mercoledì 20 novembre 2019

De Aumentibus


Dopo quanto detto qui e qui, ho ricevuto un pezzo dall'amico Sebino Capogreco... come non pubblicarlo?
Il titolare del blog


Panini ha aumentato il prezzo degli spillati del 30%, 50% e 60% (circa) senza previo apposito annuncio (sottolineo “apposito” perché Anteprima serve proprio per annunciare le novità).

Il nerdom è insorto in modo scomposto, contestando metodo e merito. Le voci del dissenso, come sempre di fronte a qualsiasi aumento di qualsiasi merce, sono varie e assortite. Si va dall’esame di dati microeconomici comparati alla critica cartotecnica, della cura editoriale e, addirittura, della qualità stessa della materia prima (ho letto, ad esempio, che anche i prezzi attuali sono già eccessivi in rapporto alla qualità delle storie pubblicate. Chissà cosa si direbbe di Mantlo/Milgrom retinati a pallettoni su carta paglia semitrasparente…).

Il blog che ospita questo mio contributo ha espresso una posizione che condivido. Tra l’auspicio che la Panini fallisca rovinosamente per la simultanea disdetta degli abbonamenti alle serie e la ferrea volontà di sostituire la passione per i comics Marvel a quella per i balli di gruppo esiste, appunto, la facoltà di selezionare in base alla propria disponibilità e alla propria passione, fermo restando che tra le libertà individuali c’è anche quella di mollare tutto e subito (cosa che non mi sorprenderebbe per neofiti e disaffezionati in cerca di pretesti per uscire dal tunnel).

I malati di collezionismo, soprattutto quelli di lungo corso, quelli che aspettavano davanti alle edicole Mantlo e Milgrom e che saranno al ventiduesimo aumento di prezzo, moduleranno il budget e le preferenze in funzione del gradimento, del recupero tardivo sul mercato dell’usato o della raccolta in volume. È altresì possibile che i più ostinati non si limiteranno a selezionare nel parco testate ma nel paniere dei consumi della vita reale, compensando l’aumento del monte spesa con l’adesione ad offerte lancio del mercato libero dell’energia o tagliando altri stravizi e beni di prima necessità (cosa che i fumetti non sono).



Non sono qui a prendere le difese della Panini. Si difenderà prima o poi da sola (come tutti gli editori dalla Corno in poi) con la crisi del formato e/o delle edicole, l'aumento del costo della carta, la disaffezione dei lettori, il probabile insuccesso delle ultime politiche. Basteranno queste reali ovvietà a ripristinare gli abbonamenti di quelli che si dicono maggiormente offesi dal mancato avvertimento che dall’aumento dei prezzi? Mah.

Da che io consumo il costo di ogni cosa che ho consumato è aumentato e mai è diminuito malgrado il consumatore s’incazzasse. Anni fa, durante l’ultima Guerra del Golfo, il prezzo del petrolio sfondò di molto i 100$/barile e la benza aumentò di conseguenza. Oggi dovremmo essere molto sotto i 100$/barile: il prezzo della benzina è rimasto lo stesso (anzi mi sa che è pure salito per le accise della guerra in Etiopia). I generi alimentari sono sempre aumentati (i più vecchi di noi ricorderanno benissimo l'inculata 1.000 lire = 1 euro all’indomani dell'immissione della nuova moneta), tutte le imposte dirette e indirette sono aumentate, il canone RAI è sempre aumentato, Netflix è aumentato di recente, le sigarette e la droga che te lo dico a fare. I fumetti, ahimè, idem.

Per questo non mi curo del fatto (puramente formale, secondo me) che non abbiano annunciato/motivato l’aumento con comunicato ad hoc. Il preavviso rispetto a gennaio sarebbe stato lo stesso e il risultato sarebbe stato lo stesso: chi inveisce contro l'aumento via Anteprima avrebbe inveito con gli stessi argomenti contro l'aumento via ANSA! Ogni aumento, anche minimo e questo non lo è, è un fattore indigesto a prescindere per chi lo subisce ed imbarazzante per chi lo stabilisce. Nessuno venga a farmi credere che al posto di Lupoi, o di chi per lui, avrebbe annunciato l'aumento nel tripudio di Lucca! "Metterci la faccia" è un'espressione abusata e (pertanto) depotenziata.

