martedì 3 novembre 2015

LuccaComics 2015: le impressioni da #LuccaFuori

Tornati da Lucca, vi va un piccolo bilancio?
Come sempre, fatto con calma e un po' di distacco, un giorno dopo...

Un locale lucchese, arredato da Sio




Come sempre, da "fuori" c'è un punto di vista diverso.

In primis: deludente l'apertura serale del sabato fino alle 21. Almeno a detta di tutti gli espositori che ho sentito. Se l'obiettivo è far entrare più gente, perché non proporre un orario ancor più lungo, ma con ingresso libero? Si perderebbe - probabilmente - qualche biglietto, ma molta gente che vive la fiera solo da fuori, ne approfitterebbe.

Invece, i negozianti hanno incassato molto, dopo l'orario di chiusura dei padiglioni.
La sera c'era sempre bel movimento, e spesso chiudevamo per sfinimento...



Al contempo, secondo me ormai va ripensato il concetto di biglietto per questa manifestazione.
Ho sempre sostenuto - e ancora sono di questo parere - l'utilità di un prezzo per entrare alle fiere.
Ma ormai Lucca può vivere anche di altro: l'organizzazione - ovvero lo stesso comune - intasca molto con tasse ed imposte, inclusa quella di soggiorno. Tutta la città vive col turismo della fiera. Gli espositori pagano, e non poco. Ci sono di sicuro le sponsorizzazioni. Perché non ridurre notevolmente il prezzo del biglietto, come ha fatto ad esempio l'Expo, dando la possibilità a tutti di entrare? Magari proponendo una sorta di abbonamento a prezzo politico? Il tutto per portare DENTRO la fiera le decine di migliaia di persone che la vivono da FUORI?
Sicuramente non è facile rinunciare a tutti i soldi dei biglietti, ma forse può essere una idea.
Ed è un modo più corretto ed intelligente di combattere i temporary shop, invece di imporre termini anticipati ed altre vessazioni, come si fa ora...

Se prendiamo come esempio Angouleme, festival che si svolge in condizioni - diciamo - simili a Lucca, il biglietto costa 12 euro. I gruppi scolastici entrano gratis, come i bambini sotto i dieci anni. Dai dieci ai diciassette, 6 euro. Prezzi umani.
A Lucca Comics, invece, si spendono dai quindici euro di giovedì, ai venti di sabato, passando dai diciotto di venerdì e domenica.



Non devo dirlo io che il biglietto è caro, a Lucca. Soprattutto in ottica quattro giorni (cinque per i prossimi due anni): se l'obiettivo è portare dentro le decine di migliaia di persone che rimangono in giro per le strade, quale migliore occasione di una serata con ingresso libero o, meglio, un biglietto più basso e ben pubblicizzato?

Anche perché, mi metto nei panni di chi vende nei padiglioni, e si rende conto che chi sta fuori e non può entrare, compra altrove: e se l'unica cosa di Lucca Comics a pagamento, è la mostra mercato... beh, è facile che qualcuno ci rinunci da quando la città è ugualmente piena di occasioni di acquisto.

Già: le occasioni di acquisto.

Nel 2011 fummo esclusi dalla manifestazione: durante l'estate cercai un locale in affitto, ma non lo trovai. A Lucca, per pigrizia e, immagino, benessere diffuso, non affittavano i locali sfitti per pochi giorni. Neanche per un compenso (relativamente) alto.

Oggi come oggi, invece, passati solo quattro anni, subaffittano locali già occupati, che vengono liberati per una settimana, a cifre sempre più care.

Solo questo dato, dovrebbe dare la misura del business che è diventata Lucca, dentro e fuori dai padiglioni.

Dicevamo: trovammo il negozio in affitto nel 2012: un locale piccolissimo. Il risultato decente, pareggio dei costi.
2013: raddoppiamo, con il locale di fronte.
L'anno dopo, visto che mi aumentano del 250% l'affitto del primo negozio, rimaniamo solo col secondo.

2015: il secondo locale, con nuovo inquilino, lo vuole affittare con tutto l'arredamento. Il negozio è già piccolo di per sé, aggiungici cinque o sei vetrine ed un bancone, allestirlo diventa improponibile. "No, grazie", diciamo.
E ci trasferiamo in un locale nuovo: molto più agibile e ben posizionato.
Prezzo alto, ma ci proviamo.
Morale: già ci hanno detto che, per il prossimo anno ha ricevuto offerte superiori al doppio.
E, già quello che pagavamo noi, era il doppio del precedente anno!

