giovedì 21 marzo 2013

Fumetteria: chiuderla


E' sulla bocca di tutti: la "trilogia dell'aprire una fumetteria", ormai la chiamano.
Si è iniziato con "Ti piace la pizza? Perché non apri una pizzeria?", si è continuato con "Ma perché non apri una fumetteria?". Dopo lo speciale "Diventare una libreria vera...", ora chiudiamo il cerchio parlando di come si chiude, una fumetteria.
In futuro, aspettatevi una nuova trilogia, ambientata prima della precedente: "Da grande aprirò una fumetteria", seguito da "Ehi, fumettaro: assumimi", per concludersi con "Da fedele cliente a spietato concorrente". Poi, tra molti anni, un'ultima (?) trilogia, conclusiva della saga: "Fumettoché? No, non hai diritto alla pensione!"; "Protesi, dentiere e fumetti"; "Come ottenere l'autorizzazione a farsi tumulare nel proprio negozio".
Il tutto sarà raccolto prima in tre eleganti trade paperback, e quindi in un fighissimo omnibus deluxe absolute, con cofanetto richiedibile solo se si è stati Reboot Point o se la propria fumetteria ha aderito a tre promozioni a caso negli ultimi 3 giorni.

Seriamente: l'intento è sempre quello: con toni diversi, far capire che la passione non basta.
Spesso non bastano neanche soldi e duro lavoro, figurarsi.

Ma, complice l'AFUI, continuano ad arrivare mail di questo tono:
"Salve, sto valutando l'idea di aprire la fumetteria dei miei sogni, ma non
so nemmeno da dove cominciare. Quanto capitale occorre? Quali documenti
occorrono per farlo?E' necessario avere p.iva e registratore di cassa? Quale/i distributore/i contattare? E' meglio un franchising? E' meglio vendere solo albi americani (di tutti i tipi) o anche manga? Grazie in anticipo per l'aiuto".

Negli ultimi sei mesi del 2012, ho ricevuto la comunicazione di almeno una decina di chiusure, da parte di fumetterie. Spesso, accompagnate da tanto di foglio excel, con listato il magazzino...
In Italia ci sono circa duecento fumetterie (stando a quello che dicono i distributori). Parlo di una stima di massima, contro non ricordo se quattro o cinquemila librerie di varia. Contro distributori ed editori che vendono online e con lo sconto; contro una cinquantina di fiere in cui trovi svendite al limite (spesso oltre) della legalità. Concorrenza spietata.

Se il sottoscritto, povero libraio di provincia, conosce - esagero - trenta o quaranta colleghi, di cui una decina hanno chiuso in sei mesi, come è messo realmente il mercato?
In quanti ci hanno abbandonato nel 2012?

Oltretutto, il mercato spinge talora verso l'edicola (vantaggi: allegati editoriali, pubblicazioni a basso prezzo, visibilità alta), talora verso la libreria di varia (pro: pubblico selezionato ma con maggiore capacità di spendere e passione per la lettura, tantissimi punti punti vendita esistenti contro le poche fumetterie), ignorando la libreria specializzata che tanto acquista senza poter rendere.
E con tutto che sia edicola che libreria di varia, sono in forte crisi...


Forse, prima di investire in una attività, bisognerebbe aver chiare quelle che sono le proprie priorità...




Per finire, diciamocelo: forse, anche certe pubblicità non aiutano...


Per finire, un occhio a questo post: sono passati due anni e mezzo, e sembra scritto ieri...

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