venerdì 14 marzo 2014

Furbi & Idioti




Nella vita esistono due categorie di persone: i furbi e gli idioti.
I secondi, sono quelli che raccolgono i soldi per i regali, organizzano le cene e gli appuntamenti con gli amici, le riunioni. Si sobbarcano oneri di vario genere, anche qualche spesa. Se trovano un bel regalo, ma hanno qualche soldo in meno nel budget, li aggiungono.
I secondi sono quelli che lasciano fare agli altri. Si aggregano. Se possono, a volte, evitano di mettere la quota, almeno finché non glielo chiedi.

Io sono un idiota.

Un paio di settimane fa, era in agenda una importante riunione per fondare una nuova associazione fumetterie.

Me la sono organizzata in casa, in una settimana che, lavorativamente e personalmente, è stata terribile.
Un paio di volte sono stato lì per rinunciare ma, sapendo che c'era gente che si è organizzata anche per fare parecchie centinaia di chilometri, per venire, e che certe occasioni non tornano, ho resistito.

Dal 2007, quando ci siamo trovati a Roma per fondare l'Afui, di acqua sotto i ponti ne è passata.
L'associazione, volenti o nolenti, ha cambiato il mio modo di lavorare. Ha permesso, per la prima volta, di far sentire la voce dei librai. Ha fatto capire, in un mondo in cui tutti si lamentano e parlano di crisi da sempre, che la distribuzione riveste un ruolo primario. E' inutile, infatti, rivendicare i diritti degli autori, o parlare di censura, o far valere il peso del lettore/acquirente, se il fumetto non si vende.
E l'Afui ha messo sotto gli occhi di tutti, che il fumetto NON si vende al cliente, quanto al libraio.
E che, se qualcosa si inceppa è, si, quest'ultimo a rimetterci, ma con le conseguenze che, poi, si riflettono su tutta la filiera. Vi siete mai chiesti perché, misteriosamente, gli ordini calano dopo i primi numeri? O magari un vol. 2, dopo il primo vendutissimo, magari grazie a qualche promozione, non viene ordinato, o ha comunque pochissima richiesta?
Semplice: chi compra è il negozio. Se dopo l'acquisto del tale fumetto "capolavoro!", "fichissimo!", "spacca!", le vendite non ci sono, per tanti motivi, il negoziante, privo di reso, non continuerà ad ordinare con le stesse quantità.

Tutto questo per dire che è dalle vendite che si deve partire per risolvere la crisi.
Facile.
Ma come?
Ascoltando chi i fumetti li vende, innanzitutto.

Ma, non illudiamoci: i problemi sono più o meno uguali dappertutto, ogni negoziante ha le proprie soluzioni, ma a quesiti identici o quasi. Tranne pochi fortunati (che ci sono: nelle mie indagini di alcuni anni fa, durante le quali contattai circa la metà delle fumetterie italiane personalmente, scoprii ad esempio che alcune librerie specializzate hanno il reso, e dagli stessi distributori che non lo danno "ufficialmente"...), tutti noi ci lamentiamo degli stessi problemi: reso, sconti, mancanza di promozione, siti dei distributori inefficienti, concorrenza (più o meno) sleale dei fornitori.

Ma lamentarsi è un conto.
FARE qualcosa è diverso.

Abbiamo dimostrato che associare fumetterie è possibile.
Che farle lavorare insieme funziona e produce risultati.
Unici nei: c'è da perderci del tempo, e da metterci la faccia.
C'è da capire che non dobbiamo fare una guerra, ma che dobbiamo insieme proporre modifiche al sistema, e batterci per esse. Perché non siamo clienti, ma partner commerciali.

Ma per farlo ci vuole tempo. E il tempo dobbiamo mettercelo noi fumetterie.
Perché "cambiare il mondo del fumetto", servirebbe a tutti, a noi in primis che ci lavoriamo, ma comunque a tutti, dal cliente all'autore. Ma non possiamo sperare che siano altri a farlo per noi, se noi stessi siamo - con la nostra ignavia - il primo freno al cambiamento.

Perché, diciamocelo chiaramente: il PRIMO freno al cambiamento, siamo proprio noi fumetterie.


Per chi fosse interessato, qui abbiamo parlato di come il reso ci cambierebbe la vita, e poi abbiamo fatto una proposta concreta per realizzarlo. Qui, invece, abbiamo tirato fuori sette idee per "salvare" il fumetto.

2 commenti:

  1. Ciao, avevo letto l'articolo precedente inerente una nuova associazione fumetterie, ma essenzialmente non avevo ne il tempo ne i mezzi per una trasferta, nonostante fossi parecchio interessato alla questione. Per cui mi interesserebbe sapere che risultati ha prodotto la riunione del 2 marzo, e se era prevista qualche altra riunione (magari non fisica, ma appoggiandosi a qualsiasi mezzo a disposizione (forum, team speack, skype, piccioni viaggiatori)) per approfondire\attivare le tematiche discusse nella riunione.
    Ciao un furbo che vorrebbe entrare a far parte degli idioti
    Ivan

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    Risposte
    1. bene, c'è sempre bisogno di idioti :)
      contattami pure: non penso che a breve ci rivedremo, ma se trovi tempo abbiamo modo di riunirci virtualmente. Grazie

      info@antaninet.it

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