lunedì 16 novembre 2015

Lion: Alessio Danesi lascia

Il 1° ottobre 2012, a meno di un anno dalla sua nascita, Lion annunciava il suo direttore editoriale, Alessio Danesi.

Stasera, dopo poco più di tre anni, sul profilo FB di quest'ultimo, è apparsa questa notizia:

Ho deciso di lasciare Lion. Auguro tutto il meglio a chi è rimasto, ma non era più la mia battaglia. Ringrazio i lettori, talvolta comprensivi e dolcissimi, e ringrazio quei ragazzi e quelle ragazze, quegli uomini e quelle donne che hanno davvero messo in campo le loro competenze per far crescere l'azienda rinunciando a tornaconti personali. Ringrazio quelli che hanno lavorato duro e ogni giorno per anni per cambiare la percezione di DC in Italia. So long, pards.

Proprio pochi giorni fa, l'editore novarese, in combutta col proprio alter ego distributore Alastor/Pegasus Distribuzione/i, aveva vinto un "Antanigi" a #LuccaFuori 2015, con questa motivazione: 
Ci vogliamo ricordare di loro perché, durante questa manifestazione, hanno subito svariate perdite: Comma 22, che manca dagli scaffali delle fumetterie da un anno, e che passa a Manicomix; Bao Publishing, con l’ultimo Zerocalcare distribuito in ritardo di una settimana (mica male per la hit del momento!), che finirà a Meli Comics, ed Andrea Mazzotta, responsabile di LineaChiara, che ha portato anche un Gran Guinigi 2015, oltre a credibilità e buoni titoli all’editore novarese, nuovo a premi di qualunque tipo.

In poche settimane, RW perde la "testa" delle divisioni editoriali Lion e Lineachiara.
Giova ricordare come, lo scorso maggio, Paolo Gattone, direttore editoriale della linea orientale di RW, ovvero Goen, fu sostituito da Giovanni Santucci.

Cosa sta succedendo?
Ovviamente, le voci su una chiusura dell'editore, o perlomeno su un passaggio di mano dei diritti DC Comics, si fanno insistenti: ma non mi sento di dar loro peso, visto che sono anni ed anni, che, puntualmente, di tanto in tanto vengono fuori presunti scoop in tal senso. E le motivazioni sono semplici: Lion non ha mai dato sensazioni di solidità, di capacità di programmare nel lungo periodo, spesso ha rimandato uscite su uscite, senza tante motivazioni.

Ha ristampato le stesse cose più e più volte, ignorando serie ed intere linee editoriali che avevano sicuramente più appeal e richieste. Ha gestito male i social, e tutta la comunicazione con lettori, fan e librerie, inventando promozioni ed offerte ai limiti dell'assurdo e, spesso, inutilmente complicate.
Ha impiegato oltre due anni, senza aver finito, per ridistribuire il catalogo Planeta, spesso senza rendersi conto delle falle da colmare. Ha portato regolarmente in fiera anteprime, talvolta anche cose non annunciate, vendendo liberamente albi distribuiti ai negozi con condizioni capestro, e spesso volumi esauriti od introvabili.

Dal punto di vista editoriale, però la gestione è stata buona: mai come oggi si è vista una (praticamente) integrale proposizione dell'universo DC in serie regolari e volumi, in gran parte anche in edicola. I sommari degli albi sono spesso stati gestiti al meglio (ma qui è inutile parlarne, visto che ognuno ha le proprie idee, come per il calcio), e traduzioni ed adattamenti sono di ottimo livello.

Infatti, i problemi, per lo più, non sono stati editoriali, quanto dovuti alla netta cesura tra la "parte distributiva" (Alastor-Pegasus) e quella "editoriale" (il coordinatore Lorenzo Corti e l'ormai ex direttore Alessio Danesi): divisione che ha portato, spesso, la seconda a farsi carico di problematiche non sue, subendo il "marketing" (parolone, visti i risultati) del distributore, incapace, in quasi quattro anni, di fare il decisivo salto di qualità, beccandosi improperi sui social e critiche beffarde da parte di tanti titolari di librerie. Sottoscritto incluso.

Oggi, dopo i responsabili delle altre due etichette editoriali, lascia pure Danesi.
Da un punto di vista professionale, per quello che si è visto, credo che non abbia niente da rimpiangere.
Il lavoro suo e di Lorenzo Corti è stato di ottimo livello: critiche sono - come già detto - sempre possibili. Ma per anni abbiamo visto volumi ben tradotti e curati, magari con prezzi o stampa non all'altezza, ma in questo c'entra poco un direttore editoriale.

A livello personale, devo dire di essermi spesso scontrato con Alessio Danesi, per via di punti di vista differenti su molte cose: ma - almeno per come la vedo io - sempre con lealtà e correttezza da ambo le parti.

Auguro il meglio, sia per la vita che per il lavoro, all'ex direttore editoriale di Lion: ma forse, più che lui, ad aver bisogno di un grosso "in bocca al lupo", è chi rimane a bordo 

2 commenti:

  1. La notizia non mi ha sconvolto, in quanto già dal romics di primavera c'erano giunte strane voci sulla Lion e sul fatto che Alessio stesse cercando nuove strade. Erano voci naturalmente ma che assumono una maggiore forza ora che una di queste è confermata. Mi dispiacerebbe se la Lion perdesse i diritti Dc, il suo lavoro tutto sommato non mi è dispiaciuto...e temo i monopoli

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    1. concordo, soprattutto sui monopoli.
      Se dessimo retta alle voci, Lion avrebbe chiuso coi numeri "zero"... :)

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