giovedì 22 ottobre 2020

Lucca CHANGES? Forse era meglio #luccaout

Come dicevamo qualche giorno fa, gli editori continuano a pensare a Lucca, un po' come una fidanzata che ci ha mollato di recente. Non riescono a farne a meno.

Anche adesso che la manifestazione, che ricordiamolo NON SI FARA' pure se nessuno lo dice apertamente, ha ulteriormente ridotto programma ed offerta in loco, annunciando persino il rimborso dei biglietti. Perché LUCCA CHANGES, in realtà, è solo dalla incredibile ostinazione a voler far passare per vero quello che in realtà non c'è...



Tutti parlano di Lucca Changes, di Campfire.
In realtà, va detto: la vera "Lucca" è su Amazon. Punto.
Perché gli appuntamenti dal vivo saranno pochi, ed estremamente contingentati.
E perché i Campfire si appoggiano totalmente sulle capacità organizzative di chi li mette in piedi, ovvero i negozi, che in gran parte non sono fumetterie indipendenti, ma altro.

Dopo tutta questa introduzione, che chi segue un po' il mondo del fumetto deve aver trovato abbastanza noiosa, la parte divertente continua ad essere quella degli editori: che continuano a parlare di uscite "lucchesi", di gadgets realizzati "per Lucca".
Settimana prossima il nostro lavoro sarà drammatico: perché arriveranno montagne di albi da sistemare, caterve di numeri uno, spesso con allegati. Colli e colli di materiale.
Già alcuni fornitori hanno annunciato che non manderanno arretrati, per la mole di lavoro.
Alcuni editori - bontà loro! - hanno offerto di anticipare tutte le "novità lucchesi" alla prossima settimana.

Gadgets, anticipi: tutto va bene, meglio averli prima che dopo o mai.

Ma il "prima" non è rispetto "A Lucca", quanto nei riguardi di Amazon, il vero partner di Lucca di quest'anno.

Assurdo che si continui a parlare di LUCCA CHANGES, di Lucca Comics o di materiale realizzato per questa occasione: assurdo che non si parli, allora, di LUCCA AMAZON, e che gli editori siano incapaci di pensare o svolgere attività diverse da Lucca, in questo periodo.

Anche quest'anno, che Lucca Comics NON SI FARA' - ripetiamolo, suona bene! - in questo periodo siamo e dobbiamo essere tutti concentrati su quello che non c'è, e non nella capacità di fumetterie e distributori - altri che vengono danneggiati, e senza reagire, da questa situazione - di tener duro e portare vendite durante il primo lockdown, successivamente e in questo momento di lockdown "di fatto" che stiamo vivendo.

Con un Natale sempre più incerto, dobbiamo sorbirci anche quest'anno una Lucca, che ci ostiniamo a voler vedere anche se non c'è.

Assurdo.

6 commenti:

  1. La testardaggine nel voler portare avanti "Lucca" è incredibile, messa nei termini in cui la descrivi, con gli editori che parlano di Lucca, Lucca, Lucca, senza nemmeno poter essere presenti nella ridente cittadina toscana.

    Io rimango soprattutto ancora basito ogni volta che penso che tutti si stiano gettando volontariamente nella bocca di Amazon, è ben oltre un patto con il diavolo.
    Un giro nella mia fumetteria che aderisce ad ALF lo farò di sicuro, invece. Forse spenderò solo 5-10 euro, ma voglio mostrare che lo sforzo organizzativo è apprezzato.

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  2. E io non ho ancora capito quali saranno queste fantomatiche offerte in partnership con Amazon.
    Per ora hanno pubblicato gli eventi che faranno a Lucca e mi sembrano di una poverinata assurda!

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  3. Cercano di piazzare la loro mercanzia sfruttando altri canali. Per molti chiudere il concetto di Lucca significa porre fine alla loro esistenza sul mercato e per altri vivere una profonda riduzione di dimensioni. In entrambi i casi sono cazzi amari per tutti. Ci piace pensare, tuttavia, che i veri responsabili di questo macello non siano i partiti che in questo momento si sono venduti il popolo italiano, ma il popolo che li ha votati per farsi fregare.

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    1. mi piace il tuo commento di estrema sinistra! potere al popolo!

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