, venite a prenderla qui davanti ad Antani Comics, in via Armellini a Terni!)

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