Ai tempi in cui mi spesi per tradurre su codesto adorabile blog brani significativi di "What We Can Know About Thunderman" (d'ora in poi WWCKAT), l’antologia Illumitations di Alan Moore era fresca di pubblicazione (11 ottobre 2022) e non ne esisteva una versione italiana. Mi spesi, per l’appunto, onde rendere un servizio divulgativo a chi non voleva o non poteva leggerlo in inglese, oltre che per essere il primo italofono che ne parlava a ragion veduta senza pappagallare fonti anglofone terze.
Dal 27 ottobre 2023 l’edizione italiana esiste: “Illuminations – I racconti fantastici”, Alan Moore, Fanucci Editore. Ne consiglio assolutamente la lettura, oltre che per WWCKAT (“Cosa ci è dato sapere su Thunderman”), per tutti gli altri notevoli racconti dell’antologia, tra cui segnalo “Nemmeno leggenda”, “Posizione, posizione, posizione” e “L’improbabile complessità dello stato alto dell’energia”.
Tuttavia, a beneficio di chi proprio non ha voglia e si sentirebbe appagato anche da materiale predigerito verrà proposto il “bignami” di WWCKAT (segue autocitazione) l’astiosa, satirica "dichiarazione conclusiva sull'industria dei comics" in cui Moore ribadisce e conduce a limiti irriguardosamente estremi tutte le sue radicali prese di posizione sui comics, chi li produce e – ahinoi – chi li legge.
Per amor di metodologia nonché per citarmi nuovamente addosso riporto quanto scritto a suo tempo: WWCKAT è diviso in 20 capitoli, ciascuno intitolato con data e mese a cui gli eventi si riferiscono. Non sono disposti in ordine cronologico, per cui, come per altre opere strutturare in questo modo, mi viene in mente Infinite Jest (peste colga chi lo pronuncia 'infainit'), alla fine di un'attenta lettura, è sempre bene ripensare ai fatti narrati nell'ordine giusto.
WWCKAT è altresì un roman à clef o romanzo a chiave. Significa che tratta, alterandoli, di fatti e personaggi reali e che il coinvolgimento nella lettura è direttamente proporzionale alla conoscenza (“la chiave” di cui sopra) che si ha di essi. Da questo punto di vista, è bene precisarlo fin da ora, WWCKAT è un testo ad uso e consumo quasi esclusivo di psychonerd e cultori della materia. Non basta essere un lettore assiduo o un alfabetizzato da cinecomics, occorre proprio conoscere la storia editoriale dei comics americani dalle origini. Senza questo ingrediente base presumo che la lettura rimanga interessante e intatta nei suoi virtuosismi stilistici di altissimo livello (pastiche, metafore, assortimento linguistico, tessitura delle trame) ma perda molto della verve polemica di cui è animata e del divertimento che questa può offrire. Per altro ai detti psychonerd i fronti polemici aperti da Moore non giungeranno affatto nuovi. Ovviamente non è il caso di aspettarsi una corrispondenza 1:1 tra tutti i fatti fittizi e quelli reali. Molti personaggi (lo spero vivamente per le loro eventuali controparti) appaiono interamente fittizi o parzialmente tali.
Per un indice ragionato dei personaggi e le loro controparti reali rimando a questo primo contributo.
In quanto “bignami” è superfluo dire che ci saranno spoiler ovunque.
Se non sai cos’è un “bignami” invidio sinceramente la tua meravigliosa gioventù scapigliata.
1. (Agosto 2015)
Tardo pomeriggio al Carl's diner. Pasteggiano al loro tavolo quattro noti scrittori di comics.
In queste occasioni conviviali amano definirsi “Supper Club of Infinite Earths”.
Si tratta di:
1) Jerry Binkle, maniaco ossessivo del personaggio Mr. Ocean;
2) Dan Wheems, due Sammy Awards per una memorabile run sui Vindictives della Massive;
3) Brandon Chuff, Editor-in-chief dell'American;
4) Milton Finefinger, attualmente impegnato su Union, serie in notevole ritardo d’uscita per l’arresto dell’inker Arvo Cake (vedi capitolo 3).
A tenere banco è Binkle con un estenuante monologo su Mr. Ocean. Chuff fissa la tavola con un ghigno impassibile. Gli altri si chiedono cosa gli stia passando per la testa. Per Wheems si tratta del fallimentare crossover Unending Brawls con cui proprio Chuff ha svelato che la medusa Fufu e Ocean Kid altro non erano che ricordi impiantati dal Didnthappener ["Nonaccaditore"].
Interviene Finefinger e dirotta il discorso sulla creazione di Mr. Ocean da parte di Sherman Glad: l'idea non gli venne al ristorante di pesce ma da una fantasia omosessuale adolescenziale nella quale un “sireno” lo salvava dall’annegamento. Binkle dissente: in un'intervista del 1972 per la sua fanzine, fu Sherman Glad stesso a parlargli di creazioni ispirate da un mondo parallelo reale di ideali platonici (vedi capitolo 20).
Wheems, ancora mezzo anestetizzato per un recentissimo intervento dentistico, biascica qualcosa che suona come "S-man" o "eczema". Tutti annuiscono, nessuno capisce.
