lunedì 27 giugno 2016

Di quella volta che provammo a portare Bud Spencer a NarniaFumetto...

Ho fatto le scuole elementari dalle suore.
Tutt'ora, al di là dell'ottima preparazione che mi sono ritrovato per tutta la vita, i migliori ricordi della mia infanzia sono legati a quel periodo: la pallina di carta stagnola usata per giocare a pallone a ricreazione, la passeggiata per andare a fare ginnastica all'oratorio dall'altra parte della strada (roba che oggi richiederebbe qualche chilo di autorizzazioni da parte dei genitori), suor Giuseppina che ci faceva cantare "La famiglia dei Gobboni" (alla faccia del politicamente corretto!) e "Bella ciao" a ricreazione...

E il cinema Astra, sempre all'oratorio.
Lì andavamo a vedere un numero limitato di film: ricordo essenzialmente "Chi trova un amico trova un tesoro" e "Banana Joe".

Così nacque la mia passione per i film di Bud Spencer (e Terence Hill, secondariamente).

Un rassicurante Commissario Rizzo, alias Piedone lo sbirro

Nel 2011, quando NarniaFumetto si stava trasferendo in centro, per la prima di tre edizioni (l'ultima è stata nel 2013, poi più nulla), contattai Bud Spencer, parlandoci anche una volta di persona.

Dal 2006 al 2009, avevamo realizzato degli albi a fumetti, che regalavamo con il biglietto di ingresso alla manifestazione: John Doe, Dampyr, Diabolik e Dylan Dog, era stata l'escalation dei personaggi usati. Il primo era la novità emergente, il secondo un personaggio Bonelli, che come tutti era molto difficile riuscire a far pubblicare al di fuori delle serie regolari edite dalla casa madre. Il terzo lo facevano tutti, ma noi riuscimmo a mettere in piedi un cast di autori talmente stellare, che l'Astorina non ci fece pagare la quota fissa che chiede a coloro che vogliono usare il Re del Terrore. Da ultimo Dylan Dog, che fino ad allora era stato usato con tantissima parsimonia nelle pubblicazioni extra, e che anche in quel caso vide all'opera un cast di autori di primissimo livello.
Tutte le storie erano ambientate a Narni.

Ebbene: nel 2010, coraggiosamente - ancora lo penso - rinunciammo all'albetto.
Essenzialmente perché, anche se avevamo tante proposte, le due o tre idee che ci frullavano in testa per fare ancora meglio (perché noi non volevamo scendere né di qualità, né come richiamo da parte del personaggio!), non erano realizzabili.
Quindi: niente albetto, e fondi investiti per realizzare una artist alley al coperto, che si rivelò una mossa azzeccatissima.

Nel 2011 riprovammo.
Avevo il contatto dell'agente degli Oliver Onions, una persona squisitissima, che mi indirizzò verso Carlo Pedersoli. Lo chiamai, parlai con la sua segretaria, e gli proponemmo di venire come ospite in fiera. L'idea era quella di realizzare una locandina a tema, che fosse anche la cover di un albetto, che avrebbe raccontato una storia western di Bud Spencer.
Western, che sarebbe anche stato il tema della fiera.
Una volta tanto, una ambientazione poco fumettistica - ma di grande richiamo e con una immensa capacità di attrazione - per NarniaFumetto

Massimo Carnevale, contattato per la locandina, adattissimo tra l'altro per realizzare quella che a tutti gli effetti era la locandina di un film (sorvoliamo sul fatto che un genio di quel tipo è adattissimo per TUTTI i generi!), ne era entusiasta.

Poi, tutto saltò: Carlo non era d'accordo.
E ci mancherebbe altro che, ora come allora, mi abbia mai sfiorato l'idea di mettermi in polemica o in semplice contraddizione con BUD SPENCER!

Ma, per un paio di mesi, accarezzammo il sogno di poter lavorare con lui...


Riposa in pace, Bud. In questo anno disgraziato, ci mancava che anche tu ci lasciassi...

La splendida locandina che Massimo Carnevale
ha poi realizzato per NarniaFumetto 2011

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