giovedì 16 luglio 2015

La Distribuzione a Fumetti in una Tesi di Laurea

Quando questo blog nacque, quasi quattro anni e 783 post fa, l'idea era quella di una valvola di sfogo.
Un diario del mio lavoro, che magari fosse utile a spiegare cosa andava e cosa no, ma essenzialmente la voglia era quella di potersi "scaricare" attraverso la scrittura.
E spesso ci sono riuscito, talvolta anche facendo incazzare di brutto qualcuno!

Poi le cose si sono evolute.

A Romics, ad aprile, sono stato contattato da un ragazzo che doveva fare una tesi sulla distribuzione nel mondo del fumetto: gli avevano già parlato del mio blog, ed io gli consigliai alcuni pezzi.

Oggi ricevo una mail.
Dentro c'era una tesi allegata.

E, tra i ringraziamenti c'era questo:




La mail:

Caro Francesco, non so se ti ricordi di me. Sono il ragazzo che durante il Romics di Aprile è venuto al tuo stand per raccogliere informazioni per la stesura di una tesi di laurea sulla distribuzione dei fumetti in Italia.  
Te mi hai consigliato di andare sul tuo blog. Entrato in quel sito ho trovato una quantità di materiale oltre ogni mia più rosea aspettativa.
Ho letto ognuno dei tuoi più di 100 articoli sulla distribuzione che per me sono stati fondamentali. Importantissimi anche i tuoi articoli sulla saga "come aprire una fumetteria". Le interviste che hai fatto agli altri librai, in particolare sul caso MeLi Comics. E soprattutto la questione reso e di tutti le scorrettezze che le fumetterie devono subire nel conflitto coi propri fornitori.
 
Ti contatto per dirti che questa mattina mi sono laureato in economia e commercio guadagnando 4 punti su 4 nella tesi "La distribuzione dell'editoria a fumetti". Ti ringrazio perchè senza il tuo contributo il mio lavoro non sarebbe potuto esistere. 
Ti allego alla mail la mia tesi nel caso volessi leggere il lavoro che hai contribuito a creare.

Scusate, ma qualche volta è anche bello bullarsi, soprattutto pensando a quanto è difficile, spesso, reperire del materiale per delle tesi sperimentali: e ve lo dice uno che ci è passato...

E dire che c'è ancora chi pensa che parlare di certi argomenti non possa servire ad aprire le coscienze...

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