martedì 16 maggio 2017

Due parole su #TeramoComix 2017

Correva l'anno 2002.
Avevo appena iniziato a far fiere.
Arezzo era stata "una tantum", ma con Expocartoon avevo capito che poteva essere un vero lavoro.

Quindi, leggendo Nathan Never (ricordo pure l'edicola dove lo avevo comprato!) scoprii che da lì a pochi giorni ci sarebbe stata Teramo Comix.
Una telefonata, e prenoto. Sento il mio amico Michele, che si fa prestare l'auto dai genitori - non ne avevo una mia - carichiamo e partiamo.

Location veramente strana: la palestra di una scuola.
Orari assurdi: ad ora di pranzo si chiudeva!
Ma l'incasso era buono, di gente ne veniva.
Ed io avevo iniziato a fare fiere per davvero.

Maggio 2002!

Un anno fa avevamo già parlato bene di questa manifestazione, ma in un facile paragone con Perugia Comics.
Sei mesi fa, mettevamo Teramo Comix sul terzo gradino di un ipotetico podio delle migliori fiere:

3) Vi stupisco dicendo Teramo Comix. E stupisco anche me stesso.Ma questa manifestazione, che esiste da oltre venti anni, da un triennio a questa parte ha vissuto una metamorfosi radicale, passando da un mercatino (e basta) in una tensostruttura in piazza, con un pubblico di passaggio, a una manifestazione ben organizzata, nella quale c'è gente per TRE giorni, sempre e comunque (cosa INEDITA per una fiera "di provincia"), e con le persone che vengono appositamente, fruendo di spazi ben divisi ed organizzati.Se riescono a mantenersi umili, a correggere alcuni difetti ancora evidenti, e a coinvolgere una realtà come Teramo Heroes, potrebbero stupirci ancora...

E quest'anno, come è andata Teramo Comix?




Vediamo la cosa da due punti di vista diversi: incasso e riuscita della manifestazione.
Per quello che riguarda il vil danaro, diciamo subito che è stato il peggior risultato degli ultimi cinque anni. Quindi "male", direte voi.
Eppure, siamo in un ambito medio alto, per una piccola mostra: che da cinque edizioni, non scende sotto un certo "minimo" elevato, indice del fatto che a Teramo si vende. Mettiamoci poi che non avevo gli autori allo stand, e che probabilmente ho sbagliato a portare determinate cose: quindi non posso che esser soddisfatto di come è andata.

Teramo, per me, è una fiera su cui investire, posto che continui anche l'organizzazione a fare altrettanto.

E qui passiamo al secondo punto: la "riuscita" della manifestazione in sé.

A Teramo abbiamo portato anche una ricca selezione di
stampe, poster e chicche collezionistiche: Dylan Dog, Pazienza,
Pratt, supereroi anni novanta...

Rispetto allo scorso anno, quando si fece la "prima" all'università di Teramo, gli espositori sono cresciuti in quantità ed il pubblico, pur numeroso, è calato.
Colpa della scarsa pubblicità, e del fatto che l'organizzazione non gode di appoggio da parte delle amministrazioni locali. Il biglietto di ingresso non c'è: pagano solo gli espositori che, insieme a qualche sponsor, supportano i costi di tutta o quasi l'organizzazione.

Le idee, buone e valide, ci sono.
C'è l'ascolto: l'opinione degli espositori viene presa in considerazione.
Questo ha portato in un miglioramento del disallestimento, e a qualche dettaglio rivisto.

Francamente, posso dire che al momento mi basta.
Viviamo in un settore in cui l'organizzazione delle manifestazioni a fumetti, vede gli espositori, spesso e volentieri, solo come polli da spennare. Ne ho parlato anche recentemente, ed ho deciso di non fare più le fiere che non mi soddisfano, oltre che da un punto di vista economico, da quello lavorativo, perché le condizioni di lavoro sono FONDAMENTALI, per come la vedo io, per poter rendere al meglio. E non parlo solo di condizioni economiche: parlo di un ambiente nel quale poter rendere al meglio, lavorando serenamente ed in sicurezza.

E chi lo dice che in fiera non si trovano cose interessanti?
Questi quattro li ho pagati 10 euro...

Insomma: non sarà stata la miglior Teramo Comix di sempre, e l'andazzo generale degli incassi lo ha dimostrato. Ma, in una regione che passa un periodo difficile, pur rimanendo accogliente con chi la visita, in una location bella e valida, con uno storico di venticinque anni, incassi generalmente buoni, e soprattutto una organizzazione giovane e che sa ascoltare chi lavora da tempo nel settore ed offre la propria esperienza, vedo delle belle possibilità, anche nel futuro immediato, per questa manifestazione.
Anche se ci sono le necessità impellenti di trovare supporto nella politica o in qualche sponsor, e di sfruttare appieno tutte le risorse, anche artistiche, presenti in loco...

In bocca al lupo, ed arrivederci al 2018!

8 commenti:

  1. La vedo come voi (alla fine son passato a trovarvi, come promesso).
    Quest'anno mi è sembrata meno popolata e leggermente meno organizzata, però è sempre una grande fiera che cresce ogni volta di più.
    Manca forse qualche appuntamento tipo concerto o simili...

    Moz-

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    1. Perché se la fiera vuol crescere ulteriormente c'è bisogno anche di spettacoli.
      E te lo dico da non amante delle fiere in questo modo ;)

      Moz-

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    2. non concordo. c'è bisogno di pubblicità, autori, eventi. In quest'ordine. Siccome soldi non ci sono, meglio pubblicità che qualche migliaio di euro - perché questo costano - per un concerto.

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    3. Ah, ma su questo siamo d'accordo.
      Ovvio che la precedenza debba essere data a autori e incontri piuttosto che allo spettacolo. però come vedi, youtubers e annessi attirano molto...
      figurati se fai intervenire qualche cantante di sigle!! Sarebbe un evento nell'evento, che farebbe da pubblicità.

      Moz-

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    4. ma per carità! portano pubblico non interessato. e basta con queste sigle: le fiere sono diventate ambienti di lavoro invivibili... lavora tu 3 giorni con le stesse 10 canzoni in loop per 12 ore...

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    5. Il fatto è che tutto deve concorrere a creare un'atmosfera...

      Moz-

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    6. giusto. Ma ogni cosa ha la sua importanza e priorità. Fermo restando che non capisco la capitale importanza di avere le sigle h24...

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