venerdì 30 settembre 2016

LuccaComics mette gli autori al Bar (o in un Caffé!) - parte 3: dice la sua Manthomex

Abbiamo parlato della situazione dell'Artist Alley (d'ora in poi A.A.) di Lucca Comics 2016.
Fabio D'Auria, colorista e disegnatore, ha gettato il sasso nello stagno: "Ieri, 22 settembre la segreteria ci ha comunicato che la Comics artist area è stata ricollocata nella caffetteria di Palazzo Ducale".
Il discorso è continuato, con Elena Casagrande, che ci ha detto la sua.

Vi invito a leggere i due post, perché gli intervistati hanno detto delle cose davvero importanti.
Ma nel frattempo, sono venute fuori alcune novità: ovvero che Lucca Comics non vuole una Artist Alley all'americana, quanto un "Caffé degli Artisti": Fabio D'Auria ha parlato con l'organizzazione, e ne ha ottenuto diverse risposte, assolutamente non banali, che ha postato sul suo profilo.

Fermo restando che stiamo cercando anche noi di avere alcune spiegazioni, intervistiamo qui sotto Mauro "Manthomex" Antonini, che ha anche lui delle cose interessanti da dire, sia riguardo l'A.A. di Lucca Comics, che sulla propria esperienza...




Mi racconti la tua esperienza all'A.A. di Lucca Comics?

Quando ho saputo che, anni fa, alcuni autori del fumetto italiano stavano facendo una raccolta di firme per proporre all'organizzazione di LC & G la creazione di un artist alley interna alla convention ho subito aderito. Ritenevo assolutamente opportuno che una con così importante a livello europeo ne avesse una. L' AA poi si realizzò, ma il primo anno non potei partecipare. LC & G richiedeva, per essere annesso, un curriculum che prevedesse alcune pubblicazioni cartacee e io - attivo principalmente sul web - non ne avevo a sufficienza. Ma fui comunque felice che si realizzò e andai a Lucca da "turista" a salutare amici e colleghi. Dal secondo anno in poi partecipai perché avevo raggiunto le pubblicazioni sufficienti per essere parte dell'AA. In ogni modo questa cosa della selezione secondo quante pubblicazioni cartacee si hanno alle spalle l'ho riscontrata solo a Lucca. Avevo già partecipato a AA a Londra, Parigi e Berlino, più varie in italia. In tutti i casi richiedono il curriculum artistico. Visionano i lavori, la qualità di ciò che offri e ti accettano o meno. Nessuno, a parte LC & G mi ha mai chiesto se pubblicavo o meno su carta. Ho una pagina Deviant che vanta più di un milione di visualizzazioni (solo per dire il sito in cui sono più visionato) e per l'AA di Lucca questo non  valeva praticamente niente.


Raccontaci della tua partecipazione...

Il primo anno che partecipai, buona. C'è da dire che il fatto che facessi parte degli autori della maggior Con italiana e una delle maggiori Europee già mi bastava a essere contento. Notai però subito che c'erano dei problemi basilari che imputai inizialmente al fatto che era solo il secondo anno che LC & G organizzava un AA e che era la mia prima partecipazione. In breve: la posizione decentratissima rispetto al "cuore" della Con e difficile da trovare - sia se si è muniti di mappa o meno - del padiglione AA - ci rendeva "laterali" sotto tutti i punti di vista. Anche, e sopratutto agli occhi del pubblico. Eravamo un po' i figli di un dio minore, in quella posizione, tra l'altro nello stesso padiglione della Self Area. Quindi cosa succedeva? In primis il pubblico arrivava con difficoltà al nostro padiglione, non sapeva assolutamente chi fossimo e cosa stessimo facendo li e alcuni ci credevano parte dell'area Self, con le autoproduzioni. E quindi si creava un sacco di confusione. Molte persone che sapevano che ero a Lucca poi, a Con finita mi hanno chiesto "ma dov'eri?" ma sopratutto mi sono trovato a dover spiegare chi fossi e cosa facessi a grossomodo tutto il pubblico che passava davanti al mio tavolo. Il primo anno pensai fosse dovuto al fatto che ero poco conosciuto in Italia e che non ero un autore abitudinario di Lucca. In realtà questa cosa si è ripetuta anche negli anni successivi, quando ero già stato presente a Lucca stessa, a molte Con italiane e europee. Il pubblico che arriva a quel padiglione non ha idea di cosa sia un AA e cosa si faccia in un AA. Domande come "perché devo pagare un disegno?" o "Ah, perché? Si paga?" riferito ai miei sketchbook sono state frequentissime. Per carità, chi non è avvezzo alle Con e se ne esce a sproposito capita un po' dappertutto (in Italia eh! A Londra nessuno si permetterebbe di uscirsene con una domanda del genere) ma a Lucca è la norma. Io di solito rispondo con la formula "Ha mai chiesto al suo verduraio se deve pagare un pomodoro?" però dopo un pò diventa stancante e anche umiliante, sinceramente. Con persone con cui avevo più confidenza, alla solita domanda "perché devo pagare uno sketch o un disegno" ho spiegato che l'AA si paga, in più, che un autore dell'AA di norma non è invitato da un editore o dall'organizzazione, questo vuol dire che deve pagarsi anche il viaggio, l'albergo e tutti i pasti e che Lucca non ci va leggera con i prezzi di un po' tutto in quei giorni. Quindi, come regola del commercio, almeno ci si dovrebbe rientrare con le spese. E a volte mi sono sentito rispondere anche "Ah! Perché voi pagate per stare qui?".
Per questi e vari altri motivi - ultimo dei quali un'entrata economica non strabiliante - ho deciso, dall'anno scorso di non partecipare quest'anno all'AA.
Per essere chiari, io ho notato che vendo meglio anche se sono più comunicativo e "di spirito". Se gioco con il pubblico. E' una cosa che mi piace e mi appaga. E' il motivo principale per cui faccio le fiere. E se in una fiera ti devi continuamente auto-giustificare o spiegare cosa sei li a fare ti spegne, ti rende meno brillante e quindi, anche per questo rendi di meno, vendi di meno e ne esci meno soddisfatto.


