giovedì 9 febbraio 2012

Siamo già arrabbiati!


Leggete qui. E' un riassunto esaustivo, corretto ed equilibrato di come gli editori, soprattutto quelli grandi, si rapportano con le fumetterie.
A parole c'è rispetto. Nei fatti no.

La riprova sono questi comunicati per la sostituzione del materiale: dopo anni di proteste e di proposte, sia da parte dei singoli negozi che dell'Associazione Fumetterie, ancora si continua con enunciati che sembrano le circolari del Preside. Unilaterali.
Si continua con l'imposizione di un ruolo ai negozianti, che sono imprenditori e quindi autonomi nelle loro scelte. Ancora non si ha la percezione che, se TU editore decidi (in modo sacrosanto) di riparare ad un TUO errore, sei TU editore che devi pagare. Perché l'errore è TUO, e perché la volontà di rimediare è la TUA.
Per il cliente ed il negoziante, ci sono solo disagi.

E' un po' come le variazioni di prezzo, che nove volte su dieci sono al rialzo.
Il negoziante spende per avere dei cataloghi da regalare (!!!) al cliente. Lo informa.
Il cliente prenota. Spesso, con un anticipo di molti mesi.
Poi ti arriva una mail, che ti dice che per "un errore di presentazione", un volume aumenta di prezzo del 25%. Tu devi riascoltare il cliente, sentire se conferma o disdice la prenotazione (perché qui parliamo di roba che costa ben oltre i 50 euro), sorbirti il "ladri", insulti ed amenità varie. Il tutto tante volte quanti sono i clienti prenotanti.
Interessante, eh?

Il tutto va ad aggiungersi ai "soliti" comportamenti, più volte criticati.
C'è l'editore che ci definisce disonesti perché "spacchettiamo" i suoi pack per vendere i pezzi singoli (come se uno non potesse disporre della merce che acquista, e che non ha in conto vendita o col reso come gli pare); c'è l'editore duro e puro che si distribuisce da solo, perché i negozi -a suo dire- se ne fregano dei prodotti che stampa, salvo fare un passo indietro quando scopre che il problema è venderli, quei prodotti, senza venditori che lo facciano. C'è l'editore che ti porta il volume dell'anno in fiera e ne vende seicento copie, dopo averti detto che lo avrebbe fatto uscire due mesi prima, e tu ne hai una tonnellata in ordine, perché magari ci credevi, mentre invece ti rimangono sul groppone (ah già... non hai il reso!). E la casistica è varia quanto, paradossalmente, monotona.
Per finire, poi, come ciliegina, con chi, sulla pagina FB di un grande editore, impunemente si permette anche di darti del ladro, manco fossi un parlamentare che ruba uno stipendio mensile da favola.

Insomma, come chiedevano a Bud e Terence verso la fine del film citato ad inizio post, ormai quasi quarant'anni fa: "Altrimenti... vi arrabbiate?".
E la risposta era: "Siamo già arrabbiati".
Eccoci.

6 commenti:

  1. Mi sento di riportare la mia esperienza personale riguardo al pezzo in cui discuti del poter o meno aprire i "pack" per venderne i pezzi singoli. Avendo io prenotato e fattomi mettere da parte da tempo il terzo cofanetto di Saiyuki Reloaded, a dicembre mi dirigo al negozio per prenderlo, e sorpresa delle sorprese, lo trovo spacchettato e con un numero mancante. Risultato, gli ho detto di portarmene un altro. Penso che tu abbia specificato che si debba poter disporre della merce come si ritenga meglio qualora essa sia libera, ma purtroppo episodi come il mio possono capitare anche a me che sono cliente pluriennale.

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  2. Domanda: quanto tempo dopo l'uscita sei passato?

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  3. Ora coi tempi non posso essere preciso perché sinceramente non ricordo. Comunque ho preso i cofanetti a distanza di un mese l' uno dall' altro, e quando presi il secondo il terzo non c' era ancora. Ma, anche mettendo che fossi passato con un certo ritardo, non sarebbe stata la prima volta (non ho sempre la possibilità di andarci, stando fuori città), e ripeto, frequento il negozio da anni, con tanto di abbonamento (necessario per farsi riservare le uscite), quindi una cosa del genere era evitabile secondo me.

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