giovedì 23 agosto 2012

Editori Creativi #6: sulle spalle delle fumetterie



I cataloghi servono ai clienti dei negozi per prenotare quello che uscirà nei mesi successivi.
Sono uno strumento informativo realizzato dai distributori, i cui contenuti sono frutto delle indicazioni degli editori: per questo non sono super partes, e quanto scrivono va spesso ponderato. Insomma: non tutto è un capolavoro, e non ogni autore è un genio...

Altre volte abbiamo parlato di come diversi editori pieghino un po' i calendari delle uscite alle proprie esigenze di cassa, facendo uscire gli albi più appetibili o più costosi, in occasione delle manifestazioni (in fiera un editore che vende direttamente, incassa il DOPPIO di quello che rende la normale distribuzione); si è anche detto di come siano le fumetterie a pagare gran parte del costo del catalogo, perché spesso e volentieri comprano e regalano decine di Mega, Anteprima e GP Previews, pagandolo esattamente il prezzo di copertina. Cose che non hanno pari in nessun settore commerciale!
L'unico catalogo gratuito continua ad essere Direct delle edizioni BD e JPOP, del quale abbiamo già parlato.

Ma il catalogo è uno strumento anche per la fumetteria, che ordina in base, si, alle prenotazioni, ma mettendoci del suo, perché nessuno compra di tutte le uscite solo il prenotato. Quindi, quando io, libraio, prenoto, ho le stesse informazioni che ha il mio cliente. Le poche indicazioni supplementari inviate dai distributori, parlano di prezzi, sconti, provano a farti ordinare tanto di più, offrendoti poco di più, ma non ti informano su contenuti, sugli autori, non ti dicono "se hai venduto tante di questo titolo, prendi quest'altro, che è dello stesso disegnatore/scrittore/genere". Non ti informano, insomma, ma ti trattano come un utente qualsiasi.
Cosa che non accade nel mondo delle librerie "vere" (ne parlammo qui), del quale siamo sempre più uno scimmiottamento, un po' come Bizarro per Superman...

Ma questo era solo un preambolo.
Il problema è questo.
Uno dei principi di fondo è sempre stato questo: se qualcosa è su un catalogo, sia esso gadget, sia esso volume a fumetti o libro, sia un dvd, è ordinabile.
Sempre.
O, meglio, tranne rare eccezioni, dovute sempre a qualche errore del distributore o dell'editore, o ad albi che si esauriscono misteriosamente appena distribuiti. Questo è uno dei fondamenti del sistema attuale: i cataloghi sono fatti per ordinare? Ok, allora io ti garantisco che ti do quello che ordini, perché è su un catalogo.

Semplice, logico.

Ma a pagina 34 di Mega 182, datato agosto 2012, dove troviamo già le novità per le fiere autunnali (sia mai...), accade un piccolo grande "strappo" (chiamiamolo così...): Lanterna Verde 7 viene presentato, allo stesso prezzo, con una cover alternativa, realizzata da Tyler Kirkham, ospite di una manifestazione che si tiene -non ricordo dove- in Toscana, nei primi giorni di novembre.
Si legge, nella descrizione dell'albo che è limitato alla sola manifestazione, con cover esclusiva dell'autore di cui sopra, "ospite d'onore della fiera".
Contatto Alastor, che realizza il catalogo Mega, oltre a distribuire in esclusiva Lion, ediore di Lanterna Verde, e mi viene confermato quello che temevo: l'albo non verrà distribuito nei negozi. Punto.
Sarà una esclusiva della manifestazione.
Quale è il problema? Forse non è diritto di un editore, quello di fare albi che vengano distribuiti solo in fiera? Oltretutto è una variant, quindi nulla toglie al lettore, mentre il collezionista se lo potrà procurare in fiera. Aggiungiamo anche che c'è un disegnatore ospite, quindi giusto "onorarlo" con la variant.
E infatti il problema non sta qui, ovvero nella realizzazione o nella mancata distribuzione nei negozi. Tutte cose legittime.
Ma la domanda è un'altra: è il caso di pubblicizzare su un catalogo qualcosa che non è ordinabile dallo stesso? Non è un po' come entrare di soppiatto nei negozi e offrire qualcosa che non esiste o che, meglio, è possibile avere solo altrove? Non è come sfruttare una rete di vendita senza offrire nulla in cambio?
Perché se vai in quella fiera, puoi averlo, sennò no.
Badate bene: non è questione di guadagno, ma di principio.
Perché, tra edizioni limitate e non più richiedibili -dopo il primo ordine- ma sempre disponibili direttamente presso il distributore (in fiera), e le variant "solo fiera", non si sta sfiduciando (ulteriormente) il sistema distributivo basato su editore-distributore/grossista-negozio?
Non si sta puntando un po' troppo sulla possibilità di vendere altrove cose che si potrebbero far girare anche nei negozi? Attenti alla risposta....


Nota a margine: il punto, ci tengo a sottolinearlo, non è la limitatezza dell'edizione o le modalità con cui viene venduta. Il punto è che viene pubblicizzato un prodotto che non verrà poi reso disponibile tramite il canale consueto su cui si basa il mezzo promozionale. E, considerando anche il discorso relativo all'edizione storica di Watchmen ed alle miniserie di Before Watchmen, che il distributore, una volta uscite non venderà più alle fumetterie, ma terrà solo per le fiere, si sta secondo me creando un canale alternativo che privilegia la vendita diretta.
Finora, campioni di tutto questo erano stati altri, coi loro Omnibus pubblicizzati anche sei-sette mesi prima e poi venduti alle fiere autunnali: il messaggio di Lion/Alastor sembra andare in tal senso...

6 commenti:

  1. la cosa divertente è che le fumetterie pagano (comprando Mega) per regalare ai LORO clienti un qualcosa che gli fa concorrenza... Nulla di nuovo: solo la solita mancanza di rispetto e il solito trattamento da pezze da piedi.

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  2. comprare i cataloghi per regalarli è una stronzata, bella buona e impacchettata.

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  3. meglio cento volte questo "comportamento" di Lion che le carognate panini, che ritardano i volumi e se li portano in fiera. ultima cattiveria con the goones, con tanto di foto pubblicata su FB da un loro redattore che si vantava di averli in anteprima in fiera. alla mia richiesta sul perchè e sul come loro ce li avevano e in fumetteria mancavano; mi è stato risposto dalla persona in questione che lui non sa niente dei processi di distribuzione. che vergona....

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  4. diciamoci la verità...
    ...la fumetteria è sempre più il posto dove parcheggiare i fumetti tra una fiera e l'altra...
    capisco le variant fiera, ma perché produrre veri e propri albi che saranno reperibili solo in fiera?
    sai cosa accadrà? i fantomatici numeri super esauriti, saranno magicamente in fiera e saranno venduti a 10€ almeno, questo perché sono le "ultime copie" ritrovate chissà dove!
    ormai sta diventando sempre più mercato, e sottolineo mercato come bancarelle e resse!
    gli editori si stanno trasformando in venditori di bancarelle urlanti,(con tutto il rispetto di chi fa questo lavoro,di cui ho fatto parte anche io).
    a me sembra che si voglia arrivare a creare il mercato, dal produttore al consumatore, come il fantomatico spacciatore di maria che si coltiva la piantina e la vende sotto al portone di casa...
    sempre più in basso andiamo...

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  5. sai caro invece la cosa divertente qual'è? che pure i normali fumetti presenti sui cataloghi da te nominati DOVREBBERO essere ordinabili e arrivare, mentre da parte della distribuzione che è anche editore, c'è il chiaro intento di non farteli arrivare. vissuto sulla mia pelle.

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