In questi giorni di grandi incertezze, di limitazioni, morti, paura e chiusure, una parte di Italia va avanti.
Non è facile, né per il "clima" pesante, né per le difficoltà logistiche.
Ma chi vende online prova a compensare il più possibile le perdite che la (ancor lunga) chiusura del negozio "fisico" ha generato e genererà.
Stiamo spedendo molto, e purtroppo ci sono dei normali ritardi dovuti al virus, alle chiusure e al fatto che comunque i corrieri non lavorano tutti e sempre a pieno ritmo.
Ad esempio questa settimane Poste Italiane ha tagliato gran parte delle proprie consegne...
Lunedì della scorsa settimana una signora acquista due volumi su eBay.
Oddio: acquista DUE volte e con DUE account diversi lo stesso volume.
Mi sembra un errore: glielo segnalo, e devo pure discuterci perché non si era accorta della cosa.
Strana forte: fare lo stesso acquisto con due account...
Rimborso il suo errore, il giorno dopo spedisco. Puntualissimo, ottimo servizio (me lo dico da solo).
Giovedì mattina mi arriva il reclamo perché il pacco non è arrivato.
E' una spedizione con corriere: "doveva arrivare in un giorno".
Le scrivo, le spiego la situazione che c'è in giro per il paese, perché evidentemente non la conosceva, ma lei insiste: dovevo avvisarla del ritardo!
Cerco di farle capire che diamo le tracciature per quello, e che non possiamo monitorare tutti i pacchi partiti giorno per giorno: se la prende con eBay, "perché mi aveva garantito la consegna in ventiquattr'ore".
Maledico la fretta, la velocità. L'abitudine con cui questi grandi portali di vendita online hanno corrotto i tempi della nostra vita, rendendoci essenziale l'inutile servizio dell'avere tutto e subito. Mi chiedo quale possa essere la fretta - in un momento come questo in cui consegnare pacchi è un lavoro da far west - di ricevere un pacco immediatamente. No: non è un regalo come qualcuno ipotizzerà. E poi: sarebbe cambiato qualcosa? Se hai una scadenza importante, ordini in anticipo o ti accerti prima di far spedire di quelle che sono le tempistiche. Come spesso mi capita di fare, dissuado i clienti che hanno particolare fretta, dicendo che un giorno lavorativo non è CERTEZZA ASSOLUTA di consegna per un normale corriere.
Ma non aveva motivi particolari: solo non capiva perché il suo pacco non era arrivato nelle previste ventiquattro ore e, invece di chiedere e farmi risolvere in cinque minuti, mi ha portato via una mezz'ora di lavoro in giornate abbastanza piene.
Il giorno dopo GLS ha smesso di consegnare in quella città, ed è ancora così oltre una settimana dopo.
Qualche buon motivo doveva esserci.
Forse l'oggi ci insegnerà a prendere anche queste cose con maggior leggerezza. A scrivere prima di reclamare, a chiedere invece di dare feedback negativi, ad alzare il telefono e parlare con una persona invece di contestare (facile!) all'assistenza clienti. Almeno a qualcuno.
Quello che so, è che sono tante le mail e i messaggi di persone che ringraziano, che capiscono che, nel nostro piccolo, con spedizioni e consegne, stiamo dando un bel servizio.
Che sono felici di avere fumetti da far leggere ai propri figli o nipoti.
"Sono io che ringrazio voi - mi scrive oggi un medico - i bambini nell'intimo porteranno a lungo con loro questa esperienza". Anche grazie a noi.
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