mercoledì 28 dicembre 2016

La Crisi dei Lettori: mancano le librerie?

Ho visto che molti si sono allarmati per questo post.


L’indagine evidenzia come il 21,1% della popolazione residente in comuni con più di 10mila abitanti non ha una libreria vicino (sono esclusi i comuni dove possono esserci cartolibrerie, edicole-negozio, centro commerciale con librerie come bacino di attrazione del comune). Detta in altro modo, sottolinea un comunicato, esistono oggi in Italia 687 Comuni sopra i 10mila abitanti, l’8,6% del totale, che non hanno una libreria.

Esiste una correlazione tra assenza di librerie e indici di lettura? “A giudicare dai dati, sì – risponde il responsabile dell’Ufficio studi Aie, Giovanni Peresson – Nelle aree metropolitane e centri urbani maggiori (con più di 50.000 abitanti) – dove il tessuto di librerie, ma anche di servizi bibliotecari è più fitto e solido – gli abitanti residenti che si dichiarano lettori di libri sono, rispettivamente, il 51,1% e il 44,4%. Già nelle periferie delle aree urbane questo valore scende al 42,8% (nonostante la relativa facilità di spostamenti verso le aree centrali della città). Poi l’indice di lettura cala al calare della dimensione del centro urbano: 38,1% nei comuni tra 10-50mila abitanti; 39% in quelli da 2-10mila; fino al 35,4% nei comuni (e sono tanti) fino a 2mila residenti. E non è un caso che le perdite maggiori di lettori negli ultimi 5 anni sia avvenute nei piccoli centri (-15,3%, rispetto a una perdita media nazionale del -9,1%). Mentre nelle aree metropolitane questo calo si è arrestato al -3,1% ma per risalire al -5,1% nelle periferie”.



Leggendo bene i dati, mi è venuta una domanda: le persone non leggono perché non ci sono librerie o biblioteche, o è vero il contrario... ovvero che queste ultime non "attecchiscono" dove ci sono meno lettori? Forse è una analisi semplicistica, è vero. Ma è anche vero che questo genere di attività viene spesso scambiata per culturale, senza rendersi pienamente conto che è e rimane commerciale: quindi, se non hai clienti, a chi vendi?
Va anche detto che le grandi città hanno maggiore turismo e "giro" di persone (università, lavoro): quindi maggiori acquirenti occasionali.


Allora, di cosa stiamo parlando?
Possibile che una analisi dei dati sia così superficiale?

Certo: la concorrenza di Amazon e dei grandi portali online, non sostenibile per via degli sconti che offrono - non entro nel merito - indubbiamente affossa le piccole librerie. Ma è anche vero che queste ultime offrono un servizio prezioso e spesso insostituibile. 

Ho un negozio da tredici anni, ma vendo online da sedici: quando ho iniziato, c'era poco o niente, su internet. Iniziai con Ebazar, antesignano di Ebay, quindi realizzai "in economica il mio sito. Poi le fiere, qualche anno dopo il negozio.

In questi anni, penso di aver trovato tanti clienti, ma anche di averne formati molti (mentre l'esperienza con loro arricchiva me come venditore): ho tanti esempi di persone che hanno scoperto il mio sito, e che hanno scelto i servizi che offriamo. Tanti sono cresciuti negli anni: studenti squattrinati, piccoli acquirenti che in molti non avrebbero fidelizzato, ma che poi diventavano lavoratori, e col proprio reddito crescevano anche come clienti. Poi... qualcuno smetteva, una volta diventato disoccupato, ma questa è un'altra storia...

Insomma: io credo che il servizio che offrono le librerie indipendenti sia prezioso ed insostituibile, e per questo per  me stesso, da anni, non acquisto online se non da privati, mai da quei grandi siti che stanno affossando l'editoria, proponendo sconti che non valgono il servizio legato al negozio di cui sei cliente fisso. E lo stesso vale per molte grandi librerie, che hanno tutte gli stessi titoli, suddivisi nello stesso modo, niente di più da offrirti, e che non hanno altro metodo di incentivo se non carte o sconti. 

Da cliente, non sono mai stato soddisfatto delle fumetterie che frequentavo: per questo, appena possibile, cambiavo. Per questo, non davo l'esclusiva a nessuno.
Da quando ho una mia attività, ho cercato di diventare "la fumetteria che volevo": non so se offro un servizio favoloso, o se qualche cliente mi sogna la notte. So che io sarei soddisfatto di entrare in un negozio così.

Sull'argomento torneremo parlando del 2016 per un bilancio di fine anno.
Intanto, guardate bene da chi vi servite, e cercate sempre il fornitore migliore: la fuori, da qualche parte, esiste.

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