Ora è Finefinger a chiedersi tra sé, se il taciturno Chuff, con quell'espressione vagamente nostalgica, non stia riflettendo sulla carriera di Sherman Glad: scrittore sci-fi dedito al fumetto, ha creato di tutti i maggiori personaggi di successo dell'American. Nel 1965 cerca di formare un sindacato con altri colleghi e vengono tutti licenziati e sostituiti da fan hardcore, tra cui anche Chuff e Binkle. Glad finisce a fare riviste porno.
Il discorso si sposta su Esme Martinez (era lei l'"eczema" di cui parlava Wheems!), rara e attraente professionista negli anni ’50-’60, autrice di pagine memorabili su Mr. Ocean quando aveva solo uno spazio da comprimario di 6 pagine. Di lei si dice che fosse lesbica, voce che Sol Stickman ha messo in giro per tutte le donne che lo hanno respinto, compresa l’ex vice presidente dell’American e nota ninfomane Mimi Drucker.
Wheems mastica ostinatamente mentre, di nuovo, riflette sull’espressione trasognata di Chuff: starà forse pensando alle fantastiche orge degli anni ’70? Dal tavolo accanto un bambino prende a fissare insistentemente Wheems.
Finefinger e Binkle discutono animatamente su Mimi Drucker. Per il primo, malgrado la devianza sessuale, ha avuto il merito di rinvigorire l’American dopo gli anni di Julius Metzenberger e lanciare molti nuovi talenti. Un uomo col suo “problema” non avrebbe ricevuto tanto biasimo sebbene, ragionando a sessi invertiti, qualche dubbio sarebbe sorto nel momento in cui un Vice Presidente si fosse rinchiuso in ufficio con una squadra di basket femminile. E comunque era convinto che l’indulgenza di Binkle nascesse dal fatto che fu Mimi a lanciare la serie regolare di Mr. Ocean affidandola proprio a lui!
A questo punto tutti notano del sangue sul tavolo e addosso a Wheems: da cinque minuti masticava furiosamente il labbro inferiore anestetizzato. Il bambino che lo fissava adesso piange a dirotto. Binkle chiede a Chuff di scansarsi ma nemmeno mostra alcuna reazione perché… era morto! Wheems sanguinava a fontanella, i bambini urlavano, gli inservienti prestavano goffamente soccorso.
Worsley Porlock sarebbe succeduto a Brandon Chuff come nuovo Editor-in-Chief.
2. (Agosto 1959)
Worsley Porlock, 5 anni, figlio di genitori divorziati, trascorre il sabato pomeriggio con il padre che spesso lo porta al “five and dime” del quartiere dove può comprare qualche fumetto che Worsley seleziona accuratamente. I titoli “rosa” della Punctual Comics, che poi diventerà Goliath e poi Massive, con i suoi western prima e i mostroni giganti poi, non fanno per lui. La sua passione sono i supereroi della American. Passa in rassegna le copertine: Thunderman (con la testa di una tigre per effetto del random ray di Felix Firestone), Thunderboy, Exploit Comics (ospiti i Tomorrow Friends), World’s Best Adventures (Thunderman e King Bee contro Felix Firestone e Droll), King Bee e Moon Queen.
Prima di dormire legge gli albi acquistati in ordine di gradimento crescente. Thunderman è normalmente l’ultimo ma questa volta il primato spetta ad Exploit, perché trovava che i Tomorrow Friends, un club segreto di super ragazzini, qui alla loro seconda apparizione, fossero un’idea fantastica. Credeva che, provenendo dal futuro, un giorno potessero davvero diventare reali, di qui l’idea di scrivere loro una lettera all'interno di una capsula temporale chiedendo di essere prelevato a casa di mamma nel settembre 1959 e fare di lui un membro del gruppo.
E durante il sonno inquieto di Worsley “lassù vicino alla luna, […] il cane spaziale russo sedeva in giudizio sul cielo. Guardava giù verso gli Stati Uniti con la testa china da un lato come a volte fanno i cani, con rammarico negli occhi color caramello, e molto probabilmente nessuno mai saprà cosa stava pensando, perché qualsiasi cosa fosse era in russo e in canese”.
NOTE AI CAPITOLI 1 e 2
Iniziano a delinearsi temi ricorrenti nel racconto e nelle recenti esternazioni Moore: chi fa fumetti ha dei grossi problemi psicologici che gli derivano, vuoi per passione nata nell’infanzia o perché oggetto del loro lavoro, dall’esposizione prolungata alla materia comics. Di qui nascono tutta una serie di traumi e compulsioni irrisolti che finiranno per trovare esiti tragici e grotteschi.
Corrispondenze for dummies: American = DC Comics, Thunderman = Superman, Felix Firestone = Lex Luthor, Thunderboy = Superboy, King Bee = Batman, Droll = Joker, Moon Queen = Wonder Woman, Mr. Ocean = Aquaman, Tomorrow Friends = la Legione dei Supereroi, Exploit Comics = Action Comics, World’s Best Adventures = World’s Finest, Massive = Marvel Comics, Vindictives = Avengers.
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