Quindi, sì alla selezione o, in base alla sensibilità/opportunità, anche alla cessazione rancorosa. Direi no alle iatture e alle ritorsioni urlate, alle class action social e altre farneticazioni che leggo, ma prendo atto che i tempi moderni sono questi. Mantlo e Milgrom (70 anni a capoccia) mi capirebbero.
Trovo plausibile, se linguisticamente possibile, il passaggio al materiale originale e riconosco che la tendenza imposta dalla Panini (rea, tra l’altro, di fottersene altamente che i salari americani sono il triplo dei nostri!) rende il comic book originale la prima alternativa al proprio prodotto. Noto però che l’albo originale (sia cartaceo che digitale) ha ancora un costo maggiore (ora di poco [24 pp] ora di tanto [48 pp e 72 pp]) rispetto all'albo italiano col prezzo rialzato. Dubito che tanti indignados faranno davvero il salto della quaglia: è più probabile un passaggio alle “scan” con vocabolario bilingue alla mano (anzi a schermo, in background: che vecchio che sono!). Tanto più se ci si ritiene convenientemente e irreparabilmente offesi dal mancato annunzio, dalla mancata tempestiva giustificazione postuma o, soprattutto, dalla lesa popolarità di una pubblicazione che si vuole perfetta, priva di errori e refusi, puntuale nell’uscita, stampata su carta da mezzo chilo/mq (possibilmente in Italia), con sommario di qualità, ma che deve per sua natura costare sempre poco.

Per quanto mi riguarda: ho testè segato Devil perché un'altra volta Matt disperato che affonda nella melma per poi risorgere non lo reggo (apprezzo ancora di più l'approccio solare, talvolta anche troppo, di Waid/Samnee). Porterò Thor e Avengers fino al capolinea Aaron; i Guardiani e Venom fino al capolinea Cates; Immortal Hulk finchè regge così. Spider-Man dopo 734 numeri e una ventina di aumenti dalle 1.000 lire alle 10.000 di gennaio 2020 lo considero una tassa. A proposito: dimenticavo gli X-Men di Hickman… Make mine Eni Gas&Luce!

Sebino Capogreco

27 commenti:

  1. Devo dire la verità, le polemiche sugli aumenti dei prezzi nei fumetti non mi hanno mai entusiasmato, citando me stesso (che originalità!): "... anno dopo
    anno sono diverse CE che ritoccano i prezzi delle loro pubblicazioni, non ci trovo nulla di scandaloso. E' il loro mestiere stare sul mercato italiano. Ricordatevi che abbiamo la fortuna di avere perlopiù edizioni (parlo di comics) di buona qualità ad un prezzo onesto. E se davvero non si hanno i soldini per questi minimi rincari sui fumetti... si può sempre cambiare Hobbit!"

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  2. Sono totalmente d'accordo a metà :-) nel senso che è vero che il fumetto non è un bene di prima necessità, che ognuno decide in base a passione e budget, che Panini fa il suo mestiere, che tutto aumenta eccetera eccetera...però - mia personalissima opinione - quel che ha fatto incacchiare i lettori non sono tanto gli aumenti ma l'entità degli stessi: c'è un video carino di uno Youtuber che fa la storia degli aumenti degli spillati dalla Star Comics in poi e questo è decisamente l'aumento più alto in percentuale e in valore assoluto che ci sia mai stato (se gradito lo linko). In più aggiungerei che - può anche sembrar inutile e stupido - ma due righe sulla stessa Anteprima dove annunciare i prezzi con qualche "ahimè ma dobbiamo" qua e là avrebbe indorato la pillola (o lubrificato la supposta, dai). Ricordo che da ragazzino gli aumenti di prezzo su Topolino erano sempre annunciati e "giustificati". A me fregava nulla perchè tanto pagava la mamma, ma quel che voglio dire è che un gesto a costo zero e certamente apprezzato dagli affezionati lettori sarebbe stato opportuno. OK forse pretendo troppo: come diceva il Principe De Curtis, signori si nasce e Panini mi sa che non lo nacque.

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    1. Certo, sarebbe stato più elegante e corretto comunicarlo ai propri lettori. Però, sia se viene comunicato con gentilezza oppure no (come è accaduto in questo caso) il dato di fatto è che dovrò usare più soldi per acquistare i loro fumetti. Ma il settore del fumetto è costoso e lo sarà sempre di più... trovo inutile piangersi addosso. Giusto per ampliare gli orizzonti... sono un grande appassionato di videogames Nintendo, non so se tutti sanno che Nintendo ha una politica di prezzi alti sui propri titoli da sempre (alti rispetto alla concorrenza), chi compra Nintendo son si lamenta al riguardo "ne è a conoscenza", se può rimane sennò cambia. Anche nel fumetto per me vale lo stesso principio, se un editore un giorno per me risulterà insostenibile economicamente lo abbandonerò senza polemiche. I soldi sono miei e decido io come spenderli. Similmente l'editore o il produttore decide quanto far pagare la propria merce.

