sabato 20 dicembre 2014

Il Ragazzo Invisibile dal film al fumetto e viceversa (recensione)

Continuano le recensioni dell'amico Luca Bellucci (qui la pagina FB del suo blog).
Dopo il solo fumetto, stavolta tocca all'accoppiata film/fumetto de Il Ragazzo Invisibile, al cinema ora...





Finalmente anche in Italia ci siamo discostati dalle solite commediole e cine-panettoni natalizi, che sinceramente erano in declino da diversi anni. Il premio oscar Gabriele Salvatores si butta sul genere “supereroe” e ci regala un film davvero interessante come non se ne vedono spesso nel nostro paese.

Interessante pure questo genere cross-mediale, la storia viene raccontata nel film, in un libro e anche in un fumetto! Visto il genere quest’ultimo non poteva mancare e per realizzarlo sono stati scelti il fior fiore degli autori del Bel paese, Cajelli, Camuncoli, Dell’Edera e Vitti. I tre albetti di poche pagine fanno da prologo/quadro alla storia raccontata nel film. Se nel film ci troviamo alle prese con il vero “ragazzo invisibile”, nel fumetto ci viene presentata e meglio spiegata la storia che ci porta agli avvenimenti che si svolgono in Italia. Riusciamo così a familiarizzare bene con personaggi che nel film compaiono spesso, sono importanti ma non sono centralissimi.

La trama del film è la classica avventura di un giovane (questa volta di Trieste e non di New York!) che scopre di avere un super potere. Emarginato, deriso e offeso dai bulli della scuola, il giovane eroe si prenderà prima la sua rivincita per poi fare i conti con le responsabilità che le sue nuove capacità comportano. Fortissimi i richiami ai supereroi con superproblemi di casa Marvel; nel film infatti non tardano ad arrivare i classici cliché sui supereroi, presentatici da una bambinetta senza peli sulla lingua che però sanno molto di citazione e tributo verso i fumetti classici piuttosto che di derisione o di disinformazione verso questi.

Questa storia tocca punti importanti per la vita del giovane protagonista, i primi amori, i dissidi con una mamma single che svolge un lavoro un po’ troppo in vista, quello del poliziotto,  per un ragazzino che tutto vorrebbe fuorché essere al centro dell’attenzione. Tutte queste tematiche si renderanno importantissime nel risolvere il caso dei molti ragazzini scomparsi in città. Qui troviamo anche la maggior parte della vera azione del film, l’arrivo di inquietanti personaggi dalla Russia e lo scontro con altri super esseri.

Salvatores dimostra di saperne molto sul genere, cita molti personaggi e sfrutta trame classiche già molto conosciute per arricchire la sua che già è molto appassionante. Una piccola nota dolente per la recitazione, i ragazzini non sono proprio il massimo e forse un po’ di dizione non avrebbe guastato; invece attori come Veleria Golino e Fabrizio Bentivoglio non sembrano essere al meglio come in altri film. La vicende del film fanno lo stesso apprezzare un ottimo prodotto e come direbbe Ortolani, anche il casting fatto dai canguri sembra ormai un marchio di fabbrica dei film sui supereroi!

Interessanti sono anche le vicende narrate nel fumetto ambientati anni prima rispetto al film in un campo di concentramento dove si studiano altri super dotati, che aggiungono dettagli e suspense alla trama del film. Inoltre sono ben mescolate e riescono a migliorarsi a vicenda senza spoiler are l’uno i racconti dell’altro.  I finali dei due prodotti sono molto simili, concludono degnamente la storia ma lasciano aperti molti spiragli per futuri sequel, che accrescerebbero quella che pare essere l’inizio di una nuova categoria di supereroi, quelli Italiani.

Il ragazzo invisibile è quindi un ottimo film realizzato da un grande regista, coadiuvato da un fumetto creato  da altrettanti fuoriclasse del loro genere, si completano a vicenda e ci presentano qualcosa che in Italia siamo abituati solo a importare dagli Stati Uniti, sperando che questo possa essere soltanto un inizio piuttosto che solamente un esperimento perfettamente riuscito.

Luca Bellucci

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