mercoledì 20 novembre 2013

Quelli che non capiscono

Ne abbiamo già parlato e riparlato.

C'è una legge che disciplina il prezzo di vendita dei libri, e quindi anche dei fumetti.
Può essere bella o brutta, ma esiste.
Dura lex, sed lex, dicevano gli inventori (o quasi) del diritto.


In un momento in cui l'illegalità è prassi, o comunque molto diffusa, in cui ci si richiama ad una "moralizzazione" soprattutto della vita politica, mi piace sempre sottolineare come sia facile auspicare la correttezza, il rispetto delle leggi, ma solo per "gli altri".

Quando tocca a noi, no... noi siamo "costretti", qualche volta, a commettere delle illegalità semplicemente perché abbiamo delle motivazioni che riteniamo superiori all'importanza o al valore che diamo alla legge.

Scusate il pistolotto, ma continuo a trovare assurdo che, pur in presenza di una legge, ci siano editori che facciano delle offerte illegali al proprio pubblico...

E che non capiscano, o facciano finta di farlo...

Mi piace sottolineare il gesto della mano sinistra
di Trinità al minuto 1,00



La legge "Levi" dice (art. 2, comma 3):
Ad esclusione del mese di dicembre, agli editori è consentita la possibilità di realizzare campagne promozionali distinte tra loro, non reiterabili nel corso dell'anno solare e di durata non superiore a un mese, con sconti sul prezzo (...). E' comunque fatta salva la facoltà dei venditori al  dettaglio, che devono in ogni caso essere informati e messi in grado di partecipare alle medesime condizioni, di non aderire a   tali campagne promozionali. 



Il punto essenziale, della norma, è la limitazione delle promozioni: massimo una l'anno, massimo un mese di durata. Massimo il 25% di sconto (viene detto altrove: per completezza, qui trovate il testo integrale).

Ma c'è una seconda parte, che gli editori non vogliono capire. Alcuni, almeno.
La promo deve essere accessibile anche alle librerie. Anche le librerie devono essere messe in condizione di poter praticare quel prezzo al pubblico.
E questo, spesso non accade.

Da consumatori, dovremmo essere più accorti: non limitarci a cercare solo il miglior prezzo, ma valutare anche queste "piccole" cose, quello che dettaglio non è.

Soprattutto, considerando che la libreria non vuole impedire all'editore di abbassare i prezzi o di fare promozioni quanto, semplicemente, avere anche essa la possibilità di farlo, per raggiungere anche la propria utenza, per evitare quella che sarebbe una concorrenza sleale.
Anche per "servire" al meglio quella clientela che, quotidianamente, frequenta le librerie, specializzate o meno.
Piaccia o non piaccia, la legge Levi è chiara. Ed è legge.
Forse, sarebbe bastato un po' di buonsenso, per capire che si lavora meglio insieme, piuttosto che contrapposti.

12 commenti:

  1. Perchè? Non viene rispettata? In quali casi? A me non risulta...

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  2. OK c'è una legge.
    OK c'è anche chi magari non la rispetta pienamente.
    L'unica cosa che manca è qualcuno preposto a controllare e multare.
    Oppure c'è ma finta di non vedere...
    Quale delle due è quella che si avvicina di più?

    Ciao

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    1. c'è.
      ma non è facile attivare il tutto.
      non è facile farlo punire.

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  3. Si...ma dite quando non viene rispettata....magari a trovare chi ti fa piu del 15%

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  4. Certo, l'importante è sempre pagare poco, eh?

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    1. Ovvio....il cliente della fumetteria secondo te cerca "affetto"? No, di risparmiare, allo stesso modo di quando vai dal fornaio, alla coop, o in qualunque altro negozio. Non mi hai comunque risposto dicendo in quali casi la legge levi non è rispettata.

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    2. caro anonimo (potresti anche firmarti): la legge levi non è rispettata quando le offerte superano il limite scontistico massimo imposto (25%) e/o i negozi non sono messi in grado di partecipare all'offerta.
      mi sembra chiaro, no?

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    3. La legge Levi la conoscevo, ma visto il tuo intervento volevo solo CHI non l'ha rispettata, visto che Amazon e tutti gli altri si sono sempre adeguati a quel 15% imposto.

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    4. SEMPRE no.
      Ma ci sono diversi editori che, episodicamente, non l'hanno fatto. Mi spieghi perché dovrei pubblicizzarli sul mio blog? :)

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  5. Si, Francesco. Hai centrato il punto, anche se sarcasticamente parlando. Chi compra fumetti vuole pagare il meno possibile e non solo chi compra fumetti... tutti cercano o desiderano spendere il meno possibile per ottenere un certo prodotto.
    Certi discorsi, puramente illusori, sul fatto che occorra fare qualche sacrificio per comprare un fumetto anche se costa troppo, lasciano il tempo che trovano.
    E in un momento di grave difficoltà economica generale, è normale cercare di spendere poco.
    Riguardo alla Legge Levi, si può tranquillamente sostenere che è ridicola, sotto ogni aspetto.
    Si parla tanto di Europa, di pari condizioni, di rispetto per la concorrenza, di iniziativa economica libera... e poi arriva un legislatore di sinistra che ti dice quello che puoi fare perché lecito e quello che non puoi fare.
    E allora ti accorgi che non operi in un sistema libero.

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  6. ci tengo a puntualizzare che un lettore sceglie una fumetteria NON solo per il prezzo a cui compra i fumetti... ma anche per l'atmosfera che ci trova. Spesso i due fattori sono correlati, perché se un negoziante è un idiota antipatico OVVIAMENTE sarà anche "uno che non fa molti sconti o non tratta molto bene sui prezzi", inventandosi chissà quale cavillo a sua difesa.
    Il concetto è: il primo appassionato in una fumetteria è il titolare, la sua passione deve impregnare tutto, è solo in quel modo che i suoi clienti torneranno da lui, lo rispetteranno, compreranno i suoi fumetti anche se costano 10 cent in più e lo faranno col sorriso, convinti di aver fatto la cosa giusta. Tutto il resto è aria fritta!

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    1. Purtroppo, ti assicuro, questa teoria non è confermabile, non sempre almeno. Ho conosciuto titolari appassionati e simpaticissimi, che non sapevano gestire il loro negozio, e da cliente li ho mollati, ad un certo punto... Così come il contrario... Insomma: la passione serve, ma è sopravvalutata: da sola, non ci fai nulla...

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