giovedì 23 febbraio 2017

Vi posso lasciare un cartoncino? Disegni, autori ed appassionati "abusivi"...

Chi frequenta le fiere di settore, e magari non si limita a comprare qualche fumetto, ma gira anche tra i tavoli degli autori, non potrà non conoscere Alfonso Rizzo.
Non ricordo a quale manifestazione ho avuto l'indubbio onore di conoscere questo simpatico rompiscatole, che altro non è che un collezionista di disegnini, rigorosamente gratuiti.

Andava per fiere, offrendo un foglio agli autori, con la sua frase tipica, "Vi posso lasciare un cartoncino?", che è diventata anche il titolo di un libro con una raccolta - molto! - parziale dell'incredibile collezione che ha, e della quale molti mi hanno parlato in termini tra il gargantuesco e il favolistico. Il tomo, che mi regalò per amicizia - pur non essendo io un autore - alcuni anni fa ad una delle prime Narnia Fumetto, lo conservo con cura, perché contiene dei gioielli di bellezza e semplicità assolute, e perché mi ricorda anche il calibro raggiunto dalle manifestazioni da noi organizzate...

Ne parlo al passato perché Alfonso ha avuto dei grossi problemi di salute, e non so quanto giri ancora per fiere... anche se al Comicon di un paio di anni, al di là delle evidenti difficoltà fisiche, ha provato a scroccarmi una maglietta!

Qui una bella descrizione del personaggio da parte del bravissimo Gud.

Perché ho parlato di Alfonso?

Semplicemente, perché mi è venuto in mente proprio lui quando, nel recente passato, soprattutto pre e post Lucca 2016, si è parlato moltissimo di disegni e dediche regalati dagli autori, ma poi rivenduti su eBay.

Spesso con ragione, talvolta a sproposito.
Almeno secondo me.

Un evocativo Sandman dedicatomi da Bryan Talbot

La situazione è questa: un tizio va ad una presentazione con autore. In fiera, in una fumetteria. In una Feltrinelli, come va di moda ora.
Dieci anni fa, se ne facevano poche, e tra gli scatoloni.
Oggi sono considerate una figata.

Il tizio si fa autografare un fumetto, o fare un disegnino.

Poi torna a casa, lo mette su eBay, e se lo vende.

Alcuni autori si sono sentiti presi in giro, perché il tizio, facendo ciò, avrebbe impedito ad un altro, in coda, di avere una dedica. Il che ha una logica, in un ambito - come le grandi manifestazioni - dove l'autore non riesce a soddisfare tutti i fan.

E, per questo, in molti hanno da tempo deciso di dedicare sempre autografi e disegni alla persona che si presenta all'evento: cosa che non ha impedito comunque a qualcuno di mettere l'albo su eBay con buona pace di tutti. La cosa è stata riportata sui social, e il "malcapitato" si è visto minacciato, e quindi coperto di insulti ed improperi di ogni genere da parte dei "fan" dell'autore di turno.

Sinceramente, ed ho avuto modo di parlarne con diversi addetti ai lavori, penso che vendere un autografo o un disegno fatto appositamente per noi durante un evento, sia un comportamento che poco ha a che fare con la passione per il fumetto o il collezionismo: sin da prima di avere una libreria specializzata, ho apprezzato la possibilità di vedere i propri disegnatori preferiti al lavoro. Per questo, da quando ho la mia attività, almeno fino a quando è stato possibile farlo serenamente, ho organizzato tantissimi eventi con autori: circa uno al mese, per tredici anni.

Penso che non esista cosa più bella, in questo campo, che poter assistere alla creazione di un disegno, chiedendo le cose più disparate a chi lo sta realizzando.

Per cui, credo che il rivendersi un'opera dl genere, tradisca questo spirito.

Ma va anche detta un'altra cosa.

Durante eventi che ho organizzato, almeno all'inizio, ho avuto un sacco di scrocconi: definisco tali quelli che vengono ad una presentazione, si prendono autografi e disegni, e se ne vanno senza fare acquisti, fregandosene dei costi che una attività commerciale può sostenere, e non rispettando l'artista.

