lunedì 2 marzo 2015

L'Uomo Ragno fa MILLE: Quello sfigato di Peter Parker

Con la scusa dei mille numeri dell'Uomo Ragno in Italia, cifra ragguardevole che si raggiungerebbe sommando le numerazioni raggiunte dalle varie serie inedite del personaggio (contando solo la collana principale...), abbiamo letto una favolosa storia in quattro puntate di tutto lo Spider-Man pubblicato nel nostro paese, un excursus sulle serie italiane dedicate al personaggio, e una recensione di Superior Spider-Man, la penultima incarnazione del tessiragnatele.

Qui trovate l'indice di tutti i pezzi dei quali parlo qui sopra...

Viste le fatiche altrui, mi sento obbligato a dire anche la mia, considerando che si tratta forse del mio personaggio dei fumetti preferito di sempre, anche se sono quasi fuori tempo massimo.

L'irraggiungibile Rick Leonardi, disegnatore soprattutto
della versione 2099 di Spider-Man... ma non solo

Quando esce, Amazing Spider-Man rompe gli schemi del fumetto supereroistico.
E' il 1962: i Fantastici Quattro hanno debuttato da meno di un anno, quindi il genere è ancora dominato da una stanca DC Comics.

Il nuovo personaggio si distingue almeno per TRE caratteristiche fondamentali:

In primis, è un teenager, senza essere una spalla. Di fatto, mai nessun supereroe titolare di testata era stato un minorenne. Oggi c'è l'abitudine di ringiovanire i personaggi: pensiamo all'ultimo Superman, allo stesso Spider-Man, soprattutto parlando di film.
All'epoca, invece, Superman e Batman erano ben oltre la trentina, almeno graficamente. Mr Fantastic aveva i capelli bianchi. Idem tanti altri eroi, che erano stimati scienziati, poliziotti, professionisti.
Peter Parker diventa Spider-Man a quindici-sedici anni: facile identificarsi con lui. Più facile, rispetto a Robin e Wonder Girl, che sono "spalle", più facile che con Superboy, che rimane comunque infallibile ed indistruttibile.

E, in un mondo nel quale tutti gli eroi sono "tuttologi", superintelligenti, esperti di qualsiasi arte e mestiere, scienza e tecnica, un semplice adolescente, per quanto preparato e in gamba, è sicuramente un personaggio più interessante ed appetibile per dei coetanei i quali, ricordiamolo, all'epoca, erano i principali fruitori di fumetti.

Poi, fondamentale: IL DRAMMA.
Spider-Man, come eroe, nasce perché Peter Parker si sente colpevole, e forse lo è, per la morte di suo zio, ovvero della principale figura paterna. Bruce Wayne vede i suoi morire: orribile, ma senza colpa da parte sua.
Kal-El sa che i suoi lo hanno salvato al momento di morire, che è l'ultimo del suo pianeta.
Ma cresce sulla Terra, e non ha il dramma nel cuore.
Idem altri: Robin, Flash, che vivono lutti più o meno grandi e legati alle proprie origini.
Peter Parker è diverso: lui ha colpa o, meglio, si sente la colpa sulle spalle: il che è la stessa cosa, per lui. E il dramma farà sempre parte della ormai ultracinquantennale storia di Spider-Man.

Per finire, importantissimo: i disegni! Dopo la prima quarantina di episodi, disegnati da uno Steve Ditko che avrei apprezzato solo da adulto, è il trittico formato John Romita (il più grande caratterizzatore del personaggio DI SEMPRE), Gil Kane e Ross Andru a disegnare Spider-Man per una quindicina di anni. Grandi artisti, che portano l'Uomo Ragno alla fama ed in vetta a tutte le classifiche di vendita.


Il personaggio è sempre stato amatissimo per la vicinanza al lettore: sotto la maschera, un comune ragazzo, anche abbastanza sfigato. Con la maschera... un supereroe atipico, che sbaglia, che si impegna fino alla morte, ma spesso non raccoglie quanto seminato. Anzi: ricercato dalla polizia, spesso osteggiato anche da coloro che protegge. Ma un grande eroe, con un cuore infinito, sempre pronto a buttarsi in azione, anche a scapito della propria vita privata o incolumità.

Nel corso della sua carriera, perde parenti, amici cari, la storica fidanzata, in un albo shockante che fa da spartiacque nella storia del fumetto supereroistico.

E forse, proprio questa ultima dipartita fa da linea di confine nella storia del personaggio: che da studentello universitario squattrinato ed inconcludente, deve, "dovrebbe", diventare definitivamente adulto. O comunque evolvere, come era già successo nel momento in cui finisce la scuola superiore per passare all'università.

Ma è proprio alla fine del percorso universitario, come spesso accade nella realtà, che il personaggio si blocca. Pensate: per quasi quaranta anni, farà vari lavori, ma alla fine, per prendere il dottorato, dovrà aspettare che il Dottor Octopus "prenda possesso" della sua identità...

Dopo Gwen, il personaggio diventa una macchietta: varie fidanzate, di cui solo una importante, ovvero Mary Jane, un cast che cambia e si evolve, ma che alla fine manca di spessore, e una costante precarietà economica,

E qui, forse, la Marvel perde il senso del personaggio.
Peter Parker diventa una macchietta: combattivo come Spider-Man, quanto rinunciatario nella vita.
Non ha ambizioni, è legato al passato ed ai sensi di colpa.

L'editore prova a riportarlo indietro nel tempo, cancellando dalla continuity - dopo venti anni - il matrimonio con Mary Jane: ma funziona solo in parte, e secondo me per aspetti che sarebbe stato possibile esplorare anche con un personaggio sposato.

Dopo Civil War, con lo smascheramento di Peter Parker, e One More Day, che ha cancellato - oltre al matrimonio - anche quest'ultimo evento dalla storia del personaggio, è apparso ancor più evidente che Spider-Man ha smesso di evolversi. Continui rilanci, come ormai sono di moda tra i supereroi, cambi di numerazione, di costume, la saga di Superior Spider-Man (paradossalmente una delle migliori cose degli ultimi anni), ci hanno fatto capire che la Marvel arranca, tra l'inseguimento dell'ultima moda legata al film in uscita, e la quadratura di storie ormai prive di una forte continuità.

Non sono stato mai un nostalgico: e forse proprio per questo, mi piacerebbe leggere ogni mese cose nuove di questo personaggio, anche se nel rispetto di quelle che sono le sue caratteristiche.

In questo momento, a dirla tutta, non mi sembra che ci siano speranze di poterlo fare, anche se, da lettore ed appassionato, non perdo la fiducia...

1 commento:

  1. sto leggendo in questi giorni Superior e mi sta piacendo ma sono molto fiducioso anche in Spider-Verse che é disegnato tra l'altro da artisti di grande rilievo !!!

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