giovedì 2 gennaio 2014

Salvare il fumetto in 7 mosse

Ci stavo lavorando da un po', e mi è sembrata una buona idea per iniziare l'anno.



Facciamo finta che il fumetto sia in crisi.
E facciamo finta di voler affrontare il discorso seriamente. Che ci sia ascolto da parte di tutti, voglia di cambiare (voglia SERIA di cambiare) le carte in tavola. E le energie per farlo.
Ma già la voglia, unita ad un po' di concretezza, aiuterebbe.
Mi sono detto, allora, perché non buttare giù delle idee, dei "punti", proprio come se fosse una cosa seria?
Ecco che ne è uscito.

Mi sono dato due "limiti" nella mia dissertazione: idee PICCOLE e FATTIBILI.
"Piccole" significa concrete, poco costose, ma di buona resa.
"Fattibili" significa... no "il reso" - per fare un esempio e sgombrare subito il campo da equivoci - ma, magari, SI ad un reso ragionato... "Fattibili", significa a costo zero, o quasi. Si, un po' di impegno ci vuole: ma qualunque editore/distributore/fumetteria, può realizzare quanto segue coi propri mezzi.
E, ovviamente, si parla del lato "commerciale", non contenutistico/creativo, che non mi compete...



Partiamo, va...
(Nota: ci sono molti link a vecchi post, al solo scopo di approfondire quanto detto in questa sede ed evitare ripetizioni inutili di vecchi argomenti).

1-RESO RAGIONATO
Appunto perché ne abbiamo parlato. QUI c'è come il RESO vero può cambiare il sistema distributivo. Ma l'accoppiata editori/distributori, non consentirà mai ad un reso generalizzato. Quindi, facciamo una piccola proposta concreta, come indicato QUI: "Il reso "costa" 10-15 punti percentuali al sistema?
E SE LI PAGASSE LA LIBRERIA? Se la libreria si offrisse di rinunciare al 10% del prezzo di cover, MA SOLO PER QUELLO CHE RENDE? Così, il costo verrebbe pagato solo su quello effettivamente si restituisce, ed il libraio avrebbe si il suo margine, ma anche un piccolo paracadute che, anche facendogli perdere dei soldi (renderebbe comunque ad un prezzo minore di quanto pagato), gli permetterebbe di rientrare di parte dell'esborso iniziale, SENZA FARE SVENDITE, che danneggiano il sistema senza che ci sia un effettivo beneficio per nessuno. Anzi, come abbiamo visto, scontentando tutti."

2-GIORNATA DEL FUMETTO
Ci si è provato col Free Comic Book Day, ma il fumetto regalato (e basta) non funziona. La gente - forse - prende l'omaggio, e sparisce. Non è promozione: è volontariato.
Ci si è provato col Comics Day. Ma, gestito da Lucca Comics, è andato avanti finché ci sono stati i fondi ministeriali, per poi sparire. E, oltretutto, è stato fatto ad uso e consumo della manifestazione toscana, quindi inutile per tutti gli altri. Lucca Comics stessa, poi, è un evento mal sfruttato dal "sistema".
L'idea è semplice, però. Una volta l'anno, per un week-end, editori, distributori e librai, organizzano una "Giornata del Fumetto". Gli editori offrono sconti, buoni da riscuotere nei negozi, i negozianti fanno da terminale, magari si accollano una presentazione con autori. Il distributore fa da collante, e si occupa della logistica e, unitamente all'editore, della pubblicità nazionale (a livello locale sarebbe, poi, più facile per le librerie diffondere comunicati e notizie).
Potrebbe essere anche un momento per concentrare promozioni, lanci, nuove serie... Un momento che aiuterebbe tutti, grazie al lavoro comune, ad essere più visibili.

3-INFORMAZIONE B2B
Non esiste una vera informazione riservata ai negozianti.
A basso costo, si potrebbero realizzare newsletter dedicate, in cui - come per la varia - si parla del venduto di titoli simili o dello stesso autore, rispetto a quello promosso. In cui si parla - seriamente - della qualità del prodotto, del pubblico a cui si rivolge.
E' ridicolo che, ancora oggi, soprattutto oggi, si debbano sapere le novità - non "lanci", non anteprime o piani editoriali, quanto i dettagli delle promozioni o le scontistiche - dai propri clienti, che le leggono sulle pagine FB degli editori. O che... un negoziante debba vedersi recapitare una news già pubblicata da un sito di settore... Se un autore di un libro appare in tv, il distributore di varia mi avvisa, dandomi modo di fare scorta in vista di un eventuale aumento di ordini. Per il fumetto questo non accade e non è accaduto MAI. Anzi: spesso capita che gli albi da cui sono tratti dei film, o che comunque sono ad essi collegati, non siano disponibili al momento del lancio dello stesso nelle sale...
Oltretutto: tutti i distributori dovrebbero avere siti nei quali puoi ordinare, controllando contestualmente le quantità già richieste di un titolo, sia novità che arretrati; e tutti dovrebbero segnalarti codici a barre e permetterti di inserire un albo "sparandone" il codice. E siamo ben lontani, sia per il primo che, soprattutto, per il secondo punto.
Qui un investimento - di tempo e denaro - dovrebbero farlo anche i negozi: dotandosi tutti di computer, e informatizzando tutta la gestione delle vendite. Fin quando, però, tutto questo non troverà riscontro nel funzionamento del sistema, che deve fare dei grandi passi avanti, molti preferiranno il vecchio ed economico fax, alla fatica (ed ai costi!) che l'informatizzazione richiede.

