lunedì 18 novembre 2019

Panini Comics aumenta i prezzi: commenti e considerazioni

Era il 1992.
Dopo un periodo di abbandono, a 16 anni suonati ero tornato a leggere fumetti.
Come tutti quelli che "mollano" per qualche tempo, mi stupii scoprendo che serie come L'Uomo Ragno o Iron Man uscissero ancora. Piano piano iniziai a seguire tutto il Marvel Universe.

In meno di tre anni, mi ritrovai a leggere quasi tutto quello che usciva di americano in Italia, gran parte della Bonelli e qualche manga. Con l'università a Perugia, tra 1995 e 1998 recuperai gli arretrati che mi mancavano e posi le basi per la mia collezione.

Leggevo tantissimo, anche libri ovviamente.
Tutto il mio tempo libero o quasi era lettura.
Spendevo tanto, senza avere effettivamente chissà quali entrate: risparmiavo, non buttavo i soldi in cose che ritenevo inutili.
Cercavo le occasioni.

Quando c'era un aumento di prezzi, era un mezzo dramma: all'epoca si parlava all'incirca di un 10%, in media, ma su una spesa mensile elevata. Quindi, sceglievo e tagliavo.
Oddio: di solito altro, non i fumetti. Ma non mi sono mai sognato di insultare un editore o mollare tutto perché le cose iniziavano a costare tanto.

E: si, i prezzi erano più bassi. Ma comunque proporzionati a quella che era la vita dell'epoca.
A fine 1992 usci il "mio" primo Speciale Uomo Ragno: era il numero tre, "Complotto per un Omicidio". Conteneva una sequenza di Amazing Spider-Man di Michelinie e McFarlane tratta dalla serie regolare, come potevo perdermela?
Ma costava 10.000 lire, ovvero come quattro albi della collana quindicinale.
E, come diceva Max Pezzali, "con un deca non si può andar via..."

In questo post voglio solo dire la mia, con una serie di appunti sparsi a quella che sta diventando la notizia più importante di questo fine 2019...

1993: Star Comics annuncia un aumento di prezzo tra le 200 e le 500 lire...

Come detto, Panini Comics ha aumentato i prezzi degli spillati Marvel.
Sono aumentati i manga, di recente.
Un po' di tempo fa anche i volumi.

Ora tocca al formato "economico" per eccellenza.
Panini aveva già ritoccato foliazioni (e prezzi) col rilancio Fresh Start meno di due anni fa, di fatto potenziando le serie regolari monografiche, eliminando gli speciali da edicola e posticipando le ristampe in volume. Sembrava una buona mossa, ma evidentemente è stata fallimentare.

Diciamolo subito: al di là delle scelte, la mossa della Panini è stata completamente sbagliata a livello di comunicazione per almeno tre motivi. In primis, perché non puoi limitarti ad annunciarlo sui cataloghi, ma devi fare un comunicato ufficiale come nel 2017; oltretutto, non il venerdì pomeriggio, lasciando montare rabbia e critiche per tutto il fine settimana sulle tue pagine social. Per finire, visto che c'è appena stata Lucca Comics, dove hai venduto bancali dei tuoi prodotti ai tuoi fan, parlato dei tuoi piani editoriali e comunicato quello che sarà il 2020 della tua azienda: come fai a presentarti con un (non) annuncio del genere dopo neanche due settimane? Perché non ci hai messo la faccia, considerando che la decisione è sicuramente precedente e hai scelto appositamente di rimandarne l'annuncio? Il perché risiede negli insegnamenti del Re dell'Immobiliare di American Beauty: "per fare in modo di avere successo è basilare proiettare un'immagine di successo, in qualsiasi momento.”


Detto questo, la questione va affrontata nel merito.

Se aumenti i prezzi, significa che o hai avuto un calo delle entrate, o sono saliti i costi, oppure hai improvvisamente deciso di voler guadagnare di più: una o più di queste motivazioni, altre non ce ne sono.
Scarto subito la terza: il perché è ovvio. Parliamo di una azienda seria, che è sul mercato da tempo: che senso avrebbe prendere una scelta che ti riempie di polemiche e, soprattutto, fa crollare le vendite? Che demolisce senza se e senza ma quanto deciso neanche due anni fa?
E qui i primi due motivi: escludendo che in questo momento possa esistere una situazione che ti porta a improvvisi e notevoli aumenti del prezzo, rimane solo la pista più probabile quanto ineluttabile, ovvero il crollo delle vendite. Quindi, se nell'annunciare gli aumenti (irrisori rispetto a quelli del prossimo gennaio) di due anni fa, il grande capo di Panini Comics parlò apertamente di "erosione del mercato", è evidente che in venti mesi la situazione deve essere precipitata.

