sabato 29 novembre 2014

Quanto valgono i miei fumetti?

Tornando da Lucca Comics, il 3 novembre facciamo una deviazione per Pistoia.
Obiettivo: svuotare la casa di un tizio da qualche scatolone di fumetti d'epoca.
Uno dei migliori acquisti di sempre per rapporto qualità/prezzo, ma anche una avventura ai limiti dell'assurdo della quale prima o poi vi parlerò...

Nel frattempo, ricevo questa mail:

Buongiorno,
Vi contatto per chiedervi, cortesemente, un aiuto per una valutazione del libro "V for Vendetta" edizione Milano libri del 1994, l'ho acquistato al comix di Lucca, posto che, non m'intendo per nulla di fumetti e non ho intenzione di rivenderlo, per me ha un valore affettivo perché sono anni che lo leggo.
Vorrei solo capire se l'ho pagato troppo (80 €), in quanto da alcuni amici mi è stata fatta questa affermazione,  il libro è in ottime condizioni, presenta solo una lieve piega sulla copertina.
Mi auguro che possiate rispondermi, ringraziandovi anticipatamente, un cordiale saluto.




Le rispondo, dicendole che la valutazione è sicuramente corretta.
Fermo restando che, sparare quotazioni senza vedere l'oggetto, non è cosa da farsi ("ottime condizioni"? Mi hanno portato cose che dovevano essere "come nuove" ed avevano degli strappi in copertina; "lieve piega sulla copertina": cosa significa?), faccio uno strappo alla regola, visto che si tratta solo di una consulenza... E, considerando che le ultime versioni di V for Vendetta costavano, da nuove, quasi 40 euro, e che, appena esaurite, sono schizzate verso i 50-60, per una prima versione in volume dell'opera, 80 euro ci stanno tutti, considerando qualche - lieve, speriamo! - difetto.
Da perfetta, secondo me, merita anche più di 100 euro.

Detto questo la mail mi porta a due considerazioni:

La prima: come si valuta un fumetto? Ne abbiamo già parlato bene qui e qui.
In particolare, cliccando sul secondo link, trovate un piccolo vademecum sul come si calcola un prezzo di acquisto.

Spesso, quando valutiamo le nostre collezioni, siamo un po' - perdonate il termine - disonesti.
Mentre, infatti, quando dobbiamo comprare, cerchiamo di valutarli il meno possibile, quando vogliamo venderli, abbiamo sempre numeri originali ("Tex? No, sono vecchissimi, sicuramente originali! Erano di mio zio, che li comprava quando era piccolo. Ora ha trent'anni!"), in condizioni perfette ("Quello? E' solo un piccolissimissimo strappetto... capirai! Saranno solo quattro o cinque cm!"), al limite del sovrannaturale ("Hai presente i fumetti nuovi, mai toccati? I miei vengono prima! Sono migliori di quelli che hai in negozio, anche di quelli appena stampati!"), e ovviamente vogliamo darli via ad un prezzo maggiore di quello che... ci farebbe il negoziante cedendoli a sua volta!

E non parlo di normali affermazioni "da trattativa": definire perfetto un albo con degli strappi o delle piegature, dire che un Dylan Dog con scritto RISTAMPA in copertina è originale, implica una discreta superficialità, quando non una certa dose di disonestà...

Magari, sentiamo più campane, informiamoci su internet.
Ma, se ci rivolgiamo ad un negoziante... fidiamoci di quello che dice...
Altrimenti, c'è sempre la soluzione eBay: 99 centesimi di base d'asta, e poi lasciamo fare al mercato...

Ma, soprattutto, la riflessione che mi è venuta, leggendo la mail di cui sopra è: perché valutare i propri fumetti se non si intendono vendere?

Me lo chiedo perché questo è un comportamento, una linea comune a quasi tutti gli appassionati o i lettori di fumetti. Vi chiedete mai quanto vale la Gazzetta dello Sport comprata giorni fa, o i romanzi che tenete in libreria, o i vecchi dvd? Non credo.
Eppure, quando si hanno dei fumetti, si deve sempre cercare una quotazione.
Persone che vengono, spesso in fiera, ma anche in negozio. Ti chiedono valutazioni, magari ti portano anche i fumetti. Per poi dirti - talvolta anche prima che spari un prezzo - che "non voglio assolutamente venderli... è solo per sapere quanto valgono".

Un altro sinonimo, secondo me, della scarsa considerazione culturale ed artistica ("Parolone!" dirà qualcuno) che abbiamo dei fumetti.
Come a dire: almeno, che abbiano un valore economico.
Almeno.

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