Per questo, per la considerazione che ho del mio e suo lavoro e degli appassionati veramente interessati a queste attività, da molti anni ho imposto l'acquisto obbligatorio del volume o dei volumi presentati durante l'evento, per poter avere una dedica. Non credo serva spiegare ulteriormente le motivazioni ma, da quando lo faccio, sia in negozio che alle manifestazioni che ho organizzato, c'è maggior ordine nelle file, meno persone interessate a qualcosa solo perché è gratis, e qualche introito che permette di organizzare serenamente tali eventi. Che, spesso, non costano poco...

Questo per dire che, quando l'albo è regolarmente acquistato, se poi il cliente decide di vendersi la dedica, sono fatti suoi. Negli anni mi è capitato spesso di ritrovare albi autografati presso il mio negozio nei blocchi di fumetti che periodicamente qualche cliente mi riporta indietro. Una volta, addirittura, uno ha provato a vendermi un disegno che gli avevo fatto realizzare gratis!
Quindi capisco perfettamente lo stato d'animo di un autore che vede un disegnino che ha regalato finire in vendita su eBay. Ma, di fatto, non c'è niente di illegale: il libro è stato acquistato, lo sketch è "solo" un incentivo.

Se decide di rivenderselo, sono fatti suoi: posso sensibilizzare - come autori - a non farlo, soprattutto per rispetto verso chi si fa la fila, e magari non riesce ad averlo. Ma alcune crociate che ho visto contro questa brutta abitudine sono, come tutte le crociate (tranne quelle contro le ballerine ed i borselli!) fuori luogo.
Anche perché, mi chiedo quanti siano, alla fine, questi "appassionati abusivi": non credo così tanti.

E, soprattutto, se ci sono regole chiare sulle modalità per avere uno sketch, non posso impedire a chi le ha rispettate di farci quello che vuole. Quasi una decina di anni fa mi ricordo un "Ringrazia il signore per il disegno" di una mamma al suo bambino a Mantova Comics, unito a un "poi a casa lo coloriamo"...

La consapevolezza del lavoro di un autore, anzi, che essere un autore di fumetti è un lavoro, è cresciuta molto negli ultimi anni: il vincolare la dedica all'acquisto di un'opera, è stato un passo importante. Oggi, un "cacciatore" di sketch, sa che l'epoca dei cartoncini è tramontata.
E questo conviene a tutti, tranne a coloro cercano di avere un disegnino che, alla fine, gli interessa solo perché è gratis.

Il vedere, poi, le proprie opere all'asta, è uno sgradevole effetto collaterale, che può seccare chi vede altri lucrare sul proprio lavoro.
Ma, finché rimane un fenomeno circoscritto, penso sia un male minore rispetto alla valanga di insulti dei fan generati da qualche frase polemica postata da qualche autore.

Io non venderei mai un disegno che mi è stato dedicato. Anzi: non concepisco neanche chi se li fa fare per "rinchiuderli" in un quaderno o dentro un volume: la bellezza di un'opera è nel vederla esposta.

Ma, alla fine, vedere che viene dato un prezzo, e quindi un valore, al frutto della propria arte, non è comunque un riconoscimento?





Al di là del mio parere, che conta relativamente, penso che sia interessante dare un'occhiata a cosa succede nel resto del mondo. Prossimamente, posterò qualche contributo da parte di alcuni autori stranieri...

2 commenti:

  1. All'ultimo Lucca Comics c'era gente che acquistava 4 o 5 cofanetti di Dylan dog (quelli in metallo). Erano tutti per loro? Ne volevano uno in ogni stanza della casa? Suppongo per rivenderli ovviamente. In questo caso quei compratori multipli non hanno tolto ad altri la possibilità di acquistare il cofanetto visto che ora è esaurito?
    Seguendo la stessa logica di chi si fa firmare un albo solo per rivenderlo che toglie spazio ad altri interessati solo all'albo... Allora si dovrebbero "ostacolare" gli acquisti plurimi.
    E diciamocelo... Quanti di quegli autori che ora portano avanti sta crociata farebbero impennare il valore di un albo con la propria firma?? Per me nemmeno uno.

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    1. la speculazione la fa chi vende all'origine.
      se avessero detto all'inizio che sarebbero stati distribuiti; se avessero messo un tetto agli acquisti. I modi c'erano.
      Ma, evidentemente, a molti acquirenti piace farsi prendere in giro...

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