domenica 9 ottobre 2016

LuccaComics: dove i librai (e non solo) non hanno diritto di accesso


Non è proprio facile entrare a Lucca Comics...


Ne parliamo da anni: un autore può entrare gratis ad una fiera del fumetto. Giustamente. Un libraio no, a meno che non sia un espositore.

E, come dicevamo,
se degli autori si è parlato, su alcuni siti "ufficiali" dell'informazione fumettistica, è solo per il maggior rilievo che ha il loro lavoro. Ovviamente, i toni sono stati soft e l'approfondimento nullo: sia mai che nell'alta Toscana qualcuno si irriti.

Infatti, se girate un po' i siti che parlano di fumetto, è ben difficile trovare critiche a Lucca Comics.
Sui social, invece, dove parlano tutti, se ne leggono di cose.
Ad esempio, la questione degli autori e dell'Artist Alley, che a Lucca non c'è, né - pare - mai ci sarà: l'abbiamo trattata in una serie di pezzi (qui trovate l'ultimo con tutti i link ai precedenti).


Ma parlavamo degli accrediti per i librai.
Come raccontavamo lo scorso anno, a Più libri più liberi, fiera della piccola e media editoria di Roma,
"possono richiedere l'accredito come visitatori Professionali tutte le persone che appartengono, o lavorano per un’azienda che appartiene, a una delle seguenti categorie: Editore non espositore, Libraio, Bibliotecario, Promotori e distributori librari, Insegnante, Autori/Illustratori, Traduttori editoriali."

Quindi, per capirci, un bibliotecario, o il dipendente di una fumetteria. Anche loro possono.
A Lucca, invece, non entra neanche il loro datore di lavoro...
E poi, sottolineiamo che, per avere l'accredito, basta registrarsi (UNA volta per tutte, non ogni anno) e seguire una veloce procedura.

Per il Salone del Libro di Torino hanno diritto all'accredito:
"LIBRAI SCRITTORI TRADUTTORI BIBLIOTECARI DISTRIBUTORI EDITORI NON ESPOSITORI TIPOGRAFI / LITOGRAFI DOCENTI / RICERCATORI UNIVERSITARI GRAFICI ILLUSTRATORI AGENTI / RAPPRESENTANTI FORNITORI / DISTRIBUTORI DI CARTA CONSULENTI EDITORIALI BLOGGER LETTERARI /EDITORIALI INSEGNANTI"

Questa è la "normalità".

Quale settore permette che gli addetti ai lavori debbano fare la fila e pagarsi l'ingresso?
Da libraio "a fumetti", rivendico il diritto mio e dei miei colleghi ad avere un pass. Ad essere considerato un lavoratore che sta cercando di esercitare una parte importante del proprio mestiere.

Badate bene: si, il biglietto di ingresso alla manifestazione costa. Ma per essere a Lucca, magari più giorni, si spende ben di più. Alla fine, il pezzo di carta che ci permette di entrare, è una piccolissima percentuale del costo totale. Certe richieste, non si fanno per soldi, e lo dice uno che quando gira per fiere non per lavoro, ma magari con la famiglia, non esita a pagare i (giusto) prezzo di ingresso.

Questa è una battaglia culturale: perché Lucca - a differenza di altre manifestazioni del settore librario e anche del fumetto - non da questa possibilità? Pigrizia? Ignoranza?
Forse.

Abbiamo, ovviamente, chiesto lumi all'organizzazione della manifestazione.

Le risposte, sono state abbastanza monotematiche.

2014:
Ci dispiace informarla che per questa edizione di Lucca Comics & Games, stante l'alto numero delle richieste, non ci è stato possibile accettare la sua richiesta di accredito. Certi della sua comprensione, porgiamo distinti saluti
Ah... va bene: è solo una questione di disponibilità! D'altronde mi ero mosso tardi: il 24 ottobre!

Riproviamo anticipando un po': nel 2015, scrivo il 20 agosto, quindi il 2, l'11 ed il 13 di ottobre.
Risposta, il 20 ottobre:
Gentile Sig. Settembre,
per quanto Lucca Comics & Games sia interessata a diventare anche una manifestazione professionale e stia compiendo sempre più passi in quella direzione, al momento la policy nei confronti di librai, esercenti e rivenditori (ma anche di distributori ed editori) si limita alla concessione del pass ai soli espositori. Non escludiamo che tale politica possa cambiare in futuro.
Cordiali saluti.
Chissà quali sono i passi compiuti, e in quale direzione...

2016.
Scrivo il 25 settembre. "Solo" una decina di giorni dopo, ricevo questa risposta:
buongiorno,
non possiamo soddisfare la sua richiesta visto che l'accredito stampa è riservato agli operatori dei media.
distinti saluti

La mia richiesta era stata fatta sia come blogger che libraio.
La risposta è parziale: come "libraio", non sono stato proprio preso in esame.

In non considerare chi lavora nel nostro settore degno di un accredito, è un grosso passo indietro: un libraio, un editore, non possono essere agevolati solo in quanto espositori.
La loro importanza all'interno della filiera del fumetto, non è seconda a quella di un disegnatore, o un colorista. Fare distinzioni, è solo segno di incompetenza ed ignoranza.

Come già detto, se abbiamo voglia di uscire dalla retorica della "roba per bambini", dei "giornaletti", dei "Ah, no... quello non è un fumetto, è un libro" e dei "graphic novel", la crescita passa anche (e soprattutto) per questi riconoscimenti.

2 commenti:

  1. La cosa si riduce forse a quel che dicevi tu nel post precedente e che mi incuriosiva molto: l'organizzazione sarebbe in passivo e così alla canna del gas da far valere ogni singolo biglietto da 12 euro venduto?

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