lunedì 12 dicembre 2011

Intervista a Mauro Paganelli (Edizioni Di/Il Grifo)

Mauro Paganelli, a sinistra, con due figuri che non è necessario nominare...

Conosco Mauro Paganelli da diversi anni: è un editore anomalo, uno di quelli che "si sbatte" per vendere i propri prodotti. Non è di quelli che aspettano le prenotazioni, stampa e... via il nuovo volume. Lui fa fiere: ne fa tante. Ma non fa solo Milano, Napoli, Roma, Lucca: lo trovi a Città di Castello, Arezzo, Narni, in posti di provincia. E' uno che ci crede, e sa sporcarsi le mani col lavoro del distributore e del negoziante.
Con un po' di ritardo sui tempi di realizzazione, ecco una breve intervista a Mauro Paganelli

-Mauro Paganelli: Il Grifo, Edizioni Di Hai pubblicato Pratt, Crepax, Toppi, Battaglia, Manara, Pazienza, Liberatore e Frezzato, solo per fare alcuni nomi. Sei una leggenda del settore. Da quanti anni sei in sella? Dicci qualcosa di te.
Leggende sono gli autori che ho pubblicato, praticamente tutti. Ho solo cercato in questi 33 anni di esaltare la parte artistica più invisibile degli autori di fumetto e molti di loro sono stati al gioco, dandomi la possibilità di pubblicare delle cose estremamente originali e belle.

-Eppure, continui a fare fiere su fiere: quante l'anno? Soprattutto, spesso ti si vede anche in posti sperduti, non solo a Lucca, Romics e Napoli, come fanno i "grandi editori". Credi molto nella promozione, o è solo un discorso legato alle vendite?
Fare l’editore è un po’ una missione, anche un po’ ecumenica, diffondere il “verbo”, far conoscere gli autori: anche nei posti più sperduti c’è qualcuno (molti di più di quelli che si pensa) disposto a giocare la tua partita e a riconoscere le cose belle ed investire in autori che amano (o intuiscono di amare) profondamente: non necessitano di una grande conoscenza del settore (fumetto) per capire che sono delle cose che cercavano e finalmente hanno trovato. Prima valutano e poi mi chiedono chi è e con grande stupore scoprono una parte nascosta degli artisti noti per altri motivi: è molto emozionante.
Questo poi crea una ricaduta sulle librerie e sulle vendite on line.

-Recentemente ci sono stati diversi sommovimenti di mercato: grandi editori che acquistano "pesci piccoli" dell'editoria a fumetti, e magari riescono anche a proporre una loro distribuzione (pensiamo a Rizzoli che compra Lizard, e che rende acquistabili i propri albi anche attraverso la varia), nuovi distributori che provengono dalla varia (Meli Comics, GP Promotion). Pensi che riusciranno a "smuovere" un mercato abbastanza arroccato sulle proprie posizioni?

Parlare di distribuzione mi mette in imbarazzo, intanto perché non esiste un distributore realmente indipendente, che io conosca, e poi perché penso che sia un mestiere superato, se si cerca qualcosa oggi si può trovare al di là dei classici circuiti; quello che manca è la causalità, ci sono molti lettori che amano andare in libreria (non faccio distinzione tra librerie di varia e fumetterie) e trovare qualcosa per caso senza averla cercata, ma scoperta. Il libraio e il distributore sembrano non pensare a questo fattore casuale che invece è il fulcro di tantissime Fiere.

-Fumetterie: in cosa sono carenti? Dove potrebbero rischiare di più? Cosa manca, invece, a distributori ed editori?
Nel mercato del fumetto alla fine nessuno vuole rischiare niente tutti amano andare abbastanza sul sicuro, e allora c’è solo noia, cose già viste o prevedibili: che vado a fare in libreria? Questa è una domanda che mi immagino come lettore.

-Secondo te, una fumetteria è una libreria? Le due attività sono assimilabili? Perché?
Sono assimilabili perché il centro è il lettore che è sempre lo stesso, anche se mentalizza in modo diverso: un po’ più deluso di prima e annoiato, ma comunque uno che ama la carta e la stampa e il mistero che racchiude una carta stampata.

-Ultima domanda: come è andata Lucca?
A Lucca si conserva ancora il gusto della scoperta, del nuovo, della novità, e sono i lettori, gli appassionati che vengono proprio per questo ed è il solo posto dove sono sicuri di essere appagati...
Lucca è Lucca come si suol dire.

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