venerdì 11 novembre 2022

GLI X-MEN DI LUCAS #1: appunti sparsi sull'epopea dei mutanti scritti da Chris Claremont

Tra gli anni settanta ed i primissimi novanta, ci fu un serie, prima misconosciuta, che in breve tempo scalò le classifiche di vendita e, soprattutto, quella delle preferenze dei lettori americani e non solo: UNCANNY X-MEN. Scritta da Chris Claremont, con il supporto di disegnatori come John Byrne, Dave Cockrum, John Romita Jr, Mark Silvestri, Arthur Adams, Rick Leonardi, Paul Smith, Jim Lee (e mi dimentico sicuramente più di un nome) fu rilanciata col mitologico Giant Size X-Men, che narrò l'origine di un nuovo gruppo di X-Men. Ad oggi, trent'anni dopo la conclusione di quella gestione, gli "X-Men di Claremont" rimangono una saga di incomparabile bellezza, importanza e passione, soprattutto per chi li ha letti all'epoca, ma anche per chi sa scoprirli oggi, o nella serie "Marvel Integrale" o negli Omnibus, entrambi in corso.

In Italia, abbiamo avuto la fortuna di avere un supervisore di impareggiabile valore, appassionato e competente, che per decenni si è occupato di gestire gran parte del mondo mutante: a lui ci siamo rivolti per avere degli approfondimenti che facciano da degno compendio della riedizione italiana della serie. Si tratta di LUCA SCATASTA, LucaS per gli amici, che ci ha prestato i suoi appunti per trarne dei pezzi per il blog. Quanti e quali lo vedremo anche grazie a voi: attendiamo QUI i vostri commenti, e anche via mail (info@antaninet.it) i vostri suggerimenti sugli argomenti da trattare...

Iniziamo da IN MEMORIAM (Uncanny X-Men #228), originariamente pubblicata su GLI INCREDIBILI X-MEN #31 ed al centro di un piccolo caso...



La storia incriminata della quale abbiamo deciso di cominciare a trattare del periodo Claremont non è, come mi aveva chiesto Francesco (titolare di questo blog, ndr) Ditelo a Sparta che apparve su GLI INCREDIBILI X-MEN 30, bensì Nel ventre della bestia che invece fu pubblicato nel numero successivo intitolato IN MEMORIAM. Non so perché, ma ricordavo anche io che fosse Ditelo a Sparta, però stiamo parlando di un presunto crimine editoriale accaduto ben ventinove anni fa... quando io avevo appena compiuto proprio ventinove anni (il che mi rende un giovane anziano di 58, evidentemente), ed ero ancora alle mie prime armi come editor. In realtà avevo intrapreso questo splendidamente sporco lavoro già nel 1989, collaborando con la Play Press attraverso l'agenzia di servizi poi diventata casa editrice Granata Press dei compianti Luigi Bernardi e Roberto Ghiddi.

Sul finire del 1990 però, tra servizio civile e molto più allettanti proposte economiche della concorrenza, ero passato alla Star Comics e Lupoi aveva premiato il mio "tradimento" con trenta denari, cioè con una serie di articoli sulla Storia Marvel per Cap & i Vendicatori, che da soli mi consentivano di guadagnare più che alla Granata/Play con sette testate mensili e vari speciali da curare. Agli articoli seguirono alcuni speciali, e poi la cessione della cura editoriale de GLI INCREDIBILI X-MEN. Poi sarebbero arrivate anche Starmagazine, La Tomba di Dracula, Devil Classic, il Marvel 2099 e la Image... ma questa è un'altra storia.

Concentriamoci ora su Gli Incredibili X-Men (per gli amici GIXM, d'ora in poi) che MML mi affidò quando anche lui si ritrovò costretto a donare un anno della sua vita allo Stato per il servizio di leva, allora obbligatorio. E, quando accadde, pensai di aver toccato il cielo: cosa poteva desiderare di più un nerd di ventotto anni cresciuto a pane e fumetti, per lo più Marvel, e appassionato di vicende mutanti? Nel mio caso, ero strafelice e volevo solo realizzare la migliore edizione italiana possibile delle X-storie di Claremont, anche se avevo la zavorra di un Alpha Flight post-Byrne e X-racconti da X-Men Classic. Pian piano mi liberai della zavorra, anche perché era imperativo che accelerassimo la pubblicazione italiana di Uncanny X-Men in modo da raggiungere la X-produzione Marvel più recente proposta frattanto dalla Play Press, in modo da organizzare in maniera leggibile e articolata il crossover Inferno. In questa rincorsa tuttavia mi ritrovai a dover gestire il gran finale della saga Fall of the Mutants su GIXM 31, dove solo il primo episodio dell'albo faceva parte della saga. E fino a poche pagine dalla conclusione, l'episodio in questione suggeriva che gli X-Men fossero caduti in battaglia. Nelle pagine finali però tutto veniva ribaltato: gli X-Men apparivano vivi e vegeti nella Cittadella Celeste di Regina Roma, pronti a trasferirsi in Australia. L'episodio successivo era una specie di fill-in elaborato in tandem da Claremont e Tom DeFalco, basato sull'appena avvenuta morte di Dazzler e degli X-Men. Con quello che all'epoca ritenni un colpo di genio, decisi di spostare in fondo all'albo italiano le pagine in cui si rivelava che gli X-Men erano sopravvissuti.

