domenica 1 marzo 2015

Dragon Head: recensire la paura

Dragon Head è un manga in dieci volumi realizzato alla fine dello scorso secolo da Minetaro Mochizuki, autore che, dopo questo suo secondo lavoro, è scomparso dal panorama fumettistico, almeno da quello che si evince da una veloce ricerca sul web.
Nel 1997 ha vinto il premio Kodansha, e tre anni dopo il Tezuka per l'eccellenza.
Nel 2003, è stato adattato in un film.

La storia italiana di questa opera è tormentata.

Magic Press inizia ad editarla a fine 2001, fermandosi due anni dopo col volume sei e, come suo solito, senza più dare notizia di questa (come di altre) serie.

Dalla scorsa estate, Panini Comics ha iniziato una nuova edizione, giunta ora al numero sette, che tra l'altro costa appena mezzo euro in più della precedente di ben quattordici anni fa...



La storia è un horror psicologico, sullo sfondo di un apocalisse non ben specificato, almeno nella prima metà dell'opera.

Mentre è in gita con la scuola, un gruppo di ragazzi si ritrova coinvolto nel deragliamento del treno sul quale viaggiava, all'interno di una galleria, che crolla.

Tre sono i sopravvissuti: i ragazzi Teru e Nobuo, ed Ako, ragazza trovata svenuta dai primi due.

Subito si delinea il carattere diversissimo dei tre: il primo gentile e coraggioso, il secondo preda della paura del buio e dell'incertezza riguardo la possibilità di sopravvivere, mentre Ako, pur spaventata, cerca di evitare contrasti tra i primi.

Una delle certezze che emerge quasi subito, è che i soccorsi non arriveranno: non si è trattato - pare - di un semplice terremoto, quanto di un cataclisma di portata inimmaginabile.
I primi numeri, allucinati, si svolgono tutti nella galleria crollata, al buio, tra i cadaveri dei passeggeri, i resti del treno, ed un caldo via via sempre più asfissiante.

Ma è la paura a farla da padrona.
Una paura che inizia a serpeggiare subito, proveniente dal buio, o da qualcosa che parrebbe annidarsi in esso ma che, nel prosieguo della storia, torna come causa dell'imbarbarimento dell'uomo, spinto alla barbarie dal terrore provocato dal terribile e quantomai misterioso evento apocalittico.

E' la paura, insieme alle sue origini e al proprio effetto sugli uomini, a definire il percorso della storia.

Non faccio ulteriori spoiler sull'evoluzione della trama, né sul percorso, "geografico" quanto introspettivo, dei protagonisti, mossi dalla necessità di voler sopravvivere a tutti i costi, con una alternanza di coraggio e motivazioni, che definirà ancor meglio i caratteri dei singoli.

Una ottima lettura, ben scritta e con dei disegni mai banali o scialbi, che ben si adattano al clima surreale di questa lotta per la sopravvivenza.



nb: grazie al buon Marco Martinelli per questa segnalazione:
Dopo Dragon Head Mochizuki non è scomparso dal panorama fumettistico, ha lavorato e sta lavorando ad altre due serie, Maiwai (11 volumi, concluso) e Chiisakobee (3 volumi, in corsoe non sono le uniche; certo questi due titoli sono completamente diversi rispetto a DH, e di parecchio...

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