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  4. Ben scritto, ma come ho praticamente letto da ogni altro "critico" moderato in questi giorni.... Fondamentalmente non dice nulla.

    Come ormai per la politica, si socializza il nulla.

    Le parole della Panini, NON DEVONO ESSERE BANALI A PRESCINDERE, faccia uno sforzo e si faccia credere. Perché personalmente i miei ordini futuri dipenderanno anche da ciò

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    1. Ovviamente si!!!! Perchè mi fai una domanda così retorica? Certo che devono prendere il mio voto, inteso come gradimento per mitigare l'essere irritato da una maggiore richiesta di danari.

      Per cosa vorrei mai leggere una spiegazione.. per l'opinone tua? Di mia Nonna? Di Pippo Baudo?

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    2. Capisco la richiesta di spiegazioni, ma i toni sono troppo alti per i miei gusti e per l’importanza della cosa...

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    3. Non so dire la mia opinione netta.

      Se provo a essere equilibrato, forse posso giudicare eccessiva la reazione del fandom.

      Ma poi..... Perché dovrei appellarmi all'equilibrio?
      Perché dovrei farmi venire lo scrupolo?
      Un moto protettivo a prescindere nei confronti del movimento?

      No. Ci ho pensato e ripensato.... Questo andare oltre le righe oggi ha tutta la sua ragione. Hanno fatto la pipì fuori dal vaso, dopo due anni in cui era tutto così smaccatamente contro la tutela del lettore.
      La fidelizzazione con le variant, il lusso tarocco cinese, le ristampe bancomat.... Ora il prodotto popolare condannato a morte.
      BASTA!!!!

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  5. Non concordo su cio che hai detto riguardo lupoi e gli annunci a lucca. Una casa editrice seria motiva sempre i suoi aumenti e ci mette pure la faccia...queste grandi fiere non servono solo per annunciare piani editoriali. Il fatto che panini non abbia minimamente accennato agli aumenti durante lucca comics fa pensare a qualcosa di ingiustificato e fatto di nascosto. La maggior parte delle persone infatti non c'è rimasta male per l'aumento in se, ma per il fatto che tale aumento non è stato minimamente giustificato quando ne avevano chiaramente la possibilità. Se credi nel tuo lavoro, nella tua azienda, e hai un piano editoriale serio, la chiarezza nei confronti del lettore deve essere massima. Se cio non avviane posso solo pensare che in Panini non sappiano giustificare un aumento di prezzo e non credono nel loro lavoro.

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  6. Un articolo tutto a difesa della folle decisione della Panini... come se volesse dire, vabbè ma alla fine i fumetti continuerete a comprarli. C'è un limite a tutto. Da 3,50 euro a 5,00 euro non è ammissibile. Noi continueremo a prendere solo l'Uomo Ragno e Gli Incredibili X-Men. Il resto da tempo è stato tagliato in favore del mercato dell'usato dove si risparmia fino al 70% del prezzo di copertina. Una cosa che affronteremo sul nostro sito e che finora pochi hanno avuto il coraggio di menzionare: quante fumetterie chiuderanno da gennaio in poi dopo la scelta di Lupoi?

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    1. ti rispondo io: manco una.
      non per quello, almeno.

      ps: perché parli al plurale? hai un simbionte?

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    3. Sono d'accordo con Antani, e come ho detto altre volte a Comix A. sono più le edicole che chiudono che le fumetterie.

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    4. La risposta del sito è corale. Non abbiamo bisogno di simbionti. A differenza di quello che pensa Compo, le fumetterie sono ormai una specie in via di estinzione. Amazon vi ha fatto a pezzi. Ciò che resta del vostro circuito distributivo sono sogni e illusioni.

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  7. Personalmente ho staccato da ormai tanti anni, da dopo Dark Reign.
    Sia Marvel che DC, e dopo la fine di Invincible con tutti i supereroi seriali, escludendo la recente ripresa di Savage Dragon.
    Recupero solo i masterwork, per un discorso collezionistico da vecchio fa, e vari omnibus dc e marvel.
    Per il resto di made in USA vado con fumetti vari a partire da Saga.

    Per questo vedo la cosa con molto distacco ma cerco di immedesimarmi nel lettore.