In soldoni: si vende sempre meno, i costi fissi incidono sempre di più.
Per mantenere in vita le pubblicazioni seriali inedite, devi far spendere di più al tuo pubblico.
Punto.

I fumetti vendono meno di un tempo, perché si legge sempre meno, e perché per tanti motivi le edicole stanno morendo, le fumetterie hanno i soliti problemi di cui parlo da anni e le librerie sono ricettive solo per alcune cose.

Questi aumenti sono pesantissimi per le tasche dei lettori, ma nessuno dovrebbe proporre rivoluzioni o insultare chi produce questi albi: piuttosto, cominciamo a selezionare.
Scegliere, con impegno e costanza: come vedo che fanno spesso i ragazzini squattrinati che capitano in negozio e contano i centesimi. Smettiamola di comprare i fumetti solo per collezionismo e senza leggerli: molti lo fanno ancora!

La vera preoccupazione è ormai che il fumetto sparisca: dipendenti che non vedono lo stipendio, autori pagati sempre meno anche dai più grandi editori, mancanza di promozione; prezzi gonfiati per poter poi fare lo sconto sul proprio sito o Amazon; nessun investimento che punti a far leggere i giovani o far conoscere il fumetto.


Ma coi prezzi che salgono, il ruolo più prezioso rimarrà quello delle librerie specializzate: che organizzano eventi, che danno modo di sfogliare per poter scegliere: almeno fino a quando, senza reso, continueranno a poter avere materiale da esporre.
"Scegliere" è la risposta.

8 commenti:

  1. A me dà terribilmente fastidio la parte della NON comunicazione...se ti arrivano valangate di commenti sui social, perchè non rispondi?
    Fare magari un "messaggio alla nazione" come fece Lupoi qualche tempo fa su Instagram quando annunciò l'uscita del supermegacofanettone
    di Daredevil in 500 copie. In quell'occasione ha parlato alla scrivania davanti al pubblico.
    Ecco, potrebbe farlo in questo caso, dato che la situazione è abbastanza grave (per i clienti)

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    1. concordo.
      anche se penso che la situazione sia grave per tutti.

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. Anche secondo me c'è un problema di crollo delle vendite: di giovani leve amanti dei fumetti supereroistici ce ne sono sempre meno (i giovani che leggono fumetti per lo più si buttano sui Manga...), quindi, com dici giustamente, servono strategie che puntino a creare nuovi lettori, a far conoscere il fumetto supereroistico. A mio parere l'effetto traino dei cinecomics non c'è stato o è stato effimero (vedo gli avengers, che bello voglio leggerne il fumetto, ne compro tre numeri e poi basta già stancato). Dal punto di vista editoriale invece prenderei atto della situazione...potrebbero valutare se è il caso di tagliare un po' di testate e buttarsi sui TP..non lo so la sto buttando lì, ma non credo che in Panini manchino maghi del marketing o persone che conoscono a menadito il mercato dei fumetti in Italia, per fare valutazioni serie e trovare (o sperimentare) soluzioni coraggiose.
    ...Che poi se c'è davvero 'sto crollo delle vendite, che fai ti accolli anche la DC? Boh magari alla fine è solo fame di vil denaro e noi siamo qui a farci un sacco di pugnette mentali :-) :-)

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  4. Perchè non dirla tutta? Ok, si legge meno, se si legge meno è anche perchè i governi non fanno molto per incentivare la cultura. A loro torna comodo. Se la gente è colta, comincia a pensare con la sua testa e capisce che qualcuno li sta fregando. Chiusa parentesi politica e apriamone una più terra terra. Le scelte a cazzo della Panini. La più assurda di tutte è stata la carta patinata. Perchè non tornare alla riciclata scura e di pessima qualità che usava la Star Comics nel 1992? Perfino la Bonelli stampa i suoi fumetti su cartaccia di pessima qualità. Il punto è che la situazione è così grave che difficilmente chi ha mandato a fare in culo un editore tornerà sui suoi passi.

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  5. Che ne pensate di questa proposta? Visto che l'unico strumento che abbiamo per manifestare il nostro disappunto per il vergognoso silenzio è l'uso dei Social, iniziamo, lettori, youtuber, blog, fumetterie, a togliere i like dai canali social di Panini e promuovere l'hashtag #dislikepanini. Vediamo se, vedendosi crollare i contatti social, non decidano di degnare tutti di uno straccio di risposta! #dislikepanini

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  6. E alla fine la replica arrivò...non metto il link perchè è spaventosamnte lungo, comunque è sulle pagine Panini di FB

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