martedì 11 agosto 2015

"Un rilassante e/o proficuo agosto" (di ferie, distributori e fumetterie)

Ovvero: ferie e lavoro, in un settore in cui basta poco per fare la differenza.

Riceviamo questa mail.
Da sabato 8 a domenica 23 agosto, la redazione e il magazzino di ??? resteranno chiusi.
Ogni ordine effettuato dal nostro sito B2B durante questo periodo verrà evaso da lunedì 24 agosto.
??? ti augura un rilassante e/o proficuo agosto.
Cordiali saluti,

Non ci interessa pubblicare chi sia il mittente: è il senso di quanto scritto che da il là a questo post.
Per questo - visto che i "guardoni" impazzano - l'abbiamo omesso.

Ma il senso è uguale per tutti gli altri distributori, tranne uno: tutti chiusi ALMENO una settimana, che alla fine arrivano ad essere quasi una decina di giorni.

Tutti in un periodo nel quale, in ogni caso, volendo si potrebbe lavorare...
E pure bene.

Mi spiego meglio sotto.



Sotto Natale ed a Ferragosto, il sistema-fumetto si ferma.
Tutti vanno in ferie. Chiudono.
Del Natale abbiamo già parlato, e pure più volte.

L'estate è diversa, per certi versi.

Posso capire i negozi: in primis, perché - evidentemente - valutano che in quella settimana non ci sia abbastanza lavoro. Ed avere una fumetteria è un mestiere logorante: le ferie servono.
Oltretutto, non sempre si ha la possibilità di avere qualcuno che possa sostituire il titolare.
E, in ogni caso, il negozio che chiude, in qualsiasi periodo, paga coi mancati incassi il diritto di poterlo fare.

Posso capire gli editori: il lavoro se lo possono anticipare: chiudere gli albi, mandarli in stampa.
La mitica Play Press raddoppiava letteralmente foliazione (e prezzo) di tutte le uscite di luglio, creando dei balenotteri brutti e di facile (auto)distruzione, per poter mandare tranquillamente tutta la redazione al mare ad agosto.

Ma i distributori o grossisti che dir si voglia no. Quelli non posso capirli.
Il lavoro del distributore è comprare dal produttore e rivendere al dettagliante. Un ritardo in questi passaggi, significa, per il negozio, perdere vendite. Magari per il grossista no, perché il dettagliante ha ormai ordinato; e lo stesso per l'editore, perché il cliente acquisterà altrove.
Ma un ritardo nella spedizione significa perdere vendite e, magari, anche un cliente.

E ve lo dice uno che, ultimamente, si è accorto di una curiosa, ma ovvia, statistica.
Vendendo su più piattaforme online, e vendendo molto - solo nel primo giorno della settimana di ferragosto oltre cinquanta spedizioni, tanto per parlare di periodo "morto" - può capitare di ricevere una richiesta di materiale già venduto altrove, magari poco prima. Quindi: un ordine certo, già pagato o in corso di pagamento, non una semplice richiesta di informazioni o disponibilità.
Bene: se avessi la possibilità - visto che ho una decina di diversi fornitori, e almeno una spedizione al giorno in entrata - di ordinare ad un grossista che ha una disponibilità reale almeno di tutto il catalogo dei propri esclusivisti, e che possa rifornirmi entro un paio di giorni di quanto chiesto, venderei almeno un 5-10% di più di quanto riesca a fare adesso.

"Ordina di più", dirà qualcuno. Oppure "Rifornisciti PRIMA che la merce finisca".
Senza reso, è da suicidi caricarsi di merce che non sai se è vendibile.
Poi, è chiaro: i prodotti più validi si tengono sempre. Ma quando un fornitore ci mette UN MESE o PIU' a farti arrivare qualcosa, come si può lavorare serenamente?

Se un negozio di medie dimensioni come il mio, riesce a far fare ferie a tutti, ruotando chi lavora, magari occupando qualcuno in modo occasionale come supporto, e nel frattempo a gestire regolarmente spedizioni in uscita e novità in entrata per tutta l'estate... e senza mai chiudere negli ultimi sette anni, come può non fare lo stesso un distributore?

La risposta, semplice, la dà un grossista che - come condizioni e modo di lavorare - non appartiene al mondo del fumetto: Terminal Video.

Le spedizioni verranno gestite regolarmente.
Gli uffici saranno chiusi solo il pomeriggio del 14 agosto.
Buone Vacanze!!!

Tutti gli altri, se ne vanno in ferie per almeno nove giorni. Qualcuno anche di più.

E, quando torneranno operativi, impiegheranno altri cinque-sette giorni per recuperare il lavoro perso, evadere gli ordini e distribuire le novità. Tutto questo significa vendite perse, soprattutto online, significa dover offrire un disservizio ai propri clienti, che spesso non capiscono.
Significa anche perdere tutta quella clientela occasionale che, spesso, causa ferie o mancata disponibilità da parte delle edicole, prova a rivolgersi alle "librerie specializzate".

Il nostro mercato è troppo in difficoltà per perdere, tra Ferragosto, Lucca Comics e Natale, quasi un mese di lavoro. Forse sarebbe ora di accorgersene.

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