domenica 4 dicembre 2016

Il Free Comic Book Day di Panini Comics: una opinione a caldo

In quasi tutte le fumetterie dell'Italico Stivale, circa 200, venerdì e sabato si è svolto il Free Comic Book Day Panini Comics (FCBD per gli amici).

L'editore modenese ha realizzato sei albi promozionali, da dare in omaggio ai clienti dei negozi aderenti.

Ne parliamo, a caldo, qui sotto.


L'evento è andato bene, mi ritengo soddisfatto: l'ho "usato" per festeggiare i TREDICI anni di vita del negozio, con promozioni, nuova tessera, lancio dell'Area Outlet ed autori presenti. Un investimento notevole, ma che ha ripagato in termini di incassi e in prospettiva.

Già: "prospettiva" è la parola chiave dell'iniziativa.

Nato negli USA quasi venti anni fa, il FCBD è approdato in Italia, promosso dalla Italy Comics di Paolo Accolti Gil. Negli anni, diversi editori hanno aderito, ma l'evento non è mai decollato, nell'attesa che qualche grande editore se ne accorgesse, arrivando a partecipare.

Molti anni dopo, Panini lo ha fatto suo, lanciando sei albi omaggio.
Eccoli.


L'evento è stato ben organizzato, ma come capita spesso con Panini, non arriva all'eccellenza cui potrebbe ambire: l'editore ha i diritti praticamente di tutto, poteva permettersi quantomeno di inserire materiale inedito, realizzando degli albi più interessanti anche da un punto di vista collezionistico, al posto di quelle che, alla fine, sono delle semplici anteprime, Civil War II a parte...

Carente è stato anche il "contorno": poster, materiale di supporto (cartoline, segnalibri...): niente di niente.

D'altro canto, Panini non ha lesinato in pubblicità: sui suoi albi se ne parlava abbondantemente.

E se il confronto deve essere con cose come il Batman Day, del quale - quasi TRE MESI dopo - ancora aspettiamo alcuni gadget, o con il novanta per cento delle promozioni del settore, fatte col copia ed incolla e con la fantasia di un ragioniere, Panini vince, come sempre, a mani basse...
A dimostrarlo basta un dettaglio: gli albi sono arrivati con svariati giorni di anticipo, e non a promozione già iniziata, o dopo, come spesso accade con un editore a caso del quale non faremo il nome: Lion. E questo non deriva dal fatto di essere una grande realtà, ma da pianificazione ed organizzazione...

Altissima la partecipazione delle fumetterie.
Ho sentito molti colleghi lamentarsi per la qualità degli albi, e per la mancanza di inediti all'interno: più giusta la seconda critica, rispetto alla prima. Per i costi, secondo me, c'è poco da dire: anche negli USA le fumetterie pagano l'adesione, pur con maggiore possibilità di scelta, quantitativa e qualitativa. E si parla - quasi sempre - di albi INEDITI, giova ricordarlo.

Ma, ripeto: pagare l'adesione è giusto: perché non è che il libraio sta "promuovendo Panini", ma dei prodotti che pure lui avrà. Il fatto che riesca a farlo grazie al FCBD, è tutto da provare: la mia esperienza personale è che i titoli coinvolti non ne risentiranno, come vendite, ma durante l'evento ho comunque riscontro di maggiore interesse per il fumetto e maggiori acquisti da parte dei clienti, in generale. Per far questo, ovviamente, è il negoziante che deve essere in grado di CREARE un evento: aspettare che sia Panini a portarti i clienti in negozio, è utopia.

Tralascio di parlare dei colleghi che hanno collegato l'omaggio all'acquisto obbligatorio, se non addirittura venduto gli omaggi: il discorso è complesso. Nella propria attività, ognuno, nei limiti della legge, si comporta come vuole, ed è intelligenza del cliente sapere che c'è concorrenza, e che se non si trova bene, può protestare col negoziante, e/o andare altrove.
Certo: alcuni comportamenti (venderli DURANTE la promo, per esempio) secondo me non sono corretti.

Ma bisogna sempre verificare: mi è capitato - in fiera - di vendere fumetti a clienti miei, che non li avevano presi in negozio "perché non li avevi", mi dicevano, mentre in realtà erano ben esposti. Così come di clienti che mi abbiano rinfacciato comportamenti che, in realtà, e glielo ho dimostrato, non dipendevano da me, come fumetti "non arrivati", che in realtà non erano mai usciti.
Parafrasando quel maestro di vita del Dr House: il cliente mente. Inconsapevolmente, ma spesso osservando con superficialità, vede quello che vuole vedere, sente quello che gli pare, e poi lo racconta in giro senza fare nomi.
Se ci sono comportamenti scorretti, vanno denunciati.
O, almeno, si protesta col titolare del negozio, magari per chiarirli.

Infine, i clienti.
Sarebbe "carino", a fronte degli omaggi, acquistare qualcosa.
Ma non è assolutamente obbligatorio farlo.
Mentre NON E' educato devastare il negozio, convinti che sia TUTTO GRATIS.
Tanti i vandali, ma non valgono neanche uno dei bambini, cui ho regalato con piacere svariati fumetti, vedendo nei loro occhi la gioia di chi si porta via qualcosa, magari di bello, sicuramente di inaspettato, da leggere.

E, anche solo per questo, non mi pento di aver aderito.

2 commenti:

  1. ....ieri, ritirando il (buon) contenuto della mia casella, mi sono ritrovato nell'evento a cui anche il mio fumettaro di fiducia ha aderito (per fortuna niente "vandali") La cosa mi ha fatto piacere (anche se nello specifico non ho avuto tempo di condividere e scambiare opinioni con i partecipanti) perchè è l'ennesimo tassello a supporto di un "rilancio aziendale" (è una nuova gestione) che va avanti ormai da più di un anno (e rispetto alla vecchia gestione, secondo me i risultati si vedono) Mi complimento con te anche per quanto riguarda la creazione dell'area outlet (girerò l'idea anche al mio fumettaro, per i motivi di cui sopra) e ti faccio gli auguri per i tredici anni di attività....avanti tutta!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. grazie! ed in bocca al lupo al folle che ha preso in gestione una attività in questo momento :)

      Elimina