    Innanzitutto non sono convinto che basti "annunciare" il rialzo indirettamente pubblicandoli sulle normali uscite di un catalogo da fumetteria, questo perchè ancora oggi Panini distribuisce in edicola e dunque parte dei suoi clienti non vengono mai a contatto con tali cataloghi.
    Farli scoprire in edicola col primo acquisto del mese non trovo sia un bel gesto, da bambino avevo i soldi contati e ci sarei rimasto molto male a tornare dall'edicola a mani vuote perchè pensavo di spendere X e l'edicolante mi chiedeva X+n

    Quindi un comunicato sarebbe non sempre doveroso.


    Per il resto, la gravità è l'entità dell'aumento, sia percentuale che non, cosa che oltre a rimodulare i budget personali temo susciti apprensione per il settore.

    Ricordo gli aumenti a raffica di Corno negli ultimi anni di vita, inevitabili per contrastare il declino di vendite, e si sa com'è finita.
    Aumenti del genere, in qualsiasi settore sarebbero visti in tutt'altro modo che l'apparente "freddezza" dell'articolo.

    Immaginatevi un qualsiasi altro settore in cui fate acquisti, pur rimanendo nel voluttario quindi niente alimentari, energia, tasse.

    Immaginatevi se da domani i cinema aumentassero del 60%, se netflix non solo "aumentasse" ma lo facesse del 50%, se i trasporti aumentassero del 30% (beh a Milano è successo ma almeno hanno da qualcosa in cambio).

    Non regireste solo per l'aumento, magari riducendo le uscite al cinema o i mesi di abbonamento al servizio streaming o organizzando meglio i viaggi, iniziereste anche a pensare a quanto possa essere profonda la crisi di quel settore.

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    1. diciamo che in italia, per la nostra mentalità, gli aumenti del "voluttuario" sono sempre visti molto peggio di quelli del "necessario": e forse qualche volta sono questi ultimi ad incidere sui primi. Detto questo: catalogo e social sono secondo me sufficienti. Certo: anche un annuncio sugli albi sarebbe stato bello. Ma forse un po'... "retrò"...

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    2. Si i social ora come ora vanno bene, ma in questo caso l'annuncio è mancato. Fino ad oggi dove finalmente è uscito il comunicato ufficiale sulle motivazioni.

      In questi giorni, solo per curiosità dato che come detto sono fuori dal gruppo degli interessati, ho letto un po' in giro pareri e opinioni (finchè non scattava l'esagerazione).

      Ho notato che molti danno per normale che gli spillati siano quasi solo da lettura.
      Da chi, forse esagerando, li definisce "usa e getta" a chi "non colleziono mica spillati".

      Boh, ok i tempi sono cambiati, i volumi da libreria ormai sono diventate qualcosa di più delle "eccezioni" ma io gli spillati li ho ancora nella mia libreria, e li ripongo negli scatoloni solo quando mano a mano devo liberare spazio per altre cose.
      Ma se potessi permettermi lo spazio per altri mobili li lascerei tranquillamente lì.
      Non faranno una gran figura ma venendo da una giovinezza Cornesca (o Corniana?) sono ben contento di "esporre" ogni acquisto anche "economico".

      Boh, sono proprio sorpreso.
      Beato chi si può permettere il doppio acquisto, spillato da leggere e volume da collezionare.

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    3. gli spillati sono ASSOLUTAMENTE da collezione. Così come i cartonati POSSONO essere da lettura...

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  8. concordo. la concorrenza che panini e molti altri fornitori o editori fanno alle fumetterie è scorretta e dannosa.

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  9. In casa Manga gli aumenti ci sono stati, anche se decisamente più bassi.
    Semplicemente li hanno fatti alzando il costo delle edizioni da fumetteria ora a 7-7,5€ (una volta capitava con 1 o 2 serie) e puntando a nuove edizioni a prezzo alto (Banana Fish, L'Immortale, i Giganti titanic).

    Solo qualche anno fa invece avevano scelto di ri-puntare alle edizioni economiche da edicola (quelle da 4,5€).

    Certo ad oggi tranne alcuni casi non ci sono stare rimodulazioni di prezzo di serie già in corso, ma non ne sarei tanto sicuro per il 2020.

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  10. Tutto, ristampe incluse, è passato da 4,50 a 4,90.

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  11. Ho parlato qui degli ultimi sviluppi della questione: https://www.numerozerocomics.com/2019/11/fumetti-in-edicola-game-over.html

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