Apriti cielo!

Mentre piovevano proteste per la mia azione, lo stesso MML mi disse a brutto muso che non mi sarei dovuto permettere una libertà del genere.

A distanza di ventinove anni dal mio ventinovesimo compleanno e da quell'albo... che dire?
Oggi come oggi non mi sarebbe neanche lontanamente consentita una possibilità del genere: l'albo/volume originale americano è così e in Italia bisogna riportarlo (tradotto) alla stessa maniera. E' da poco uscito il quarto Omnibus degli Uncanny X-Men, e ho dovuto seguire esattamente la guida del volume americano, laddove per il terzo volume mi ero dilettato a inserire del materiale extra e toglierne dell'altro, ma soprattutto a scrivere parecchie pagine di redazionali per presentare le X-storie.

Ma oggi, come all'epoca, io continuo a essere convinto del fatto che nel momento in cui adatti un albo americano e lo inserisci in un contenitore dal formato differente, devi poterlo manipolare per renderlo più adeguato a esso e al pubblico che ti segue. Puoi ovviamente sbagliare, ma nel caso in questione continuo a ritenere di aver agito nella maniera giusta, anche perché ricevetti numerose lettere di apprezzamento per la mia scelta. Furono però molte di più quelle di protesta... e alcune persone si diletterano anche a suonare al mio citofono anche a notte fonda per dichiarare il loro dissenso.

Un abbraccio e a presto (spero)...

LucaS



Per domande o per suggerire i prossimi argomenti, rispondete qui sotto o scrivete a info@antaninet.it

8 commenti:

  1. "e alcune persone si diletterano anche a suonare al mio citofono anche a notte fonda per dichiarare il loro dissenso." Oggi forse utilizzerebbero Facebook e basta, anche se Scatasta non è presente sui social.

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  2. qualche tempo fa sfogliavo Crisis on Infinite Earths nei tp della play press che custodisco gelosamente. all'interno le note di LucaS con specchietti e spiegazioni esaurienti del mondo dc. tutto questo fatto per informare il lettore e per rendere fruibile la lettura. quel genere di note mi fece appassionare ai fumetti di super eroi, che per me all'inizio era ostici in quanto non conoscevo la continuity. adesso mi ritrovo la possibilità di leggere aneddoti, ricordi di quel periodo, della prima marvel italia e chissà quanto ancora. sì, vogliamo tutto, ma proprio tutto! con racconti del genere si potrà capire ancora di più le scelte editoriali e i problemi che affrontarono i tempi i curatori delle testate. stupendo!!!

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    1. CHE SPETTACOLO QUELLE NOTE! I miei primi albi DC, belli, difficili ma resi leggibilissimi dalle sue "note"...

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    2. Da LUCA


      "Comunque sia, grazie per il tuo commento e quello di Devil Davo sulle note di Crisis, un mio piccolo vanto per due motivi: 1) Pare che sia riuscito davvero a rendere più leggibile e fruibile a tutti una maxisaga complessa e meravigliosa come quella. 2) Scrissi quelle note per la gloria, dato che non mi furono pagate e, anzi, mi toccò lottare duramente per farle pubblicare. Per i dirigenti della Granata erano inutili e soprattutto un costo aggiuntivo: se le volevo, dovevo redigerle gratis. Stesso dicasi per le note di Nick Fury vs SHIELD. Detto questo, credo risulti anche più chiaro perché di lì a poco passai alla concorrente Star Comics: lì era il supervisore italiano a decidere come organizzare un albo, quante pagine di redazionali e di posta elaborare… e l'editore, Giovanni Bovini, pagava sull'unghia senza fare storie. Chi si dannava l'anima però era l'ottimo grafico Luca Loletti che impazziva per seguire le mie spesso folli indicazioni. Però le seguiva anche lui senza lamentarsi: che bel periodo quello della Star!"

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  3. ancora una cosa... anni fa max brighel a fronte di alcune mie domande sul perchè si voleva passare da l'uomo ragno a spider man, o sulla graduale scomparsa delle note, mi raccontò che c'era una maggiore richiesta dell'editore di rendere il fumetto uguale a quello marvel usa. stesso formato, stesse copertine e all'interno zero note dei curatori, se presenti in principio solo le introduzioni originali tradotte. e quanto riportato sopra conferma quanto mi fu detto. e a questo punto bisogna congratularsi con i curatori che fino all'ultimo momento, quando l'ordine fu imperativo, hanno cercato sempre di venire incontro al pubblico italiano fornendo un servizio che nessuno aveva. bravi!
    e da questo mio parere sono d'accordo con LucaS che si può adattare qualcosa se necessario. e buona pace ai puristi, che seguano in originale, invece di andare sotto casa delle persone :)

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  4. LucaS, che piacere leggerti di nuovo! Sono cresciuto sulle tue note (e contro-note :)) e seguirò con piacere questo blog.

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