giovedì 11 aprile 2019

La prima #Romics del 2019: un resoconto

Quando penso a Romics, non posso fare a meno di ricordare Dino, scomparso un anno e mezzo fa.
Proprio a Romics, quella autunnale, lo vidi l'ultima volta.
E lo ricordo con una foto attuale di quello che era il "suo" stand...





La prima Romics dell'anno, coincide per noi con la prima fiera del 2019.
Poche e molto molto selezionate le manifestazioni cui parteciperemo in questi dodici mesi, quasi tutte concentrate tra aprile e maggio, vista la fantasia di molti organizzatori.

"Ma Capitan Marvel non è donna?" fa un tizio tenendo in mano un fumetto col personaggio originale...

Ma parliamo di questa Romics, iniziata con un corriere un po' troppo irruente...


Anche quest'anno ci presentavamo con un'ampia selezione di fumetti nuovi e usati, offerte, rarità e buste e accessori marchiati W.R., insieme a due amici che trattavano il vintage in senso ampio...






Dicevo proprio a ottobre di Romics:


Romics è una fiera in crescita ormai da molti anni: come evento, almeno.
C'è di tutto, dalla porchetta al videogioco del momento, dalle lenti a contatto per cosplayer, alle armi, passando per orrendi bomboloni alla crema e stand di cineserie varie. E qualche fumetto: nel "palafumetto", il padiglione 7 dedicato alla nona arte, forse un quarto dell'esposizione è dedicata al nostro medium preferito. Un quarto di uno dei cinque padiglioni: fa circa il 5% della fiera, a spanne.

Perché Romics cresce come evento, forse come pubblico: ma non come occasione commerciale.Di gente ce ne è molta, moltissima: ma di acquirenti pochi. E, badate bene: non solo di fumetto.
Ogni anno sparisce un qualche stand di nostri colleghi: qualcuno che si è arreso.
Ma anche gli altri non vantano incassi enormi, inaspettati: non proporzionati alle centinaia di migliaia di persone che passano. Solo pensando ai primi due giorni, quelli più "mosci", entrano almeno dieci o ventimila persone: più di una qualsiasi fiera medio-piccola, ma che non fanno più incasso di quest'ultima. Per fare un paragone: a fiera finita, non ho realizzato molto più di una buona Teramo Comix o di un ARF medio, ma con costi nettamente più elevati!


"Ce l'hai Batman White Now?"... credo intendesse "White Kinight"...

Questa è il problema più grande di Romics: il pubblico che non compra. Ed è evidente facendo il confronto tra giovedì e venerdì e il fine settimana: i primi con molto meno pubblico e incasso, i secondi al contrario affollati e redditizi: ma non c'è comunque proporzionalità. Un pubblico immensamente più ampio porta più incasso, ma non così tanto da valerne la pena: il che significa che moltissimi sono solo di passaggio. Come già detto sono passanti da centro commerciale, non clienti da fiera di settore.

"Eh eh..." fa un tizio sorridendo e prendendo in mano un omnibus di Capitan Marvel: "Lo hanno fatto uscire per il film, eh? Mica sono scemi!". Il volume è di cinque anni fa, il film ha un mese...

Ma va comunque sottolineata la crescita della fiera.
Certo: nel nostro padiglione non c'erano bagni aperti durante l'allestimento, il bar (e gli stand gastronomici) continuano ad avere prezzi fuori mercato e non proporzionati alla qualità del servizio. Però è nata una artist alley, e da anni la manifestazione ha iniziato a invitare ospiti di gran livello: quest'anno c'erano Dell'Otto, Cavazzano e Ottley, solo per fare qualche nome.

"Ma chi è questo? Capitan Marvel è donna!"


Ehm...



Un anziano che si diverte coi cosplayer

Però pensate: e se una fiera grande come Romics, col peso economico e le potenzialità che può avere, decide di investire seriamente e in modo continuativo sul fumetto, che può venirne fuori...

Sperare non costa nulla: intanto il risultato economico di questa fiera è stato buono.
E' un inizio...




Un sentito ringraziamento a quel genio di Alessandro Bilotta, che è passato diverse volte allo stand per autografare i suoi Mercurio Loi (e Giulio Maraviglia e Valter Buio) per il pubblico, e ai tanti clienti, amici e sconosciuti che hanno tenuto a dirci qualcosa di bello: sullo stand, sul nostro lavoro, sul blog. Sembrerà melenso, e chi mi conosce sa che non lo sono, ma è veramente confortante sentire tante belle parole per chi fa un lavoro spesso solitario.

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