mercoledì 11 luglio 2018

Staiano precisa alcune cose sugli Shockdom Point

Avevamo parlato della nascita degli Shockdom Point.
Alcune cose non erano chiare, quindi abbiamo deciso di fare qualche domanda al grande capo, il disponibilissimo Lucio Staiano...






Shockdom Point: ci spieghi come nasce il progetto?

Shockdom è sempre stata una casa editrice laterale, a volte controcorrente, a volte bizzarra, sicuramente difficilmente da incasellare in qualche definizione. Da quando le librerie generaliste (non tutte in realtà) si sono accorte dell'esistenza del fumetto, sembra che sia arrivato l'eldorado. Per carità, assolutamente contenti che un cambiamento culturale e insieme di business stia finalmente avvenendo, ma ci è sembrato poco corretto mettere da parte chi invece ha custodito il fumetto fino a pochi anni fa, cioè le fumetterie.

E quindi è nata l'idea di continuare a collaborare con esse, in maniera più particolare, una maniera peculiare, fattibile quasi solo con le fumetterie.


Vantaggi per gli aderenti?

Un supporto costante da parte di Shockdom nella vendita dei nostri prodotti; supporto che si traduce in operazioni di marketing, come variant cover dedicate, come pubblicazione di sedicesimi cartacei come anteprime da fare leggere ai clienti finali, possibilità di resi, fornitura di doppi espositori, sia da terra che da banco, e altre ancora
In cambio chiediamo un determinato impegno alla spinta dei prodotti e all'acquisto delle novità
E' una partnership, un prendere insieme una strada, che non sarà liscia, non può esserlo, ma che potremo percorrere solo parlando tra noi


E' un progetto elitario o una "sperimentazione?

Non è assolutamente elitario. Siamo partiti con alcuni dei partner con cui già avevamo un rapporto stretto. Se vuoi, vi stiamo "usando" per testare l'accordo, ma ci sono già state altre fumetterie che ci hanno chiesto di essere coinvolte e noi ne siamo solo felici.


Pensi che il reso totale, "come le librerie" (che poi è quello che realmente sono le fumetterie) sarà mai possibile?

Il reso è un discorso complesso. Io in realtà farei il discorso opposto, rendendo il reso in libreria non totale, per responsabilizzare l'acquisto.
Ma comunque in linea di principio sì, con una corretta organizzazione del tutto, si può fare anche in fumetteria, pur non mutuata dalla distribuzione libraria italiana, che ha troppe zone inefficienti.
Bisognerebbe sedersi ad un tavolo e parlarne, perché ogni parte ha le proprie ragioni e bisognerebbe trovare, o tentare di trovare, la strada più corretta per tutti.

Grazie per la disponibilità.

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