Come è il confronto con le "vere" Artist Alley"? Puoi raccontarci qualcosa?

Beh, l'anno scorso mentre ero in preparazione per Lucca contemporaneamente avevo preso anche il tavolo per la London Super Comic Con, mi capitò, nella stessa settimana di dover contattare entrambe le organizzazioni. LC&G per un errore fatto da loro nei miei confronti, Londra per un errore fatto da me. Per far in modo che LC&G correggesse un SUO errore ci sono voluti sette giorni di telefonate, rimbalzi da una persona all'altra, sentendomi trattato davvero come l'ultima ruota del carro, e il tutto si sarebbe risolto con una semplice mail con scritto "Ok, materiale ricevuto, ci scusiamo per averle mandato una mail in cui ci risultava che il suo materiale non fosse pervenuto". A Londra, per un errore MIO, e un tantino più sostanziale, un errore di coordinare bancarie nel fissare il tavolo, ho scritto una mail all'organizzazione e mi hanno risolto il problema in tempo reale. Davvero, cinque min di orologio. E ho potuto saldare il tavolo in tempo.


Pensi - anche alla luce delle ultime dichiarazioni - che ci sia da gettare la spugna?

Se le cose continuano così, si. Ripeto prima di tutto perché decentralizzare gli autori dell' AA rispetto a quelli ospitati da organizzazione o editore da l'idea al pubblico che ci siano autori di prima, seconda e terza fascia, mentre l'A.A. ha come concetto quello di esporre tutti gli autori uno accanto all'altro (a Londra siamo disposti in ordine ALFABETICO) e lasciare al pubblico la scelta da chi andare e perché. Mi sembra che LC&G stia ragionando come fiera dell'Editoria a Fumetti più che come fiera del fumetto. E non c'è niente di male a farlo, solo che bisognerebbe essere chiari con gli autori nel dire che se non si è ospitati da editori o fumetterie/stand si finisce in posizione di demerito. A quel punto starà all'autore scegliere se partecipare comunque o no.


Spiegaci meglio: quest'anno perché non hai partecipato?

Non ho partecipato a LC&G per i motivi sopra elencati e, sinceramente, perché Lucca (città) sta divertendo ingestibile durante i giorni della Con. In qualsiasi altra città ci sia una Con, una volta chiuso il lavoro, i chiude anche la Con. Si va a cena, si gira la città (se parliamo di una capitae europea). A Lucca la città è la Con e viceversa. E non stacchi mai. E' come se si continuasse a lavorare. Inoltre i locali della città non sono minimamente abituati a gestire la mole di persone. Io ho diverse allergie e intolleranza alimentari e troppo spesso mi sono sentito dire - anche da ristoranti rinomati che durante l'anno sarebbero meta di turismo gastronomico - "stasera c'è solo questo. Non abbiamo altro". E il tutto dopo aver aspettato tre/quattro ore per avere il tavolo. Davvero la città non riesce più a reggere la pressione della Con.


Ringraziamo anche il gentilissimo Mauro Antonini e... alla prossima puntata di questa interessantissima telenovela!

4 commenti:

  1. Voglio farti i complimenti per come stai seguendo la storia, contattando più voci e ponendo le domande giuste. Interessante anche questa testimonianza... e complimenti per lo sbattimento, davvero.

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    1. grazie, ci si prova.
      Speriamo che Lucca ci risponda, così avremo anche una voce ufficiale...

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    2. mi verrebbe da dire "see, buonanotte", ma cerco sempre di essere ottimista :)

      a me pare già in miracolo che D'Auria sia stato contattato telefonicamente dall'organizzazione, figuriamoci. non solo perchè è incredibile che abbia trovato un interlocutore, ma anche un interlocutore che sappia usare il telefono e non il telegrafo, viste le risposte medievali che ha dato.

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    3. da quello che ho appena visto, forse ti sbagli :)

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