dal nostro inviato Sabino Capogreco.
Dopo una promettente prima edizione, Umbriacon cresce ulteriormente e si colloca di diritto tra le convention più interessanti del panorama nazionale. “Comics, games, pop culture, music, art”, sono l’oggetto della manifestazione. Mi occuperò quasi prevalentemente del versante comics, per quanto, a giudicare dagli ospiti convenuti, non posso che rilevare una certa crescita della manifestazione anche negli altri settori adiacenti (?) ai comics. Mi riferisco soprattutto ad Elio e le Storie Tese e Jason Isaacs, ma potrei buttaci dentro anche i più adusi a certe apparizioni nostalgiche come Cri-Cri D’Avena e Giovanni Muciaccia. Non saprei invece inquadrare la presenza di Giorgione Orto e Cucina se non con la constatazione che “pop culture” è un concetto così vasto da rendersi adiacente a qualsiasi categoria dello scibile umano, dalla carpenteria industriale alla speleologia e, dunque, anche ai nostri beneamati comics. Da tempo, tra l’altro, speculo sul perché, anche quando minoritari (sempre) o assenti (raramente) i comics non mancano mai nei titoli/sottotitoli di tutte le convention da Lucca in giù. Serve a circuire i tantissimi (scherzo, eh) appassionati di comics o (sentite questa…!) a dare una qualche dignità “di tradizione” al resto del palinsesto? Non saprei, ci sto ancora ragionando
Ho preso parte alla fiera nella giornata di sabato 18. L’affluenza generale, per quanto ho constatato, è stata ottima e ben distribuita negli enormi spazi del polo fieristico di Bastia Umbra. Ogni area tematica aveva il suo padiglione e laggiù, appartata ed intima, dopo una bella camminata attraverso le aree eventi di interesse generale, food, cosplaying, Lego, pop merch, ecco la prestigiosa Artist Alley di Umbriacon.