In tutti questi anni, dopo aver girato e chiesto ai locali in affitto, posso dire di aver "creato" molti negozi. TUTTI i locali che ho preso in affitto, non erano interessati a farlo, ma sono stati convinti dal sottoscritto.
Invece, purtroppo, devo notare che l'avidità e la scorrettezza l'hanno fatta da padrona: capisco il cedere alle leggi di mercato, dando in affitto a chi ti offre di più. Ma andare in giro, vedere negozi già occupati, contattare i proprietari, offrire di più, scusatemi, è di una scorrettezza abissale.

Non ci può essere altra giustificazione.
Ed è anche da idioti, perché è giocare al rialzo, facendo capire a chi non affittava fino ad un paio di anni fa, che ha in mano un piccolo tesoro. Che può sfruttare, dando vita a vere e proprie aste...





In definitiva: non so se torneremo a Lucca per aprire un altro temporary shop: gli incassi - considerando i fumetti - sono stabili, forse addirittura in crescita. Dirò di più: ho individuato almeno un paio di modalità per incrementarli.

Ma ci sono alcuni problemi: in primis il comune che osteggia i temporary shop.
Non basta mettersi in regola: il cavillo - volendo - si trova sempre. E vi assicuro che mi sono sentito chiedere documenti che non esistono nel mio lavoro. E, stare quattro o cinque giorni a lavorare, sperando che quel "volendo" da parte del comune, non diventi un "ha voluto", non è esaltante.

Il problema più grosso, rimane però quello dell'affitto e dei costi in generale.
Come dire: ci sono sicuramente modi di incrementare il fatturato, ne sono certo.
Ma se i costi crescono vertiginosamente, tipo un 50%-100% ogni anno (parlando della voce più importante, ovvero l'affitto), tutto rischia di ridursi a lavorare per pagare le spese.

E, tra rischi, incazzature per altri motivi lavorativi, tipo vedere i tuoi fornitori che aprono essi stessi temporary shop, problemi di varia natura, e tanta tanta fatica, forse passare per la prima volta Halloween coi figli a fare "dolcetto o scherzetto?" non è proprio una idea da scartare...






8 commenti:

  1. Un paio di considerazioni:
    l'incremento dei temporary shop quest'anno è stato mostruoso, ce ne era uno in ogni angolo. E spesso, prevedibilmente, erano gestiti male e in modo poco professionale. Purtroppo non vedo molti rimedi a questo e ai rincari, se non appunto un vago divieto da parte del comune.

    Il ridurre il prezzo del biglietto da un lato è auspicabile (è davvero troppo caro), ma il portare altra gente dentro i padiglioni della fiera temo li farebbe scoppiare.

    Ed infine, non mi è chiaro chi popola il "fuori" fiera la sera: ovviamente ci sono lucchesi, ma oltre a questi ci sono davvero molte persone che rimangono a dormire nei dintorni di Lucca ma non prendono il biglietto per la fiera? mi pare un po' un ossimoro.

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    1. in che senso "poco professionale"?

      il fuori, la sera, è popolato essenzialmente dai fuoriusciti dai padiglioni. Insieme a tutti quelli che non entrano, il giorno, che continuano a girare.
      Lucchesi poco o nulla...

      ps: i padiglioni, se fatti bene, non scoppiano. Perché la gente girerebbe...

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    2. Sul poco professionale: alcuni ristoratori vendevano roba scadente e ci mettevano secoli per prepararla (anche fuori dalle ore di punta). Altri rivenditori non avevano idea della roba che stavano vendendo e se chiedevi qualcosa loro cadevano dalle nuvole. Insomma sembravano messi li' per caso. Sottolineo che non tutti i temporary store avevano queste caratteristiche, ma diversi si.

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    3. ok, pensavo parlassi di negozi del mio settore.

      Si: ho notato anche io. Infatti quello che ho preso, l'ho preso da negozi veri...
      Sul cibo non si scherza.

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    4. Giusto per la cronaca, mi riferivo anche ad alcuni negozi vagamente del tuo settore, ma solo per quanto riguarda la vendita di gadget (tipo magliette, spille ecc...): ho assistito a un paio di scenette degne dei tuoi momenti di gloria ma a parti invertite :)

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    5. anche perché di fumetterie siamo poche... forse sono l'unico che vende solo fumetti a lucca "fuori".
      cmq, racconta: i momenti di gloria non hanno padrone! :)

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    6. Vabbè allora ecco qua, scenette viste mentre curiosavo fra gli store.
      - Entra un cliente e chiede: "mi fai vedere qualche maglietta dell'uomo ragno?".
      Risposta: "mi sa che mi è rimasta solo con spider-man"
      (in realtà credo intendesse che c'era scritto "spider-man" però vabbè esser fiscali, ma insomma...)

      - Un ragazzino punta una maglietta dei minion e chiede: "ce l'hai anche con Bob?".
      Sguardo atterrito del commesso: "mmm Bob sarebbe un altro attore?"

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