mercoledì 5 giugno 2013

Ancora su Long Wei (e sulle edicole in crisi)

Un interessantissimo post sul blog di Roberto Recchioni, dà il là ad una serie di riflessioni.
Siccome spesso e volentieri abbiamo parlato di distribuzione, ci piace poter evidenziare alcune cose.

Il progetto Long Wei, ne abbiamo parlato, è sicuramente valido.
Ma una cosa è fare un buon  prodotto, un'altra è saperlo vendere.
Dicevamo: "nei cataloghi di quest'anno non è apparso. Alle fumetterie non sono arrivate informative dai principali distributori. Il numero zero, venduto a Cartoomics di marzo non è stato mai distribuito nei negozi: ma questa è la prassi (...). E, come tutti questi numeri zero, Long Wei lo ritroveremo alle fiere, venduto a caro prezzo, in speculazioni che non servono, sicuramente a promozionarlo"...

In realtà, forse, a giorni arriverà il numero uno. Ripeto: forse.
In edicola a fine maggio, in fumetteria a metà giugno, grazie ad unico e piccolo trafiletto su un catalogo. Senza immagini, senza presentazioni.

E qui possiamo allargare il discorso alla distribuzione da edicola, che da anni è in profonda crisi, grazie alla concorrenza dei grandi supermercati, al fatto che la gente legge di meno, e che - paradossalmente - le novità in uscita aumentano.
E poco importa se il problema sono i distributori o le edicole, perché un editore con l'esperienza dell'Aurea/Eura, sa dove sono i problemi, e deve essere il primo ad interessarsi alla loro risoluzione. Altrimenti, a che serve l'editore? Se si limita a ricevere le tavole dagli autori ed a stamparle, e non fa pressione sui distributori, e non organizza la promozione, quale è la sua utilità?
Tutto già visto, prima che per Long Wei per Metamorphosis di Giacomo Bevilacqua.

Ma il buon Roberto analizza tutto al meglio, e quindi è inutile tornarci prima.

Unica omissione, il ruolo delle fumetterie. 
In Italia, molti fumetti non si trovano in fumetteria. E' come dire che vado al pub e non c'è la birra, o che dal tabaccaio non trovo le sigaretti. Bonelli, Disney, Eura/Aurea e tanti altri editori o non si distribuiscono nelle librerie specializzate e, quando lo fanno, le scontistiche ed i tempi non sono comunque paragonabili a quelli degli altri fumetti.
E dire che questo canale presenta diverse - e utili per l'editore - prerogative: nessuna resa, concentrazione alta di appassionati e pubblico "specializzato" (rispetto all'edicola, almeno!), promozione ed esposizione, che nelle fumetterie è sicuramente maggiore, oltre che un certo "rispetto" del prodotto, che si può trovare in condizioni migliori.

Quindi: si, di Long Wei hanno parlato in molti, ma la promozione in un intero settore è stata assente.
Non poca: ASSENTE.

E, in un periodo di magra, forse, persino il piccolo aiuto come quello che possono dare le fumetterie non è disprezzabile. Lo ha capito saldaPress, che ha distribuito anche in fumetteria la nuova edizione "economica" di The Walking Dead. Certo, ora l'editore si sta fregando le mani, ma sarebbe interessante sapere quando torneranno disponibili i primi numeri e, soprattutto, se quest'ultima versione dell'opera ha in qualche modo inciso sulle vendite dei volumi da libreria (ovvero: tutti i "nuovi" lettori avrebbero snobbato l'edizione più costosa?).
Come sempre, chi vivrà vedrà... ma tanto i dati di vendita continuano ad essere segretati, per cui...

Senza dimenticarsi, che proprio il John Doe che citava Recchioni, fenomeno di vendite - e soprattutto di consensi - degli ultimi anni, è stato un fenomeno anche in fumetteria. Qualche cosa significherà, no?

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