4-FIERE COME MOMENTO DI PROMOZIONE
Le manifestazioni sul fumetto, che un tempo erano poche decine, oggi le trovi a pochi centesimi alla dozzina, dovrebbero essere un catalizzatore di eventi per il territorio. La fiera si fa una volta tanto, il fumetto esiste sempre. Coordinandosi con negozi, associazioni ed editori del territorio, la manifestazione potrebbe essere il culmine di una attività organizzativa, che spinga per proporre eventi tutto l'anno, per portare più persone possibile a conoscere e leggere fumetti.
Nel contempo, il biglietto della fiera, potrebbe essere legato a promozioni, che permettano di risparmiare acquistando fumetti, o presso la manifestazione stessa, oppure nei negozi della zona.
A Narnia Fumetto, da ormai quattro anni, abbiamo "rubato" una idea di "Più libri, più liberi": il biglietto di ingresso si sconta con acquisti fatti in fiera, in modo da incentivare acquisti, allo scopo di recuperare il (modico: 5 euro!) prezzo di ingresso.
E quest'anno abbiamo fatto anche di più, per incentivare gli ingressi.

5-PROMOZIONI RIVOLTE ALLE FUMETTERIE.
Le promozioni che distributori ed editori fanno al proprio pubblico ed ai negozianti, sono essenzialmente di due tipi: o le classiche con "prezzo lancio", generalmente per i manga, o quelle complessissime sugli universi supereroistici (vedasi Marvel Now e New 52 DC Comics).
In generale, manca un "modo" di proporre questi eventi, e di saper coinvolgere pubblico e negozianti: l'impressione è che si tenda a vendere il più possibile e basta, senza curarsi di DOVE e COME lo si faccia, e senza interesse per la soddisfazione di nessuno.
QUI abbiamo elencato una serie di consigli su come organizzare il tutto al meglio.
Inoltre, visto che spesso si punta solo sulle grandi fumetterie, penso che le promozioni possano essere tarate anche sulle capacità dei negozi medi e mediopiccoli.

6-EDITORI E DISTRIBUTORI NON DEVONO FARE CONCORRENZA AI NEGOZI. Evitando sconti e offerte, almeno quelli non episodici, e comunque SEMPRE nel rispetto della legge.
Puntando a far conoscere al proprio pubblico i punti vendita dove trovare libri e prodotti del loro catalogo.
Ma non mettendosi in diretta concorrenza - sleale, se fatta con sconti o offerte che sfruttano il margine maggiore che l'editore in quanto produttore ha - con quelli che sono i dettaglianti. Che, ricordiamolo, non hanno reso. Ne parliamo QUI.
E facendosi concorrenza vera tra di loro, come fanno i negozi.
Oltretutto, come spesso capita, distributori ed editori non possono scaricare sulle fumetterie le colpe delle carenze del sistema distributivo, delle quali, i negozi, sono vittime, non artefici.

7-PROMOZIONE
Social network, radio, tv, online. Per-vendere-un-prodotto-bisogna-spinegerlo.
Ne abbiamo parlato già in vari punti precedenti (e su svariati post), ma è necessario rifarlo, perché è un argomento cardine. Qualcuno leggendo "tv" o "radio" avrà riso, pensando ai costi.
Gipi in tv, senza costo alcuno, quante copie ha spinto di Unastoria?
Certo... "Di Gipi ce ne è uno solo". Ma perché, un buon ufficio stampa, non può portare alla luce anche altro? Pensiamo a quanto fatto per Orfani, o dalla Bao, che si promuove benissimo sui social.
Tra un massimo, GIPI, ed il minimo, zero, ci sono svariate sfumature: provare, non ha costi elevati.


Tante idee, non difficili, che richiederebbero un cambiamento di mentalità: passare dal semplice difendersi dalla crisi, dalla mentalità "da salvezza" a quella che può portare a vincere il campionato.

La semplicità, insieme all'impegno comune di tutti, può essere una chiave per riuscire.

5 commenti:

  1. Sono idee che varrebbe la pena analizzare e magari testare sul campo.
    Però ho qualche perplessita.
    Ad esempio sul punto del "dateci il reso in cambio di qualche punto percentuale in meno di guadagno".
    Traduco, non vorrei che questo "n%" in meno poi fosse girato al cliente.
    Capisco che qualcuno possa vedere male gli sconti delle fumetterie come "prassi", però i tempi sono duri per tutti e i grandi venditori non aspettano altro che accogliere a braccia aperte col loro "sempre -15%" tutti i lettori.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. come posso girare al cliente una diminuzione di sconto che ho DOPO il reso, ovvero al momento che l'albo non ho venduto.

      Diciamo anche una cosa, eh... i clienti possono e devono essere più consapevoli, comunque, di quello che significa fare loro uno sconto.
      Lo sconto come PRASSI non serve.
      Lo sconto per fidelizzare, magari con una tessera, si.

      Elimina
    2. Infatti temo più un discorso di principio, non di applicazione.
      "ho meno sconto dal distributore quindi non posso più farti lo sconto di prima caro cliente" (senza specificarne le regole).

      Ma come detto è più una paura, non mi permetto di dire che i fumettari in genere, nè tu in particolare, si comporterebbero così.

      Sullo sconto come prassi (fidelizzato naturalmente, lo davo per scontato) sarebbe giusto parlarne, ma di fatto c'è e bisogna tenerne conto.

      Elimina
    3. Purtroppo c'è.
      Io preferirei un prezzo di cover più basso, anche un pochino di margine in meno. Ma TUTTI che vendono a quel prezzo.
      Ma sono folle.

      Elimina